Presentazione della IX Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 68/1999 - 1 marzo 2021 Ore 11.00 – 13.00
Saluti di Tania Scacchetti, Segretaria Confederale CGIL; Introduzione di Nina Daita, Responsabile Ufficio politiche attive per le disabilità CGIL; Intervento di Angelo Fabio Marano, Direttore Generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale (coordina le politiche per la tutela e la promozione dei diritti delle persone con disabilità) – Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali; Illustrazione della Relazione Franco Deriu, Ricercatore INAPP Coordinatore indagine IX Relazione al Parlamento
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Un team di ricercatori dell’Istituto di biomembrane, bioenergetica e biotecnologie molecolari del Cnr di Bari, dell’Università di Bari e dell’Università Statale di Milano ha sviluppato uno strumento in grado di facilitare la diagnosi genetica delle patologie e la scoperta di nuove mutazioni nel genoma associate a condizioni patologiche. Lo studio è pubblicato su Bioinformatics
Il nuovo software denominato VINYL (Variant prIoritizatioN bY survival anaLysis) - sviluppato da un team di ricercatori dell’Istituto di biomembrane, bioenergetica e biotecnologie molecolari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibiom) di Bari, dell’Università "Aldo Moro" di Bari e dell’Università Statale di Milano - riproduce e ottimizza i principali criteri utilizzati in diagnostica molecolare per individuare mutazioni nel nostro genoma potenzialmente collegate con l’insorgenza di patologie genetiche, facilitando le applicazioni della genomica, che si occupa di capire i meccanismi di funzionamento del nostro patrimonio genetico tramite il confronto delle sequenze dei genomi. Lo studio è pubblicato su Bioinformatics.
“Si stima che mediamente il genoma di un individuo contenga milioni di piccole differenze, dette varianti genetiche, che nel loro insieme contribuiscono a delineare i tratti somatici tipici di ciascun soggetto”, spiega Graziano Pesole del Cnr-Ibiom. “Un numero ristrettissimo di queste varianti può anche causare malattie o condizioni patologiche. La capacità di conoscere e identificare i tratti genetici di una malattia può ovviamente facilitarne la diagnosi e la cura. Per questo motivo, negli ultimi anni, l’analisi del genoma di soggetti malati è sempre più utilizzata in genetica clinica”.
Gli studiosi hanno dimostrato che VINYL è in grado di effettuare le analisi dei dati genomici molto più rapidamente. “Il software rende automatica e veloce la decodifica degli eventuali effetti funzionali delle varianti genetiche, facilitando l’identificazione di quelle di possibile rilevanza clinica. VINYL è in grado di confrontare i profili genetici di migliaia di persone affette da una patologia con quelli di persone sane e identificare le caratteristiche salienti delle varianti associate alla malattia”, prosegue Pesole. Inoltre, lo strumento è capace di individuare nuove varianti genetiche di potenziale interesse clinico che non erano state identificate dalla curatela manuale dei dati.
“La medicina di precisione è un nuovo approccio che punta a utilizzare i profili genetici per sviluppare terapie mirate ed efficaci e costituisce una delle maggiori sfide per il futuro delle discipline biomediche”, conclude Pesole. “Per questo, lo sviluppo di metodi e strumenti informatici come VINYL sarà sempre più necessario per interpretare in maniera accurata le informazioni derivate dalla sequenza del nostro genoma”.
Lo studio è stato realizzato con il supporto della piattaforma Bioinformatica messa a disposizione dal nodo italiano dell’Infrastruttura di ricerca europea ELIXIR per le Scienze della vita, coordinata dal Cnr con la responsabilità di Graziano Pesole. VINYL è dotato di un’interfaccia web semplice e intuitivo, disponibile all’indirizzo http://www.beaconlab.it/VINYL&source=gmail&ust=1614162383245000&usg=AFQjCNFvOIx89aD8-4E1V9lOode--joT9g">http://http://www.beaconlab.it/VINYL.
Alberto Costa ha presentato il suo libro "L'uomo con il camice bianco", una biografia di Umberto Veronesi, in questa si concentra anche sul Veronesi più intimo, Alberto Costa, anch'egli medico, amico personale e collaboratore per più di trent'anni del grande oncologo, racconta la carriera di Veronesi e la sua passione per la professione di medico attraverso mille piccole storie quotidiane.
