Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore ha pubblicato l’annuale report Ecosistema Urbano sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani. Gli indici sullo smog, trasporti, rifiuti e rete idrica risultano essere quelli che si muovono più lentamente. Le città più virtuose sono Trento, Mantova e Pordenone; mentre quelle con performance ambientali più basse sono Pescara, Palermo e Vibo Valentia. Per quanto riguarda le grandi città Milano ha ottenuto un ottimo punteggio, premiata anche con 17 best practices. Tuttavia, è emerso dallo studio “un’Italia a due velocità”: una più performante per le politiche incentrate sulla sostenibilità, dai trasporti all’energia verde e per la l’espansione di spazi destinati ai cittadini e alla natura; dall’altra parte c’è invece un Paese più lento ad incrementare le sue prestazioni, su tutte quelle legate allo smog, trasporti, raccolta differenziata e gestione idrica. “L’Europa – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – ha destinato al nostro Paese 209 miliardi di euro, una cifra molto importante che non potrà non riguardare le aree urbane, utili anche per il raggiungimento degli obiettivi Onu sullo sviluppo sostenibile al 2030. È qui infatti che si gioca una partita fondamentale per fronteggiare le tre crisi attuali – l’emergenza sanitaria, economica e climatica – e per vincere la sfida della modernizzazione del Paese”. Tra le grandi città Torino è salita all’80esima posizione della graduatoria, anche Bari sale 84esima; mentre Bologna e Venezia scendono rispettivamente alla 16esima e alla 27esima posizione. I grandi centri urbani non riescono a contenere le alte emissioni di smog e il numero di auto in circolazione, basti pensare che a Roma ci sono 62 auto ogni 100 abitanti, a Torino 64. La gestione della raccolta differenziata di Palermo è ferma al 19,2%. Invece a Bari quasi il 50% dell’acqua potabile immessa nella rete idrica va sprecata.
https://www.legambiente.it/ecosistema-urbano/
A cura di Simone Riga
L’Italia ha un nuovo presidente dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Si tratta di Carla Garlatti. Nata a Udine nel 1957, Garlatti è magistrato dal 1986. Attualmente ricopre il ruolo di presidente del Tribunale per i Minorenni di Trieste, mentre, in precedenza, ha ricoperto l’incarico di giudice nei Tribunali di Udine, Milano, Venezia e Padova, di consigliere presso la Corte d’appello di Venezia e di magistrato addetto all’Ufficio legislativo del ministero della Giustizia dal 2011 al 2016.
Il libro è un viaggio nelle relazioni familiari ma anche nell’anima del Kenya. Fiori di Mango mostra un volto sensoriale dell’Africa, un viaggio nelle tradizioni, nell'umanità e nei sentimenti. Isabella Schiavone è giornalista del Tg1 e si occupa di sociale. Per il suo impegno nel terzo settore ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti. In questo libro, come nel romanzo d’esordio Lunavulcano parla anche della “sua” Africa, che conosce da anni per attività di volontariato.
Domenica 15 novembre su RAI 2 alle 9.15 circa e venerdì 20 novembre in replica alle 24,55 circa una nuova puntata di “O anche no”, il programma dedicato all’inclusione e alla solidarietà realizzato con RAI PER IL SOCIALE.
Come sempre si alterneranno interviste, canzoni, cooking show, momenti di riflessione e di spettacolo.
Paola Severini Melograni si collegherà con il New Mexico per intervistare Tim Harris, un giovane con la sindrome di Down che ha fondato e gestito un ristorante di successo per poi diventare un importante “coach motivazionale”.
Oltre a lui, Paola incontrerà Gian Antonio Stella, giornalista, autore di tanti saggi di successo che parlerà del suo libro DIVERSI – LA LUNGA BATTAGLIA DEI SISABILI PER CAMBIARE LA STORIA, un testo fondamentale per chi vuole conoscere questa realtà.
Il Cooking Show di O ANCHE NO si svolgerà al ristorante X FOOD di San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi.
Come ogni settimana non mancheranno la notizia di Rebecca Zoe De Luca, la giovanissima giornalista del programma, le canzoni dei Ladri di Carrozzelle, le strepitose vignette di Stefano Disegni e le esilaranti magie di Andrea Paris.
