A ottant’anni dalla scomparsa, il matematico e fisico Vito Volterra - uno dei dodici docenti universitari italiani che si rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo nonché una delle figure più importanti e coraggiose della cultura italiana e fondatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche - rivive in una storia a fumetti: La funzione del mondo. Una storia di Vito Volterra (pagine 112, Euro 16,00). Scritta da Alessandro Bilotta e disegnata da Dario Grillotti, la graphic novel nasce dalla collaborazione tra Feltrinelli Comics e Cnr Edizioni, la casa editrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e in libreria dal 26 novembre, con la prefazione del Presidente del Cnr, Prof. Massimo Inguscio.
Il 10% degli adolescenti maschi pensa che in Italia si parli troppo di violenza contro le ragazze, di contro il 70% delle ragazze dichiara di aver subito molestie e apprezzamenti sessuali in luoghi pubblici e il 64% si è sentita a disagio per commenti, comportamenti o avance da parte di un adulto di riferimento.
Ancora troppo poche le ragazze che denunciano episodi di molestie: il 29% fa finta di niente per paura della reazione e il 21% per vergogna. Più di una adolescente su dieci pensa che le vittime di violenza sessuale possano contribuire a provocarla con il loro modo di vestire e/o di comportarsi.
In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, Save the Children rende noti i risultati di un’indagine condotta per proprio conto da Ipsos su un campione di adolescenti tra i 14 e i 18 anni in Italia. Necessario investire nei sistemi di protezione, ma soprattutto in un’educazione che azzeri il divario di opportunità tra i due sessi che genera gli stereotipi e in ultima istanza la violenza sulle donne.
Presentazione del volume a cura di Claudio Natoli con la collaborazione di Enzo Collotti (Viella, Roma 2020) organizzata in collaborazione con la Fondazione Lelio e Lisli Basso-Issoco e il Centro per la Riforma dello Stato-CRS
Partecipano
Gabriella De Angelis, Alberto Olivetti, Leonardo Rapone, Albertina Vittoria
Nella lotta contro la violenza sulle donne molti sono ancora i muri da abbattere, primo fra tutti quello dell'omertà e del silenzio.
Il progetto "I MURI DEL SILENZIO", nato lo scorso anno con una Mostra Fotografica allestita alla Camera dei Deputati, Palazzo San Macuto a Roma, diventa quest'anno un libro fotografico in edizione limitata, il cui ricavato andrà a sostegno di donne vittime di violenza.
Se ne parlerà oggi in occasione della "Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" con la promotrice del progetto Giusy Versace, la fotografa Mjriam Bon e alcuni dei tanti amici e personaggi noti che hanno prestato il proprio volto.
Con il termine romanipen si indica l’identità e la cultura della popolazione romanì i cui membri sono dispregiativamente definiti dai gagé (non rom, termine altrettanto dispregiativo) come “zingari”. Da ciò si evince che “zingari” e “gagé” sono vocaboli che sottendono un conflitto che andrebbe superato con la conoscenza e il dialogo. La popolazione romanì è costituita da cinque gruppi principali che si autodeterminano come: rom, sinti, kale, manouches e romanichals. All’interno di ciascun gruppo ci sono tantissime e diversissime comunità che hanno stile e modelli di vita e culturali differenti. E’ una popolazione transnazionale che si presenta come un’ infinito antropologico ma nell’immaginario collettivo viene ridotto a stereotipo. I gruppi e le comunità traggono origine dalle regioni a Nord Ovest dell’India: Rajasthan, Valle del Sindh, Uttar Pradesh, Punjab. Per diversi motivi, ma soprattutto a causa delle deportazioni gaznavide dell’XI secolo, attraversarono la Persia, l’Armenia, l’Impero Bizantino prima di arrivare in Europa (XV secolo). Con le deportazioni degli Stati europei arrivarono nelle colonie dell’America del Nord e del Sud e in Australia. La popolazione romanì parla la lingua romanì o romanès che è una lingua neo indiana che si è diramata in tantissimi dialetti, tanti quanti sono le comunità presenti in tutti i continenti con circa 22 milioni di persone. I diversi gruppi sono presenti in Europa con circa 12 milioni di persone e in Italia con circa 180 mila individui. Di quest’ultimi almeno il 60% sono di cittadinanza italiana. Si dividono in circa 50/55mila rom di antico insediamento che popolano le regioni del Sud Italia e circa 50/55mila sinti di antico insediamento che popolano le regioni del Centro Nord Italia. I rom italiani di antico insediamento arrivarono nel Regno di