Umberto Veronesi è stato per cinquant'anni una delle figure centrali del mondo scientifico italiano, un simbolo di eccellenza e di empatia nei confronti dei pazienti, e un grande catalizzatore di energie nella ricerca come nelle politiche sociali. In questa biografia, che si concentra anche sul Veronesi più intimo, Alberto Costa, anch'egli medico, amico personale e collaboratore per più di trent'anni del grande oncologo, racconta la carriera di Veronesi e la sua passione per la professione di medico attraverso mille piccole storie quotidiane: dalle notti insonni dopo un intervento difficile, al sorriso delle moltissime donne salvate dal tumore al seno. Una passione che Veronesi ha dimostrato anche nella sua attività politica, come ministro della Sanità e senatore, e nell'impegno sociale che lo ha fatto diventare una figura di spicco e molto seguita dal grande pubblico italiano. Nella parte finale del volume sono raccolti, in forma di monologhi in prima persona, gli appunti dell'autore tratti dai suoi ultimi incontri con Veronesi, che offrono al lettore uno sguardo illuminante sulla vita privata del medico milanese. Mostrandoci la dimensione pubblica e quella più personale di questo sognatore tenace, questa biografia disegna il ritratto di un uomo che ha lasciato un segno indelebile non solo nell'approccio alla cura del cancro, ma anche nel cuore di tutti.
Le opinioni di bambini, bambine e giovani potrebbero presto avere un peso maggiore nel processo decisionale a livello europeo. Un gruppo di cinque organizzazioni impegnate per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza - ChildFund Alliance, Eurochild, Save the Children, UNICEF e World Vision - ha lanciato un sondaggio online e una consultazione con i bambini, realizzando poi un rapporto. Le voci dei bambini contribuiranno a orientare la Strategia dell'UE sui diritti dei bambini e la Child Guarantee. I contributi dei bambini contribuiranno quindi direttamente a determinare e definire le priorità di entrambe le iniziative. Questo sondaggio è stato avviato dalla Commissione europea, che ci ha lavorato in stretta collaborazione con le cinque organizzazioni per i diritti dei bambini.
La pandemia da COVID-19 ha spinto bambini e giovani in Europa e oltre, verso stress e incertezza. Come rivela il nuovo rapporto di ChildFund Alliance, Eurochild, Save The Children, UNICEF e World Vision, un bambino su cinque nell'UE che ha risposto al sondaggio riferisce di essere cresciuto infelice e di essere ansioso per il futuro.
Per il rapporto, "La nostra Europa. I nostri diritti. Il nostro futuro", sono stati coinvolti più di 10.000 bambini e giovani tra gli 11 e i 17 anni all'interno e fuori dall'Europa.
Il rapporto ha rivelato altri risultati importanti:
"Questa consultazione con i bambini è una svolta per noi della Commissione europea e un passo importante verso una maggiore partecipazione dei bambini. I bambini sono esperti sulle questioni che li riguardano e questa consultazione dimostra ancora una volta che i bambini sono già attori importanti qui ed ora. Il nostro ruolo è quello di permettere e dare a tutti loro la possibilità di continuare a percorrere la strada che li porterà a diventare i leader di domani. Pertanto, la partecipazione, l'uguaglianza e l'inclusione sono i principi guida sia per la Strategia dell'UE sui diritti dei bambini che per la Child Guarantee nel 2021. Dobbiamo e vogliamo garantire che tutti i bambini abbiano un uguale inizio di vita e prosperino in questo mondo, liberi dalla paura e dal bisogno", ha dichiarato la Vicepresidente della Commissione europea, Dubravka Šuica.
"Questo è di per sé un rapporto storico, poiché è la prima volta che così tanti bambini e giovani possono influenzare e determinare direttamente la politica dell'UE. Non potrebbe arrivare in un momento più importante, dato che i bambini stanno affrontando gli impatti psicologici e pratici della pandemia da COVID-19, dovendo adattarsi a una nuova realtà per gli anni a venire. Poiché si tratta del loro futuro, le loro opinioni devono emergere nelle decisioni prese dall'UE", hanno dichiarato i rappresentanti di ChildFund Alliance, Eurochild, Save the Children, UNICEF e World Vision.
Nicolas Schmit, Commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: "Mentre affrontiamo le conseguenze socio-economiche della pandemia da COVID-19, non vogliamo semplicemente proteggere i nostri bambini, ma anche investire su di loro, in modo che abbiano il miglior inizio di vita possibile e possano crescere bene. E chi meglio dei bambini stessi può parlarci delle difficoltà che stanno affrontando? Accolgo calorosamente lo spirito di questa consultazione e sono grato alle migliaia di bambini che ci hanno dato il loro contributo. Le vostre voci vengono ascoltate".
"Come responsabili politici, dobbiamo assicurarci che le nostre strategie possano basarsi sull'esperienza personale di tutti i cittadini. La costruzione di una strategia globale per i diritti dei bambini deve includere tutte le aree rilevanti, dalla salute (compresa la salute mentale), all'inclusione sociale, all'istruzione, alla giustizia a misura di bambino, ai bambini coinvolti nelle migrazioni e alla partecipazione al processo democratico. È estremamente importante ascoltare i bambini, sentire le loro voci su questi argomenti - ecco perché questa consultazione è così preziosa e contribuirà a sostenere la strategia dell'UE sui diritti dei bambini", ha dichiarato Didier Reynders, Commissario europeo per la Giustizia.