O ANCHE NO è scritto da Paola Severini Melograni e Maurizio Gianotti. La regia è di Davide Vavalà.
Potete comunque rivedere tutte le puntate e anche le stagioni precedenti su Raiplay.
https://www.raiplay.it/programmi/oancheno
Sabato 14 novembre, ORE 11, RADIO 1 RAI GR PARLAMENTO
Ospiti di Paola Severini Melograni Umberto Piersanti, Poeta e docente universitario, e Roberto Galaverni, critico letterario e giornalista.
Le Passioni e in particolare la poesia sono molto importanti in questa difficile pandemia. La poesia ha la forza di spazzare via esperienze negative vissute in questo periodo, rilanciando in positivo sul proprio futuro personale e collettivo.
Galaverni,come scrive nella sua recensione dell'ultimo libro del poeta "Campi di Ostinato Amore" Ed. La Nave di Teseo, Umberto Piersanti è un poeta che non indulge alle mode, un poeta civile che aiuta la ricerca della speranza, cosi come anche nei suoi altri libri "Cupo tempo gentile", "Anime Perse" e "Nel folto dei sentieri".
Per contattare la redazione dei programmi, che si potranno scaricare in podcast dal sito di Radio Rai Gr Parlamento, scrivete a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Venerdi 13 novembre, ORE 20, RADIO 1 RAI GR PARLAMENTO
Ospite di Paola Severini Melograni in questa puntata di No Profit Eugenio Gaudio, magnifico rettore dell'Università Sapienza di Roma.
Il Professor Gaudio, nuovo Consigliere del Ministro dell'Università e della Ricerca per la formazione nell'area sanitaria e per i rapporti con il Servizio Sanitario Nazionale, è prossimo a lasciare il suo incarico di rettore ma ci racconta come la Sapienza ha affrontato questo cambiamento dell'insegnamento dovuto alle restrizioni Covid.
"La Musica Magica" è il brano presentato da Oscar Giammarinaro per la prossima edizione del Festival di Sanremo in ricordo dell'amico recentemente scomparso Ezio Bosso, portato per la prima volta sul palcoscenico dell'Ariston dal nostro direttore Paola Severini Melograni.
Oggi Piero Melograni avrebbe compiuto novanta anni. Vi proponiamo questo suo articolo scritto l'8 settembre del 1981 per il Corriere della Sera.
Nel corso della giornata verrà ricordato in diversi momenti dal magazine di RaiStoria Il Giorno e la Storia.
Mamme anche giovanissime e spesso sole, neonati, bimbi piccoli e migliaia di minori non accompagnati continuano ad essere costretti a lasciare il proprio paese per cercare di raggiungere la Libia e poi la salvezza in Europa rischiando la loro vita in mare
Fra mascherine, igienizzante e distanziamento sociale, è arrivato novembre mese delle attese - chi di noi non aspetta impazientemente Natale? - e delle influenze. Pian piano seppur sommersi da verifiche ed interrogazioni ognuno di noi in classe si è preso il raffreddore o l’influenza ma, se, gli anni scorsi era considerata una cosa di ordinaria amministrazione, ora il malcapitato o la malcapitata vive in un costante stato di terrore: trattiene starnuti, rischiando un ictus, va in bagno solo per soffiarsi il naso e in caso di tosse preferisce soffocare piuttosto che tossire. Non finisce qui, lo/la sciagurato/a teme terribilmente la caccia all’untore in perfetto stile manzoniano, pur non avendo nessun sintomo concreto, come ci tiene a sottolineare con fare logorroico. Fortunatamente in classe mia nonostante i raffreddori nessun mio compagno/a è risultato positivo, ma purtroppo non si può dire lo stesso per altre scuole, così con il progredire di ottobre e l’imminente arrivo di novembre i contagi sono aumentati in maniera esponenziale: la DAD è tornata. Per chi fosse ignaro, come me fino a due mesi fa, questo termine significa ‘didattica a distanza’. Siamo tornati a seguire le lezioni dietro agli schermi dei nostri computer e noi studenti ci siamo divisi in due correnti di pensiero: chi contentissimo di poter finalmente fare le lezioni in pigiama, spettinato/a e magari direttamente dal letto - no, non è un’esagerazione melodrammatica - e chi, come me non ne è per nulla entusiasta e si veste di tutto punto anche in casa - non rinuncio soprattutto al trucco. I motivi per cui preferisco la scuola in presenza sono innumerevoli, ma, primo fra tutti è il fatto che a distanza si fa molta più fatica a fare casino in classe, la mia vera specialità. Probabilmente se i professori mi zittissero tutte le volte che parlo, commento, faccio battute e scoppio a ridere - perché naturalmente la statua di Alcibiade mi ricorda un attore di una nuova serie tv - non avrebbero più tempo per fare lezione: la realtà è che non mi mettono cinque in condotta solo perché nonostante tutto sono sempre educata e in un modo del tutto particolare seguo sempre le lezioni. Ma il mio essere così irrequieta non si è rivelato un male: mi mettono di fianco anche i compagni più taciturni ed introversi, perché ho un grande merito, faccio parlare anche le pietre - evitando accuratamente di mettermi vicino a compagni con cui ho troppo confidenza, in passato, come afferma la mia professoressa di latino/greco, ciò si è rivelato CATASTROFICO -. Non mi arrendo, l’ultimo giorno di scuola in presenza ho fatto una promessa all’insegnante di sostegno che si ostina invano a zittirmi: dovrà farlo anche a distanza.