Napoli e nello Stato Pontificio tra la fine del XIV secolo e il XV secolo. I sinti italiani di antico insediamento arrivarono nel XV secolo; il primo documento del loro arrivo a Bologna risale al 22 luglio 1422. I rom e sinti italiani vivono in casa, i sinti circensi e giostrai vivono invece in comode roulottes o campers poiché seguono in maniera itinerante il loro lavoro. Circa 70mila rom sono arrivati in Italia recentemente a partire dagli anni Settanta ad ondate successive dai territori dell’ex-Jugoslavia, dalla Romania e ultimamente dalla Bulgaria. Sono i rom di recente immigrazione ad essere senza cittadinanza italiana e che vivono in condizioni difficili nei campi nomadi appositamente costruiti per loro. Sono luoghi di segregazione che non rispondono ad esigenze culturali o sociali ma sono ghetti ripugnanti che alimentano interessi particolari di chi gestisce queste pattumiere sociali come Mafia Capitale ha ampiamente dimostrato. Un Paese civile non può e non deve tollerare forme di apartheid. I gruppi romanès non sono nomadi per cultura come la disinformazione dilagante fa credere. Gli slogan romfobici non aiutano il processo di interazione e di inclusione ma nascondono interessi politici, mediatici, sociali ed economici di parte. Molti rom e sinti italiani sono già inclusi (spesso relegati in quartieri ghetti) ma non sono né conosciuti né tantomeno rispettati a causa di diffidenza e pregiudizi. La realtà è mistificata e l’errore del singolo porta irrimediabilmente alla condanna di un’intera popolazione. L’opinione pubblica sa poco o nulla della popolazione romanì. La romanipen dunque è “nascosta” o “invisibile”. Il termine contiene in sé tutti gli elementi essenziali del mondo romanò: rom è sostantivo e significa “uomo, essere umano”; è anche un etnonimo ovvero il modo in cui un popolo definisce se stesso; romanì è aggettivo femminile singolare e si declina in romanò, romanè, romanià. Cardini essenziali della romanipen sono alcuni concetti basilari che riflettono una visuale di vita dualistica: il concetto di puro/impuro, di onore/vergogna e di felicità/infelicità. Questi concetti contrapposti si collegano alle due entità spirituali Devel (Dio) e Beng (diavolo), alle forze del bene (mistipen) e del male (nafel) e alle due entità del destino baxt (fortuna, felicità) e bibaxt (sfortuna, infelicità) che intervengono a regolare, a disciplinare e a condizionare ogni aspetto dell’esistenza. Le norme morali tradizionali (romanì kris) e il galateo romanó sono scrupolosamente osservati all’interno di ciascuna comunità e garantiscono: il rispetto, la cordialità, la convivialità, la solidarietà e l’ospitalità. La visione dualistica dell’universo si estende su ogni aspetto dell’esistenza romanì: dall’igiene personale al corpo umano, dalla preparazione dei cibi alla salute, dall’erboristeria alla magia. A presto e un saluto caloroso e fraterno in lingua romanì: But baxt ta sastipen! Con tanta salute e fortuna/felicità.
Per ragioni di sicurezza, quest’anno nei supermercati italiani non verranno raccolti direttamente gli alimenti, ma si potranno acquistare dal 21 novembre all’8 dicembre delle “gift card” da 2, 5 e 10 euro, il cui valore sarà convertito in cibo non deperibile che verrà distribuito alle circa 8mila strutture caritative convenzionate che sostengono oltre 2.100.000 persone.
I punti vendita aderenti in Piemonte a questo link: https://www.bancoalimentare.it/it/node/5480
Le card possono essere acquistate anche sul sito www.mygiftcard.it, dove sono già disponibili.
24° GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE: QUEST’ANNO LA SPESA SI FA CON LE CARD
L’iniziativa storica del Banco Alimentare vedrà quest’anno una Colletta “dematerializzata”: dal 21 novembre all’8 dicembre si potranno acquistare alle casse dei supermercati card da 2, 5 e 10 euro che saranno trasformate in cibo per le tante persone in difficoltà “Cambia la forma, non la sostanza” della 24esima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: quest’anno nei supermercati italiani si potranno acquistare dal 21 novembre all’8 dicembre delle “gift card” da 2, 5 e 10 euro. A fine Colletta il valore complessivo di tutte le card acquistate sarà convertito in cibo non deperibile come pelati, legumi, alimenti per l’infanzia, olio, pesce e carne in scatola e altri prodotti che servono maggiormente. Tutto sarà consegnato alle sedi regionali del Banco Alimentare e verrà distribuito con le consuete modalità alle circa 8mila strutture caritative convenzionate che sostengono oltre 2.100.000 persone.