"I bambini sono cittadini a pieno titolo e titolari di diritti. È di fondamentale importanza dare ai bambini una voce e riconoscere che possono dire la loro riguardo alla definizione del futuro dell'Europa. Sono estremamente lieto che l'imminente prima strategia globale dell'UE sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza li metta al centro e questa consultazione è un passo importante nella giusta direzione. Come politici, è nostra responsabilità dare a tutti i bambini una reale possibilità di raggiungere il loro pieno potenziale e crescere bene in tutti i contesti, senza lasciare nessuno indietro", ha dichiarato David Lega, membro del Parlamento Europeo e co-presidente dell'intergruppo del Parlamento europeo sui diritti dell’infanzia.
Nel 2019 i minori affetti da disturbi alimentari e presi in carico dal Servizio sanitario lombardo sono stati circa 1.500, 3.000 invece gli adulti. Spaventa soprattutto il sommerso: chi soffre, ma non riesce a curarsi, a parlare. Durante la seduta del consiglio regionale dello scorso 16 febbraio e' stato approvato all'unanimita' un disegno di legge che modifica l'assistenza sanitaria per chi vive in modo malato il rapporto con se stesso e con il cibo.
Il provvedimento e' stato presentato dalla vicepresidente della Commissione sanita', Simona Tironi. Diversi gli strumenti introdotti: una rete regionale per la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione; una cabina di regia che predisponga le linee guida necessarie e migliori i tempi d'attesa; l'implementazione in ogni Asst di interventi ambulatoriali dedicati per l'intercettazione precoce e la diagnosi; l'individuazione di Aziende socio sanitarie specifiche nelle quali creare unita' specialistiche adibite al trattamento, anche ospedaliero, e la creazione di equipe con diversi professionisti (ad esempio psichiatri, dietologi, psicologi) che seguano i pazienti. Ci saranno poi corsi di formazione per gli operatori e nelle scuole. "Durante la pandemia c'e' stato un incremento preoccupante dei disturbi alimentari che sono aumentati del 30%", denuncia Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale.
Regione Lombardia ad oggi investe circa 4 milioni di euro all'anno per i disturbi alimentari. Risorse considerate dal Pirellone non sufficienti. Per il triennio 2021-2023 verranno stanziati 1,5 milioni in piu' all'anno. "Grazie a un emendamento presentato oggi, il 2021 verra' considerato un anno di sperimentazione in cui andremo a quantificare il fabbisogno reale, impegnandoci ad aggiungere le altre risorse necessarie", spiega Tironi.
Alla presentazione della legge era presente anche l'attrice Ambra Angiolini, che sul tema dei disturbi alimentari ha scritto un libro e che sta lavorando a un laboratorio teatrale con gli ospiti del centro regionale per i disturbi del comportamento alimentare di Gussago, in provincia di Brescia. Angiolini ha raccontato di aver sofferto di bulimia per 12 anni: "Ero sola, non sapevo dare un nome a quello che sentivo". Questa legge secondo l'attrice e' solo un primo passo, perche' l'attenzione verso queste malattie "va nutrita tutti i giorni".
Per il consigliere del Movimento cinque stelle, Marco Degli Angeli, sara' fondamentale che "il paziente una volta dimesso non venga lasciato solo, con il rischio che ricada nella malattia". Guarire e' possibile. "Le ricerche suggeriscono che circa il 46% dei pazienti anoressici guarisce completamente, il 33% migliora e il 20% rimane malato cronico. Ricerche simili sulla bulimia suggeriscono che il 45% guarisca completamente, il 27% migliora notevolmente e il 23% continua a soffrirne cronicamente. Sono dati incoraggianti, ma il nostro obiettivo e' fare sempre meglio e dare il nostro apporto. È quello che stiamo facendo oggi", conclude Barbara Mazzali, consigliera regionale di Fratelli d'Italia.
Secondo Antonella Forattini, consigliera del Pd, le misure e gli interventi previsti in questo progetto di legge "dovranno trovare la loro corretta programmazione nel percorso di revisione della legge sanitaria regionale, sulla quale attendiamo di confrontarci al piu' presto".
(Wel/ Dire)
Presentazione della ricerca promossa dalla Cooperativa La Meridiana in collaborazione con l'università cattolica di Milano.