E di pochi giorni fa il comunicato rilasciato dal Ministero dell’Ambiente in merito ai controlli effettuati presso i comuni interessati dal passaggio del fiume Sarno. Le verifiche erano partite a seguito delle segnalazioni per lo stato di forte inquinamento del corso d’acqua, da sempre al centro dell’attenzione mediatica, e hanno portato i Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, con il supporto dei Gruppi Carabinieri Forestali di Napoli, Salerno e Avellino, ad effettuare controlli presso le aziende della zona, alcuni mesi fa, e ora nei primi comuni, che in questo caso sono stati quelli di Angri, Sarno, Scafati, Poggiomarino, Striano e Santa Maria La Carità. Molti di questi sono risultati privi di collettamento agli impianti di depurazione esistenti o addirittura privi di una propria rete fognaria e ciò porta gli scarichi direttamente nel fiume senza che ci siano stati in precedenza dei trattamenti delle acque reflue. Infatti, dalle analisi effettuate dall’Arpa Campania è emersa una concentrazione elevata di batteri, tra cui l’Escherichia Coli.
La storia del fiume Sarno e dei suoi affluenti sembra non aver mai fine, dal 1973 in poi sono stati stanziati talmente tanti fondi che si è raggiunta la cifra folle di oltre un miliardo di euro, scrive l’Espresso, che sarebbero serviti alla bonifica del fiume e alla costruzione di depuratori e di una rete fognaria ma alla fine poco si è fatto, e di dove siano finiti i soldi si sa ben poco. “In ordine al contributo fornito all’inquinamento dai reflui urbani, la commissione ha verificato che in media i Comuni del bacino dispongono di allacciamenti fognari per circa il 30 per cento delle relative popolazioni”, affermava nel 2006 la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fiume Sarno. La situazione si fa molto più intricata quando poi si vede che il Sarno è tra i corsi più brevi d’Europa, solo 24 chilometri di percorrenza, dal Golfo di Napoli alle sue cinque sorgenti ai piedi dei monti Picentini, ma attraversa un’area industrializzata e tantissimi comuni e che contano una popolazione totale di quasi un milione di abitanti. Allora qui vengono fuori anche pozzi illegali e l’eccessivo pompaggio, “Nel 2004 le amministrazioni provinciali censirono 6.334 pozzi, la maggioranza dei quali privati - scrive la commissione parlamentare d’inchiesta - Un calcolo ragionato, in assenza di un censimento aggiornato, peraltro difficilissimo da eseguire per l’elevato abusivismo, fa ascendere a qualcosa come diecimila e più i pozzi di vario tipo esistenti nella piana sarnese... Un quantitativo dalla connotazione allucinante”. L’ultimo tassello in ordine cronologico risale al 2012 quando a quasi completamento di un ramo del collettore emersero delle sorprese in fase di collaudo. “Furono evidenziate nelle tubazioni posate gravi criticità che ne rendevano impossibile la messa in funzione: la condotta presentava tratti in contropendenza, in alcuni punti si presentava ovalizzata e in altri penetrava in pressione acqua di falda”, affermava il magistrato Gemma Tramonte. Chi c’è stato sempre in questi decenni di lotte e denunce per le condizioni del fiume Sarno è stata Legambiente che nell’estate del 2019 ha raccolto 17 campioni di acqua lungo l’intero bacino del fiume e dalle analisi è emerso che oltre il 70% dei prelievi non raggiungeva la soglia di qualità sufficiente. Sono loro che protestano e si battono per quello che è attualmente il fiume più inquinato d’Europa.
