Raccolta fondi 1 dicembre 2020 - 31 gennaio 2021 - Selezionato nel bando Impatto+ di Banca Etica
Piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso https://sostieni.link/26841
L’Associazione Triciclo OdV ha avviato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding di Produzioni dal Basso, per finanziare il progetto educativo #ecogeneration - La scuola verso una generazione ecosostenibile destinato ai bambini del secondo ciclo delle scuole primarie (8-10 anni), ai loro insegnanti e ai loro genitori.
Obiettivo del progetto è insegnare ai bambini l’importanza di rispettare e curare l’ambiente e di adottare abitudini di vita in armonia con la natura, affinché diventino protagonisti del cambiamento verso un futuro eco-sostenibile. Questa azione concorre al raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite “Entro il 2030, fare in modo che le persone abbiano in tutto il mondo le informazioni rilevanti e la consapevolezza in tema di sviluppo sostenibile e stili di vita in armonia con la natura” (Target n. 12.8 dell’Agenda 2030). La realizzazione del progetto consentirà di offrire gratuitamente a 20 classi delle scuole del torinese laboratori didattici in presenza e, a molte altre, materiali educativi digitali on line gratuiti. Il progetto nasce dall’esperienza della nostra “editoria cartonera” https://www.triciclo-onlus.org/index.php/editoria/cartonera/267-libretti-del-laboratorio-cartonero
Se si riuscirà a raccogliere almeno il 75% del totale, la banca integrerà fino al raggiungimento del budget totale di 7.500,00 euro. “Realizzando questo progetto - sottolinea il presidente Giorgio Tartara - potremo rispondere ai bisogni educativi di un numero maggiore di scuole e arricchire la nostra offerta con una più ampia gamma di prodotti digitali e di tele didattica. Nei nostri laboratori le attività di tipo operativo, come la rilegatura e la pittura delle copertine di cartone di riciclo, diventano veicolo per favorire l’apprendimento delle informazioni contenute nei testi, semplici, vivaci e accattivanti, realizzati dai nostri volontari. Il risparmio idrico, il riciclo degli scarti e della carta, la riduzione dei rifiuti e dell’uso improprio delle plastiche monouso, le nostre scelte alimentari, i mezzi di trasporto che utilizziamo per muoverci sono alcuni dei temi che i bambini potranno approfondire. Con i prodotti digitali potremo estendere i confini della nostra azione a nuovi ambiti territoriali, ma anche rispondere efficacemente ai bisogni delle scuole in momenti di emergenza come quelli originati dall’attuale pandemia”.
Per saperne di più sul progetto https://donazioni.triciclo-onlus.org/
Aiutaci a realizzare questo progetto. DONA ORA link https://sostieni.link/26841
“Molto bene il clima positivo di queste prime settimane di vaccinazione: questa forte collaborazione istituzionale è necessaria per vincere la difficile sfida contro il virus, grazie all’impegno costante del personale delle nostre strutture sanitarie”, così Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni ha commentato l’esito del vertice odierno con in ministri Speranza e Boccia ed il commissario Arcuri.
“Stiamo lavorando per garantire la massima velocità e rispettare i tempi in questa prima fase di campagna vaccinale.
Attendiamo l’arrivo del personale ulteriore che ha risposto al bando del Commissario Arcuri e continuiamo a garantire la massima disponibilità per la più efficace collocazione territoriale delle dosi vaccinali in arrivo.
Aspettiamo, con il Governo, ulteriori imminenti buone notizie sul fronte delle autorizzazioni degli altri vaccini che consentirebbero di far fronte in tempi rapidi alla vaccinazione degli ultraottantenni e poi delle restanti fasce della popolazione.
Abbiamo anche manifestato – ha proseguito Bonaccini - la nostra disponibilità a collaborare perché si possa fare un accordo quadro con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per coinvolgerli in questo importante sforzo collettivo.
Significativo che sia i ministri Speranza e Boccia che il Commissario Arcuri abbiano manifestato, anche nel corso dell’incontro odierno, gratitudine per l’impegno delle Regioni e per la dedizione encomiabile del personale sanitario impegnato in questa primissima fase. Un lavoro corale che ha fatto raggiungere al nostro Paese percentuali di vaccinazioni ragguardevoli. Andiamo avanti – ha concluso il Presidente della Conferenza delle Regioni - sulla strada della collaborazione istituzionale, stando lontano da sterili polemiche”.