In questi tempi di pandemia si è molto parlato di RSA. Secondo alcuni servizio indispensabile, per altri struttura da rivedere e da riformare. Ma come? In questo convegno saranno presentati gli studi e le conseguenti proposte da sottoporre ai rappresentanti delle Istituzioni anzitutto Regione Lombardia.
Fra i relatori:
Roberto Mauri Direttore Cooperativa La Meridiana
Marco Trabucchi Presidente dell'Associazione Italiana di Psicogeriatria
Mauro Magatti Sociologo e Docente Università Cattolica Milano
Antonio Sebastiano Docente Università LIUC Castellanza VA
Cristiano Gori Esperto di Scienza Sociale applicata al Welfare, Imprenditore di policy
Fabrizio Annaro giornalista moderatore del convegno
Sono previsti interventi di altri qualificati esperti e rappresentanti delle Istituzioni presto comunicheremo programma dettagliato
Lunedì 8 marzo 2021 ore 16:00
Collegamento online. Per iscrizione al convegno:
Lo scopo è supportare le persone con DSA nell’acquisire maggiore consapevolezza dei propri obiettivi professionali che meglio si attagliano alle proprie competenze, dei punti di forza e delle difficoltà da superare e compensare, attraverso video lezioni e materiali di approfondimento su piattaforma e-learning.
In Italia si stima siano 12.000 i giovani con DSA (dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia), che ogni anno si affacciano al mondo del lavoro dovendo superare non pochi ostacoli.
Proprio per questo AID si rivolge a loro, fornendo metodologie per definire il proprio settore lavorativo, suggerimenti per scrivere CV e lettera di presentazione, consigli pratici su come cercare un’occupazione e partecipare a colloqui di selezione.
Il percorso online è aperto anche ai lavoratori con DSA di ogni età, che vogliono superare le proprie difficoltà sul luogo di lavoro dovute spesso al fatto di non conoscere le strategie adeguate per far fronte alle problematiche prodotte dal proprio disturbo.
Una sezione formativa sarà interamente dedicata alle strategie pratiche per l’uso degli strumenti compensativi digitali.
Al termine del percorso, ogni partecipante potrà inoltre usufruire di 3 incontri gratuiti di career counseling personalizzato con uno dei consulenti carriera AID, in modo da ricevere supporto mirato sia nella fase di ricerca di un’occupazione che nel percorso di crescita professionale.
“La tutela e la valorizzazione delle persone con DSA è un obiettivo da perseguire anche oltre la fine del percorso scolastico, nel passaggio all’età adulta – sottolinea il presidente AID, Andrea Novelli – con questa iniziativa AID vuole incidere positivamente sul futuro di questi giovani, facendo emergere al meglio le loro potenzialità finora inespresse”.
La partecipazione al percorso online e al counseling è gratuita ma i posti sono limitati: è richiesta l’iscrizione online, entro il 15 marzo 2021.
Tutte le informazioni su “DSA: FormAzione Lavoro” e sulle modalità di iscrizione sono disponibili a questo link: http://bit.ly/AID_Formazione
La Rete “Per un nuovo Welfare”, formata da oltre cento Associazioni ed Enti che hanno sottoscritto il 17 aprile 2020 l’Appello della Società Civile per la Ricostruzione di un Welfare a misura di tutte le persone e dei territori, scrive al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ai Ministri Andrea Orlando, Roberto Speranza, Marta Cartabia, Patrizio Bianchi, Mara Carfagna, alle Commissioni Affari Sociali e Affari Costituzionali di Camera e Senato e avanza, in dieci punti, una serie di proposte su come intervenire sul Sud, sulla rieducazione penale, sulla medicina territoriale, sullo Ius Soli e i diritti di Cittadinanza in genere, sullo sviluppo sostenibile dei Piccoli Comuni e delle Aree interne, sul welfare di prossimità per gli anziani e le persone vulnerabili, sull’agricoltura, le fonti energetiche, la difesa nonviolenta della Patria, la riforma del Reddito di Cittadinanza, la povertà educativa e i Neet.
Tra i firmatari, si leggono i nomi di eminenti personalità della Società civile, della Chiesa, di autorevoli esperti sui temi della salute mentale, dell'integrazione sociosanitaria, della ricerca epidemiologica, dell'economia civile e dell'applicazione del "metodo Budget di Salute" per la produzione innovativa dei sistemi di welfare comunitario e generativo.
Nel Manifesto dal titolo Rilanciare e ripensare il Welfare di prossimità, le politiche giovanili e i diritti di cittadinanza dentro il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nella transizione ecologica la Rete “Per un Nuovo Welfare” chiede al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ai Ministri Andrea Orlando, Roberto Speranza, Marta Cartabia, Patrizio Bianchi, Mara Carfagna e alle Commissioni Affari Sociali e Affari Costituzionali di Camera e Senato - per il concetto di Ricostruzione sociale che ha costituito larga parte del primo discorso Draghi al Senato in occasione della fiducia al Governo - di essere ascoltata per fare la propria parte nella progettazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nell’avvio della nuova straordinaria esperienza istituzionale del Ministero della Transizione Ecologica.