Per chi fosse interessato a salvaguardare il fiume Sarno lo può votare nei “luoghi italiani da non dimenticare” del FAI al seguente link: https://www.fondoambiente.it/luoghi/fiume-sarno?ldc
https://www.minambiente.it/comunicati/inquinamento-fiume-sarno-carabinieri-del-noe-e-forestali-di-napoli-salerno-e-avellino
https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2020/07/14/news/sarno-fiume-inquinato-1.350822
https://legambiente.campania.it/2020/01/30/il-fiume-sarno-ancora-in-forte-sofferenza/
A cura di Simone Riga
Il mondo del pallone sta raccogliendo la sfida della sostenibilità, infatti sono già diversi gli impianti sportivi in Europa aventi un’impronta ecologica: con azioni che vanno dalla riduzione delle emissioni al divieto dell’uso della plastica monouso; dal riciclo dei materiali all’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili. In Italia, la Juventus ha costruito l’Allianz Stadium utilizzando i materiali dell’impianto precedente (Delle Alpi) rendendolo il primo stadio ecocompatibile al mondo. A Genova, invece, le due squadre di casa, Genoa e Sampdoria, hanno imposto l’uso di bicchieri in silicone con riconsegna nei punti di ristoro, bandendo di fatto quelli monouso in plastica. La Sardegna Arena, di proprietà del Cagliari, ha introdotto invece i bicchieri in bioplastica, composti di un materiale differenziabile nell’organico (l’acido polilattico) che può essere in seguito usato per concimi e fertilizzanti.
Ma la rivoluzione più grande l’ha intrapresa un club inglese, il Forest Green Rovers, che presto giocherà in uno stadio interamente in legno che potrà ospitare fino a 5mila spettatori, e sarà supportato al 100% da energia verde e da un parco fotovoltaico composto di 200 pannelli solari. Presto termineranno i lavori e i giocatori che scenderanno in campo indosseranno anche una maglietta prodotta al 50% di bambù. Sempre in terra britannica, il Manchester City ha giocato nella passata stagione con la terza maglia composta di plastica riciclata; invece, l’altro rinomato club della città, il Manchester United, irriga il suo campo usando l’acqua piovana e si preoccupa anche di differenziare gli scarti di cibo consumati sugli spalti, quali vengono in seguito portati in un centro di eco-compostaggio. In Germania sono tante le società calcistiche che hanno dato vita ad iniziative green: il Borussia Moenchengladbach, l’Augsburg, il Mainz 05 hanno adottato diverse politiche antinquinamento e per la riduzione delle emissioni. Il Werder Brema ha installato un impianto fotovoltaico da 200mila celle solari che genera energia per 300 appartamenti. L’Hoffenheim, invece, pianta alberi in Uganda per compensare le emissioni prodotte durante le partite casalinghe. In Spagna, il Real Betis Balompié non ha voluto essere da meno con i suoi 50 ettari presso il centro di allenamento, il tutto corredato da trasporti elettrici, pannelli solari e uso di acqua riciclata.
https://storymaps.arcgis.com/stories/2a7d5e90b28d42328765435fcc5b5ec5
A cura di Simone Riga
Maria Pia Ammirati è la nuova responsabile della direzione di Rai Fiction. La sua nomina è passata all'unanimità nel consiglio di amministrazione Rai. Ammirati, già vicedirettore di Raiuno, poi alla guida di Rai Teche oltre che responsabile del Content RaiPlay, nonché autrrice del libro uscito per Mondadori Due Mogli, prende il posto occupato fino allo scorso giugno da Eleonora Andreatta, ora passata a Netflix e pronta a puntare su nuovi progetti internazionali grazie alla sua competenza e ai suoi contatti.