La Giornata mondiale dell’alimentazione è ancor più significativa, nell’anno della pandemia. La necessità del settore agricolo di essere posto nelle condizioni di assicurare alle popolazioni, nonostante la pandemia, cibo sufficiente - in quantità, qualità e sicurezza alimentare - è emerso in tutta la sua prepotente importanza. Lo sottolinea Confagricoltura in occasione del ‘World Food Day 2020’ della FAO.
Il tema della Giornata dell’alimentazione di quest’anno – ‘Coltivare, nutrire, preservare. Insieme’ - sta ad evidenziare la stretta interconnessione tra produzione alimentare, nutrizione e salute.
Mercoledì 14 ottobre, i rappresentanti del gruppo "#5BuoneRagioni” hanno partecipato al Tavolo Infanzia del Governo presentando alcune proposte.
PAST NOW SOON - URBAN LAB TORINO: Dal 16 ottobre Torino e l'area metropolitana hanno un nuovo luogo-laboratorio. Fotografie, videoinstallazioni e mappe interattive accompagnano in un percorso che analizza le trasformazioni di Torino e della sua area metropolitana e che, a partire dalla storia recente della città propone una fotografia dell'oggi e uno sguardo verso possibili futuri. Uno spazio-laboratorio dinamico nel quale sarà possibile per il visitatore contribuire attivamente a costruire la propria visione di città.
Promosso da ADSI e Fondazione Bruno Visentini, con il contributo di Confagricoltura eConfedilizia e il supporto di Banca Consulia, l’Osservatorio è la fonte di riferimento per la corretta definizione del ruolo economico, culturale e sociale del sistema degli immobili privati di interesse storico-artistico in Italia
L’ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi (Unsdir) ha pubblicato negli ultimi giorni un rapporto dal quale è emerso che i disastri naturali sono raddoppiati negli ultimi venti anni. L’analisi prende in considerazione il periodo che va dal 2000 al 2019, nel quale si sono registrati un numero di catastrofi pari a 7.348 che hanno causato la morte di oltre 1,2 milioni di persone e una perdita di quasi 3 miliardi di dollari.
Nel ventennio precedente (1980-1999) le calamità naturali verificatesi erano state 4.212, avevano provocato oltre un milione di vittime e un costo di 1,63 miliardi di dollari. Molti dei disastri naturali sono strettamente collegati al clima (quindi ai cambiamenti climatici): tra il 1980-1999 erano stati 3.656, mentre nel ventennio successivo 6.681. Anche le grandi inondazioni sono passate da 1.389 a 3.254, le tempeste da 1.457 a 2.034; e, infine, si è registrato pure un aumento del numero di incendi, di periodi di siccità e di temperature estreme raggiunte. Gli eventi geofisici come terremoti e tsunami, intercorsi tra il 2000 e il 2019, hanno fatto più vittime di tutte le altre calamità messe insieme. Si tratta di una miriade di dati che sono molto più di un semplice avvertimento, e meglio ancora di un allarme, riguardo l’emergenza climatica e i suoi relativi “effetti collaterali” che stanno divenendo sempre più diffusi, frequenti e catastrofici.
“Siamo intenzionalmente distruttivi. Questa è l'unica conclusione alla quale si può giungere quando si esaminano gli eventi catastrofici degli ultimi vent'anni. Il COVID-19 non è che l'ultima prova che i leader politici e aziendali devono ancora sintonizzarsi con il mondo che li circonda – afferma Mami Mizutori, rappresentante speciale dell’Unsdir - Le agenzie per la gestione dei disastri, i dipartimenti della protezione civile, i vigili del fuoco, le autorità sanitarie pubbliche, la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa e molte ONG stanno combattendo una dura battaglia contro una marea sempre crescente di eventi meteorologici estremi. Vengono salvate più vite ma sono sempre di più le persone colpite dall'espansione dell'emergenza climatica.”
https://www.undrr.org/news/drrday-un-report-charts-huge-rise-climate-disasters
A cura di Simone Riga
Oltre 42 miliardi di investimenti per interventi di riqualificazione energetica, di cui 3,5 miliardi solo nel 2019, con un risparmio complessivo di circa 17.700 GWh/anno, di cui poco più di 1.250 GWh/anno nel 2019. È questo in estrema sintesi il bilancio di 13 anni di ecobonus, il meccanismo per incentivare l’efficienza energetica negli usi finali introdotto nel 2007. Grazie a questa detrazione fiscale e ad altre tipologie di incentivo, inoltre, nel 2019 sono stati ottenuti risparmi per 250 milioni di euro sulla bolletta energetica nazionale e una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 2,9 milioni di tonnellate.
Venerdì 16 ottobre alle ore 17:00 verrà dedicato a Willy il giardino di via Guglielmo Pepe nel rione Esquilino di Roma, alla presenza della presidente del Municipio I Centro Sabrina Alfonsi, della famiglia del ventenne e della comunità capoverdiana.
Da venerdì 16 a domenica 18 ottobre si tiene, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, KUM! Festival, manifestazione con la direzione scientifica dello psicoanalista Massimo Recalcati e il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni, organizzata dal Comune di Ancona e dal Fondo Mole Vanvitelliana, con il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Cariverona e con la cura di Jonas Ancona per le attività sul territorio (www.kumfestival.it). L’edizione 2020 di KUM! sarà un’edizione speciale, interamente dedicata a La Cura. Non si tratta quindi della quarta edizione del festival – il cui tema era già stato annunciato a fine del 2018 ed è rimandato al 2021: La vita, alla fine – ma di una tre-giorni di riflessione che intende occuparsi esclusivamente del drammatico momento attuale che il mondo vive con la pandemia, nella convinzione che solo analizzare e capire le dinamiche permette poi di guarire. «Il nostro paese e il nostro mondo sono stati scossi da un trauma senza precedenti – dichiarano Massimo Recalcati e Federico Leoni – Un virus sconosciuto ha mietuto vittime senza numero. Ci ha costretto a un drammatico lockdown. Ha messo a durissima prova la nostra esistenza, la nostra società, la nostra economia. Ma altrettanto difficile è la ripresa della vita dopo il trauma. Una ripresa urgente ma incerta. Una ripresa che procede in uno scenario di incognite, affidata a soluzioni fragili e parziali. Ripensare questo doppio trauma, l’interruzione della vita e la ripresa della vita, è il compito delicato e necessario che ci attende. Perché un trauma che resta impensato è un trauma che rischia di ripetersi, di migrare silenzioso attraverso gli spazi della vita psichica e collettiva, di irrompere ancora e ancora, sotto spoglie imprevedibili e catastrofiche. Ripensare il trauma non è la premessa alla ripartenza, è la ripartenza stessa. Il tempo del pensiero è quel tempo fuori dal tempo grazie al quale ci si scopre, infine, in un tempo nuovo».
La Mole Vanvitelliana, progettata da Luigi Vanvitelli, sorge su un'isola artificiale pentagonale nel porto di Ancona. Originariamente era un lazzaretto che salvaguardava la salute pubblica ospitando depositi ed alloggi per merci e persone in quarantena, che arrivavano al porto da zone ritenute non sicure: per questo fu costruito su un'isola artificiale fuori dal territorio cittadino. È dunque la casa ideale per il festival e quest’anno più che mai è emblema della Cura. Ripartire da qui, con una grande riflessione sull’emergenza socio-sanitaria, amplifica il simbolismo del luogo, che è palcoscenico di un dialogo aperto non solo a specialisti della clinica – psicoanalisti, psichiatri, medici – ma anche a filosofi, scrittori, architetti e virologi.