Sono dieci, i punti di proposta che il Manifesto di “Per un Nuovo Welfare” chiede al Governo Draghi di tenere in considerazione nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nella programmazione della Transizione ecologic
Riformare il Reddito di Cittadinanza, anche in considerazione del fallimento del sistema dei navigator. In particolare, “Per un Nuovo Welfare” propone con forza e convinzione la forma dei Patti per l’Imprenditoria Civile promuovendo la sinergia tra diversi strumenti di inclusione e di sviluppo come il Microcredito, Resto al Sud, i Piani di Sviluppo Rurale e la difesa dei Piccoli Comuni, gli incentivi alla Cooperazione di Comunità.
Riprendere il cammino interrotto nel 2018 di riforma dell'ordinamento penitenziario. La Riforma Orlando prevedeva in sostanza un ribaltamento della pena che la società civile sostiene ampiamente e da tempo: la pena detentiva nelle case circondariali come misura “residuale”, rispetto alle misure penali alternative, che dovrebbero costituire la principale forma di esecuzione penale personalizzata.
Riprendere il cammino verso il riconoscimento dello Ius Soli e dello Ius Culturae. Urge rilanciare l’accoglienza diffusa del SAI, Sistemi di Accoglienza ed Integrazione, che oggi coinvolgono solo 1.100 sugli 8.000 Comuni italiani.
Sostenere la Comunità Educante con importanti finanziamenti per i Patti Educativi territoriali, i Budget Educativi e l’integrazione scolastica degli alunni stranieri come principali strumenti di contrasto alla povertà educativa. Urgono strumenti di co-progettazione formativa ed educativa che diano valore al capitale sociale del paese. Occorre uscire quanto prima dalla logica della “formazione a progetti” che allarga lo iato tra i primi della classe e gli ultimi, investendo sulle leve comunitarie e sugli ambienti di vita.
Sostenere le filiere corte, l’agricoltura biologica, sociale ed inclusiva e i sistemi agricoli che creano coesione sociale nei territori in declino demografico ed economico; finanziare il welfare rurale differenziandolo dal welfare urbano e metropolitano.
Riconoscere il valore economico dei servizi ecosistemici di cui alla legge Borghi per i piccoli Comuni e le Aree interne.
Investire sulle fonti rinnovabili favorendo l’abbattimento dei costi di consumo di energia, soprattutto per l’edilizia pubblica e la residenzialità popolare, andando oltre le forme di investimenti a favore delle imprese, garantendo il beneficio in bolletta direttamente al cittadino virtuoso; finanziare i piani di mobilità sostenibile urbana dei piccoli e medi comuni, anche se in dissesto, con fondi dedicati.
Avviare una graduale riduzione delle spese militari e la riconversione a fini civili delle industrie che producono armamenti (specialmente se a controllo statale). Sarebbe poi necessaria l'istituzione del Ministero della Pace per la diffusione di una cultura di pace per prevenire la violenza e dare voce ai cittadini e ai gruppi che ogni giorno costruiscono la Pace attraverso un impegno costante per la promozione delle libertà fondamentali e dei diritti internazionalmente riconosciuti.
10. Investire nell’educazione alla pace e nella difesa non violenta della Patria appostando nel PNRR il doppio degli attuali fondi dedicati al Servizio Civile Universale affinché il Servizio civile sia davvero un diritto esigibile universalmente da chi ne fa richiesta: anche quest’anno sono stati circa 70 mila i giovani che avevano fatto domanda a cui è stato detto no per mancanza di budget. In 10 anni è stata respinta la voglia di impegno di almeno 600mila giovani. L'Italia non può permettersi un simile spreco in coesione sociale.
<Ci rivolgiamo a Lei – si legge nel Manifesto di “Per un Nuovo Welfare” - perché ancora una volta la società civile sia ascoltata e non relegata alla semplice funzione di manodopera delle istanze sociali del Paese. Anche questa volta siamo pronti a fare la nostra parte e ci rimettiamo a Lei perché questo capitale sociale possa essere parte sostanziale della strategia di Ripresa e di Resilienza del Paese, a partire dalla principale attenzione alla costruzione e promozione di una Next Generation in una nazione abitata da più cittadini di età over sessantacinque che da giovani under quindici e dove ancora pervicacemente si nega il diritto di cittadinanza a chi è nato e vive in Italia>.
