Nella confusione e nel disordine generalizzati, la SIMG cerca di fare chiarezza e fornire un elemento di orientamento e supporto alla comunità dei medici di famiglia, che ammontano a circa 60mila professionisti in prima linea contro il Coronavirus, una categoria che sta pagando un prezzo assai alto in questa lotta quotidiana, in termini di vite umane e dazio al virus.
“Si utilizza il termine DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) senza un perché e senza i DPI stessi - evidenzia il Presidente SIMG Claudio Cricelli, che lancia un forte appello e cerca di precisare. - Questo significa che un medico potrebbe gettarsi a casa di un paziente con febbre munito di una mascherina chirurgica usata da una settimana e fornita sul piazzale di qualche distretto, con il risultato di occupare un letto in più in ospedale e lasciare 1500 persone senza un riferimento per un tempo imprecisato. Servono risposte concrete; semplici regole che sostituiscano algoritmi complessi. Cerchiamo di riassumerle in questo documento, attraverso semplici quesiti a fronte di un vademecum che verrà pubblicato in queste ore sul sito SIMG www.simg.it per poter meglio orientare tutti i colleghi”.