Le Card prendono quindi il posto degli scatoloni e diventano i “contenitori” della spesa. Una spesa che quest’anno non può più essere donata fisicamente, per ragioni di sicurezza sanitaria. Il passaggio di beni di mano in mano sarebbe troppo rischioso. Per le stesse evidenti ragioni di sicurezza non ci potranno essere i consueti gruppi di volontari entusiasti (145 mila fino allo scorso anno) nei supermercati, che saranno comunque presenti nella giornata di sabato 28 novembre, seppure in numero ridotto.
La storica iniziativa del Banco Alimentare oltre ad essere “dematerializzata” non si esaurirà in una sola giornata, ma per 18 giorni (dal 21 novembre all’8 dicembre) le card saranno in distribuzione nei punti vendita che aderiranno alla Colletta e potranno essere acquistate on line sul sito www.mygiftcard.it, dove sono già disponibili.
“L’impegno di questi mesi ha prodotto risultati concreti permettendoci di affrontare anche l’aumento del bisogno, mettendo in campo mezzi, volontari, personale, innovazioni nelle modalità operative, potenziamento della rete sul territorio. Cambiamenti che hanno modificato e modificano ogni giorno il nostro modo di lavorare”, afferma Salvatore Collarino, presidente di Banco Alimentare del Piemonte.
NUMERI e PARTNER
Nel 2019 con la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare sono state raccolte in Piemonte 770 tonnellate di cibo che si sono trasformate in 1.4 milioni di pasti per persone bisognose. La Colletta Alimentare, gesto con il quale Banco Alimentare aderisce alla Giornata Mondiale dei Poveri 2020 indetta da Papa Francesco, è resa possibile grazie alla collaborazione di volontari aderenti all’Associazione Nazionale Alpini, all’Associazione Nazionale Bersaglieri, alla Società San Vincenzo De Paoli, alla Compagnia delle Opere Sociali e altre associazioni caritative.
Per consultare i punti vendita aderenti visita il sito www.collettaalimentare.it
Banco Alimentare del Piemonte
Banco Alimentare del Piemonte promuove il recupero delle eccedenze alimentari dal campo alla ristorazione aziendale e la loro redistribuzione oggi a circa 600 Strutture Caritative che assistono 107.469 persone bisognose in Piemonte. Nel 2020 ha già distribuito sul nostro territorio 5.034 tonnellate di alimenti.
NO PROFIT - "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne"
Lunedi 23 novembre, ORE 20, RADIO 1 RAI GR PARLAMENTO
Ospiti di Paola Severini Melograni, Maria Pia Daniele, autrice e scrittrice teatrale e Daniela Marcone, vicepresidente di Libera.
Due donne forti che hanno vissuto sulla loro pelle problemi e traumi che le hanno cambiate e dato loro forza (il padre di Daniela Marcone è stato ucciso dalla mafia).
Le intervistate invitano a reagire tutte le donne che subiscono violenze e non hanno il coraggio di andare avanti e denunciare gli abusi.
Il libro consigliato è l’ultimo di Maria Pia Daniele “Le Dee. Interverte memorie” edito da Mongolfiera.
Domani sera, 24 novembre, al termine dei lavori dell'aula, Radio Rai Gr Parlamento manderà in onda uno speciale realizzato da Paola Severini Melograni in occasione di tutte le manifestazioni che si svolgeranno il giorno dopo con i contributi di: Adriana Pannitteri, Scrittrice "la forza delle donne"; Candia Marcucci Presidente del consorzio della Bonificazione Umbra; Isabella Rauti, Senatrice; Maddalena Boffoli, Avvocato; Barbara Pontecorvo, Avvocato; Valeria Fedeli, Senatrice; Julia Unterberger, Senatrice; Suor Gabriella Bottani, Coordinatrice Thalitha Kum contro la tratta delle persone; Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario e altre ancora...
Vi ricordiamo che venerdi notte alle 00.55 circa su Raidue andrà in onda la replica della decima puntata di O anche No e domenica vi aspettiamo per la nuova puntata.