La Comunità di Sant'Egidio esprime il suo grande dolore per l'uccisione dell'ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Iacovacci e dell’autista che lo accompagnavano. Lo ricordiamo con affetto avendolo incontrato più volte a Roma e a Kinshasa avendo fatto conoscenza della sua grande professionalità e umanità. In particolare Attanasio si era appassionato al programma Dream, con cui Sant'Egidio in Africa cura i malati di Aids, ma non era estraneo a nessuna sollecitazione sulle emergenze sociali, come il sostegno ai minori in difficoltà, dai bambini di strada a quelli che frequentano le nostre Scuole della Pace.
Con lui se ne va, in modo doloroso e drammatico, un uomo sensibile, impegnato per il bene comune. E' una grave perdita per l'Italia, ma anche per l'Africa, continente per il quale Attanasio stava spendendo con coraggio tante energie, fiducioso in un futuro migliore, di sviluppo e di pace. Ci stringiamo attorno alla sua famiglia, alla moglie e ai figli che abbiamo conosciuto e con cui siamo familiari, rinnovando il nostro impegno per l'Africa e per la pacificazione delle aree di crisi, segnate da una violenza cieca che non risparmia tante vite innocenti, come accade da troppi anni in Kivu, nell'Est della Repubblica Democratica del Congo.
Ecospiagge per Tutti, lanciato nel 2019 con la presentazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stata una innovazione per il settore Balneare.
Nel 2020 Legambiente ha coinvolto UNI (Ente Italiano di Normazione) per realizzare un primo passo per la certificazione degli Stabilimenti Balneari per la Sostenibilità, Responsabilità ed Inclusione. La Prassi 92:2020 di UNI.
Assieme agli amici siciliani con l’associazione Sicilia Turismo per Tutti e con il Contributo di UnionMare Veneto, SIB Balneari, Confcommercio, Confesercenti e Village for all, Legambiente e UNI hanno dato vita ad una prassi di Riferimento che aiuterà le imprese balneari ad eccellere sul mercato nazionale e internazionale.
In questo Webinar sarà presentato:
Ecospiagge per Tutti a cura di Paola Fagioli di Legambiente
UNI PdR 92:2020 a cura di Elena Mocchio di UNI Ente Italiano di Normazione
Esperienze e Buone Pratiche delle imprese a cura di Bernadette Lo Bianco
Conclusioni a cura di Alessandro Cilano
Autonomia, lotta alla poverta' educativa e alla dispersione scolastica, le persone al centro dello sviluppo. Potrebbero esssere queste le parole chiave nella testa del ministro all'Istruzione Patrizio Bianchi.
Per capire dunque come potrebbe muoversi il nuovo ministro di viale Trastevere bisogna avere in mano il manifesto sulla scuola di Bianchi: il libro 'Nello specchio della scuola', edito da 'Il Mulino' e pubblicato nei mesi scorsi dopo l'esperienza di coordinatore della task force al ministero.
In queste pagine e' condensato il pensiero del nuovo ministro che potrebbe ben presto diventare il programma dell'azione di Bianchi che dovra' poi confrontarsi con tutti gli attori coinvolti. Il professore ha a cuore, innanzitutto, il tema della dispersione scolastica: "Il tasso attuale di dispersione scolastica, sia esplicita (coloro che abbandonano in via definitiva la scuola senza raggiungere un titolo di studio) sia implicita (coloro che pur concludendo il ciclo di studi non dispongono delle competenze minime richieste), insieme al numero di quanti non studiano e non lavorano e di quanti se ne vanno altrove per trovare uno sbocco soddisfacente al loro percorso di studi, sono oggi un limite alla crescita economica e minano anche le fondamenta della nostra democrazia, introducendo nel paese il virus dell'iniquita' sociale", scrive Bianchi nel suo libro.
Da qui le proposte: un grande piano nazionale contro la dispersione scolastica, per recuperare quanti hanno abbandonato o sono a rischio di abbandono; un rilancio dell'istruzione e della formazione professionali per diffondere nel Paese una base di competenze al passo con i tempi e ridurre lo spreco di talenti; un progetto di alfabetizzazione digitale, che costituisca il punto di partenza di percorsi di formazione permanente che coinvolgano tutta la popolazione.
Il nuovo ministro nel libro, tra le priorita', mette anche l'autonomia: "Unita' e autonomia non sono in contraddizione fra loro, ma devono essere considerate parti complementari di uno stesso progetto che, guardando al di la' dell'emergenza, veda nella scuola e nella qualita' delle sue risorse umane il principale fattore di sviluppo dell'intero Paese".
Anche su questa partita il professore ha le idee chiare su cosa serve fare: rivisitare e rilanciare le norme sull'autonomia; mettere a disposizione risorse finanziarie e umane adeguate, con un piano nazionale di architettura scolastica coerente con i nuovi bisogni educativi; definire i rapporti fra amministrazione centrale, Regioni, Comuni e Province per garantire all'autonomia strutture adeguate.
Infine vi sono alcune questione che potrebbero essere messe in atto: portare il ciclo secondario da cinque a quattro anni innalzando l'obbligo scolastico - da raggiungere anche con percorsi professionalizzanti che portino a una qualifica dagli attuali 16 anni (senza riconoscimento di fine ciclo) ai 17; formulare un piano, adeguatamente finanziato e dotato di personale strutturato, per permettere agli Its di raggiungere l'obiettivo di 150.000 iscritti in quattro anni; contare su una scuola dai 3 ai 6 anni come condizione necessaria per la crescita dei bambini.
Il nuovo ministro non dimentica nel libro alcuni temi importanti: il rilancio degli organi di governo delle autonomie scolastiche; la ridefinizione di contenuti, curricula e durata degli studi; la preparazione degli insegnanti, dei dirigenti e di tutto il personale e la partecipazione delle famiglie con il rilancio degli organi collegiali.
"Dobbiamo evitare- scrive Bianchi nel libro- la triste sorte di un Paese che deve sempre ricorrere all'ultima emergenza per realizzare interventi da tempo unanimemente ritenuti necessari e lavorare per ricostruire un'effettiva comunita' nazionale, ricucendo le fratture che si sono create negli anni della bassa crescita e che oggi si presentano come vincoli per una ripresa sostenibile nel tempo".
Fonte: DIRE - Notiziario settimanale Scuola
L'incontro online di Unisona e Keaton, film e dibattito con Grimaldi, Rizzo e Agueci
Il 6 gennaio di quarantuno anni fa un killer uccise Piersanti Mattarella. Il fratello dell'attuale presidente della Repubblica era il presidente della Regione siciliana, politico democristiano in controtendenza che stava avviando una stagione di riforme e risanamento nella politica regionale.
Il suo ruolo nella stagione politica degli anni 70-'80 , la sua figura, le sue scelte per la legalita' in Sicilia, le indagini di Pietro Grasso e Giovanni Falcone, le complicita' criminali nell'omicidio e i tentativi di depistaggio su una storia a tratti dimenticata saranno al centro dell'incontro live streaming dedicato all'assassinio di Piersanti Mattarella che si terra' il prossimo 19 marzo alle ore 10.00.
Protagonisti gli studenti delle scuole superiori e di terza media di tutta Italia. A organizzare l'appuntamento ci hanno pensato 'Unisona' e 'Keaton' che sulla loro piattaforma di cinema per la scuola propongono la visione del film di Aurelio Grimaldi 'Il delitto Mattarella' come attivita' preparatoria.
Nel corso dell'incontro, coordinato dal giornalista Sergio Rizzo, interverranno Aurelio Grimaldi e l'ex magistrato Leonardo Agueci. "Dopo la visione del mio film- dichiara lo scrittore e regista- vorrei che restasse l'ottimismo che ti prende quando vedi fatti dolorosi del passato e ti carichi di un'energia, di un coraggio che ti fa dire di voler essere un cittadino diverso, uno che vuole dare un suo contributo anche piccolo perche' certe cose non succedano. Credo sia questa l'importanza della conoscenza storica, della letteratura, dei film".
Per prepararsi al dibattito e acquisire il diritto di partecipazione alla diretta, informano gli organizzatori, le scuole dovranno vedere il film 'Il Delitto Mattarella' da noleggiare sulla piattaforma Keaton Streaming entro il 18 marzo 2021. I docenti e dirigenti scolastici interessati possono procedere sin da ora alla visione del film individuando il pacchetto di noleggio idoneo in base al numero di studenti previsti. Contestualmente al noleggio del film le scuole riceveranno una scheda per il lavoro in classe e, in prossimita' dell'evento, il link con i dettagli per la partecipazione. Per il trailer film e altre informazioni sull'iniziativa: https://www.keaton.eu/unisona-live.
Da oggi su BreraPlus+ potrai sperimentare e godere della musica di Brahms in modo completamente nuovo, attraverso un documentario interattivo che mostrerà non solo tutte le fasi ma anche una conversazione dei musicisti stessi sulla preparazione del concerto. Il 19 ottobre 2020, in diretta streaming dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, i “Musicisti di Brera” di fama internazionale - Clive Britton (pianoforte), Robert Cohen (violoncello) e Patrick Messina (clarinetto) - hanno eseguito il Trio op. 114 di Brahms.
Il contenuto extra finale espande la conversazione, includendo il famoso attore britannico Simon Callow e il direttore della Pinacoteca di Brera James Bradburne, per esplorare i modi in cui gli attori e anche gli artisti visivi sviluppano le loro rispettive performance.