Potete comunque rivedere tutte le puntate e anche le stagioni precedenti su Raiplay.
https://www.raiplay.it/programmi/oancheno
Liquigas, societa' di distribuzione di GPL e GNL, rafforza il proprio impegno a favore dell'educazione delle giovani generazioni attraverso una nuova edizione del proprio progetto didattico "1,2,3... Respira", il percorso educativo pensato per creare maggiore conoscenza e consapevolezza sui temi della qualita' dell'aria e delle fonti energetiche disponibili.
Seconda giornata della Settimana della Scienza di Frascati Scienza.
Ecco il programma di lunedì 23 novembre:
ore 15:00 Laboratorio di Meteoriti - A cura di Università degli Studi di Roma Tre QUI
ore 15:30 Un vulcano in laboratorio - A cura di Università degli Studi di Roma Tre QUI
ore 16:00 Catturiamo il topolino! - A cura di Università degli Studi di Roma Tre QUI
ore 16:00 It’s earth o’clock - A cura di Raffa fa Cose QUI
ore 16:30 A tu per tu col Coronavirus - A cura di Università degli Studi di Roma Tre QUI
ore 17:00 Parola ai Ricercatori - A cura di Università degli Studi di Roma Tre QUI
ore 17:00 La termografia all'infrarosso - A cura di Università degli Studi di Roma Tre QUI
ore 17:30 La geologia secondo il Liceo Scientifico "Lazzaro Spallanzani" di Tivoli - A cura di Università degli Studi di Roma Tre QUI
ore 18:00 Missioni IM-POSSIBILI: Rotondi e D'Elia a cura di Istituto Centrale per il Restauro QUI
ore 18:00 AstroGarden - Osservazioni dirette al telescopio... meteo permettendo! - A cura di Università degli Studi di Roma Tre QUI
ore 18:00 I Poli l'ultima frontiera dei cambiamenti climatici - A cura di Università degli Studi di Roma Tre QUI
ore 18:30 Un matematico a spasso - A cura di Università degli Studi di Roma Tre QUI
ore 20:30 Introduzione alla Fisica Quantistica - A cura di Università degli Studi di Roma Tre QUI
Un racconto in 4 episodi per celebrare la forza e il coraggio di donne che hanno saputo riscrivere il loro futuro
Ascolta il podcast da oggi in esclusiva su
https://www.audible.it/ep/
L’emergenza coronavirus Sars-Cov2 sta nuovamente mettendo sotto pressione il sistema sanitario nazionale; molti ospedali per aumentare la disponibilità di posti per i pazienti colpiti da Covid-19 chiudono altri reparti. Accade ad esempio per l’oculistica, con migliaia di pazienti costretti a rinunciare a curare i propri occhi, come ha denunciato il presidente della Soi, Società oftalmologica italiana, Matteo Piovella.
“C’è una riduzione di visite e interventi del 50% – ha spiegato – quindi 6 milioni di visite e 500mila interventi in meno, per 2 fattori principali: il primo è che, in questa seconda fase di difficoltà, gli ospedali non sono disponibili a erogare le prestazioni di tipo oculistico, anche quelle d’urgenza, perché ovviamente tutte le risorse devono essere dedicate a fronteggiare il Covid ma bisognerebbe anche essere in grado di non abbandonare i pazienti oculistici che hanno bisogno. In secondo luogo, abbiamo mantenuto strutture che tenevano separate le persone positive e potenzialmente contagiose dai pazienti sani però, siccome oggi a livello generale questo non può essere garantito, le persone stesse si rifiutano di fare visite oculistiche o interventi perché pensano di rischiare la vita e prendere il Covid-19”.
La soluzione, come già più volte rimarcato, secondo la Soi è incentivare la diffusione e l’utilizzo dei tamponi antigenici rapidi, per testare, tracciare e poi trattare gli eventuali positivi, laddove possibile anche con la formula dell’autodiagnosi, “Si tratta di seguire la strada già utilizzata in Sud Corea, Cina, Hong Kong e Singapore degli auto-test – ha concluso Piovella – ci sono dei test paragonabili ai test di gravidanza normalmente utilizzati da tutti che la maggioranza delle persone è in grado di utilizzare per fare una auto-diagnosi di positività. Ovvio che le persone che si trovassero in difficoltà sarebbero quelle che avrebbero pieno accesso a un’assistenza per avere un test veritiero e affidabile”.
Argomento: CONFERENZA STAMPA SOI
Ora: 25 novembre 2020 03:00 PM Amsterdam, Berlino, Roma, Stoccolma, Vienna