Visita https://breraplus.org/ per saperne di più
Riflessioni di Massimo Battaglio per Progetto Gionata
Il “caso” di ordinaria omofobia della settimana è senz’altro quello che ha visto protagonista Antonio Parisi, attivista lgbt di Trieste, vittima di un orribile pestaggio a Monrupino.
Martedì 16 febbraio scorso, il giovane si trovava con amici in un locale. Un gruppo di ragazzi ha cominciato a prenderli in giro per il loro modo di vestire. Poi le botte: gli attaccabrighe hanno atteso Antonio e i due amici sulla piazza e li hanno aggrediti con forza spietata. Parisi, col volto tumefatto, racconta l’accaduto a Tele Friuli.
“Io sono ridotto così. Il mio amico è ancora in ospedale col naso rotto. Non so quando lo dimetteranno. Io tornerò in ospedale nel pomeriggio […] e, ovviamente, farò denuncia. Siamo stati aggrediti in maniera feroce da un branco di ragazzi giovanissimi, alterati. Sono stati di una ferocia incredibile. Noi stavamo andando al nostro parcheggio. Saranno volati un paio di vaffanculo ma siamo stati attaccati. Io ero per terra, coprendomi il volto per non avere altre ferite più importanti. Tiravano calci in faccia. Questa violenza si può spiegare solamente perché erano alterati. Attacco omofobo? Sì: è stato un attacco omofobo. Ce l’avevano con me. Già al pomeriggio […] ero stato fatto oggetto di battute però non ho veramente colto la loro provocazione. Dopo di che l’alcol… e un’aggressività ancora più incattivita perché non rispondevo alle loro provocazioni”.
Non è la prima volta che Parisi subisce dileggi e botte. Ora però, i fatti sono molto più gravi.
Molte sono state le attestazioni di solidarietà ma, puntualmente, è anche iniziata la campagna di dileggio, l’omofobia dopo l’omofobia, le beffe dopo le botte. Ha cominciato Il Piccolo, nota testata di Trieste, mettendo in forse la matrice omofoba dell’accaduto. Rigirando una frase di Antonio, arriva insinuare che la stessa vittima neghi il movente d’odio dell’aggressione:
“Il noto esponente della comunità Lgbt Trieste chiarisce l’accaduto di martedì sera a Rupingrande: non escludo la matrice omofoba, ma a far scattare la rissa è contribuito il clima euforico della serata”.
Basta seguire attentamente il video apparso su Tele Friuli per notare quanto sia distorta la ricostruzione che Il Piccolo vuol dare. Ma proprio questa ricostruzione falsata ha permesso di dare la stura a commenti vergognosi, schifosi, da parte di personaggi politici locali e, segnatamente, a consiglieri della Lega.
Non citerò nè nomi nè fonti perché è esattamente quello che vogliono. Tanto, sono personaggi già talmente noti per le loro periodiche affermazioni omofobe, misogine, razziste, che chiunque li potrà riconoscere.
Già nel 2019, un consigliere regionale leghista, commentanto un episodio precedente in un confronto televisivo con Antonio, aveva sentenziato:
“Sei stato picchiato perché ti vesti in modo eccentrico. Lo stesso discorso vale per una donna eterosessuale che va in giro in minigonna”.
Vale evidentemente anche per i gay, l’adagio osceno del “te le vai a cercare”. Ma ora, un consigliere comunale di Trieste va molto oltre, con un twitt che stupisce per volgarità e idiozia:
“Scoppia il caso omofobia a Trieste. Siamo in campagna elettorale e succede ogni volta ma forse ha litigato col fidanzato per la vasellina. Grande solidarietà da parte di tutte le forze politiche ma ricordiamoci che in più di un terzo dei paesi al mondo non esiste il problema omofobia perchè per i gay c’è il carcere o la pena di morte. Noi avevamo il rogo un tempo, mentre in Russia c’è la legge anti-gay come in tutto l’est e per questo loro non accolgono palestrati che fuggono da paesi omofobi“.
Ogni commento è non tanto superfluo quanto impossibile. Notiamo solo che queste sono precisamente le parole di odio che, chi contesta la legge Zan, vuole difendere facendole passare per libera espressione. Sì perché, se si nota, a parte la faccenda penosa della vasellina, nessuna di esse contiene insulti diretti nè giustifica esplicitamente le botte. L’autore si limita a dare una propria “visione” del problema. Peccato che è una “visione” scriteriata.
A certi consiglieri, abituati a ostentare cattolicume salvo non cogliere la contraddizione tra religiosità e barbarie, bisognerebbe ricordare che, seppure la legge è insufficiente, esiste un’altra Giustizia alla quale essi stessi dicono di credere. E un giorno dovranno risponderle.