“Proteggere le persone con maggiori fragilità dal Coronavirus dev’essere prioritario. Insieme agli operatori del sistema sanitario impegnati nella quotidiana lotta contro la pandemia, al personale delle RSA e agli ospiti, è opportuno vaccinare anche le persone con disabilità gravi e patologie croniche o degenerative”. Lo richiede AISLA Firenze, sezione fiorentina di AISLA Onlus. “Non possiamo dimenticarci di queste persone che hanno già pagato e stanno pagando un prezzo molto alto nell’emergenza in termini di contrazione dei servizi, dell’assistenza e non solo. Preziosa in tal senso la risoluzione presentata dal Gruppo Consiliare a Palazzo Vecchio del Partito Democratico che ha chiesto l’inserimento di queste categorie nella campagna vaccinale. Chiediamo quindi – ribadiscono da AISLA Firenze – di sanare quanto prima questa lacuna”.
Dall’11 al 15 gennaio la mattina alle 10 e mercoledì 13 anche in prima serata
È dedicata al regista veneto Damiano Michieletto la programmazione operistica della settimana dall’11 al 15 gennaio che Rai Cultura propone sul suo canale Rai5 tutte le mattine alle 10 e il mercoledì anche in prima serata.
Si inizia lunedì 11 gennaio con L’elisir d'amore di Gaetano Donizetti, andato in scena al Macerata Opera Festival nell’estate del 2018. Protagonisti Mariangela Sicilia, John Osborn, Iurii Samoilov, Alex Esposito e Francesca Benitez. Sul podio Francesco Lanzillotta. Regia tv a cura di Francesca Nesler.
Segue, martedì 12 gennaio, il Sigismondo di Gioachino Rossini, andato in scena al Rossini Opera Festival di Pesaro nel 2010 con la direzione musicale di Michele Mariotti. Protagonisti sul palco Daniela Barcellona, Andrea Concetti, Olga Peretyatko, Antonino Siragusa, Manuela Bisceglie ed Enea Scala. Regia tv a cura di Tiziano Mancini.
Mercoledì 13 gennaio l’appuntamento è doppio: la mattina alle 10 va in onda Il viaggio a Reims di Rossini, andato in scena al Teatro dell’Opera di Roma nel 2017 con Stefano Montanari sul podio. Nel cast Mariangela Sicilia, Anna Goryachova, Maria Grazia Schiavo, Francesca Dotto, Juan Francisco Gatell, Adrian Sâmpetrean, Nicola Ulivieri. Regia tv di Carlo Gallucci. In prima serata alle 21.15 invece, sempre dell’Opera di Roma e sempre del 2017, è proposta La damnation de Faust di Hector Berlioz, che si è aggiudicata il Premio “Abbiati” della Critica Musicale Italiana. Sul podio è protagonista Daniele Gatti. Nel cast Pavel Černoch, Alex Esposito, Veronica Simeoni e Goran Jurić. Regia tv di Claudia De Toma.
Giovedì 14 gennaio è la volta della Vedova allegra di Franz Lehár, ancora dell’Opera di Roma, andata in scena al Teatro Costanzi nel 2019. Nel cast Nadja Mchantaf, Paulo Szot, Anthony Michaels- Moore, Adriana Ferfecka, Peter Sonn, Marcello Nardis. Regia tv di Claudia De Toma.
Chiude il ciclo, venerdì 15 gennaio, Madama Butterfly di Giacomo Puccini, prodotta dal Teatro Regio di Torino nel 2014. Interpreti principali: Amarilli Nizza, Massimiliano Pisapia, Alberto Mastromarino, Giovanna Lanza. Sul podio Pinchas Steinberg. Regia televisiva a cura di Francesca Nesler.
La successiva settimana operistica, dal 18 al 22 gennaio, sarà dedicata a Emma Dante.
Il 14 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, uscirà “Anne Frank. La mia vita”, un’edizione illustrata per ragazzi della biografia definitiva di Mirjam Pressler (l’unica approvata dalla Fondazione Anne Frank di Basilea). La novità sta nel punto di vista inedito in cui viene descritta Anne, vista non come vittima ma come un’adolescente volitiva e passionale. Il libro uscirà per le Edizioni Sonda.
Ci hanno sempre presentato Anne Frank come una ragazzina timida, riflessiva e sognatrice. La vittima per eccellenza del nazismo. In questo ritratto a tutto tondo la scopriamo energica, passionale e volitiva. Decisa a farsi strada attraverso la scrittura. Non una vittima, ma una ragazza coraggiosa. È arrivato il momento di conoscere la vera Anne Frank. La biografia definitiva approvata dalla Fondazione Anne Frank di Basilea. Età di lettura: da 12 anni.
Grazie alla vendita della passata di pomodoro biologico prodotta dalla cooperativa sociale Altereco di Cerignola sul terreno confiscato Terra Aut, è possibile sostenere due importanti realtà della città di Foggia che si occupano di accoglienza e contrasto alla povertà. Tutte le informazioni sull’iniziativa e in generale sul progetto a questo link:
L’anno scolastico di ogni studente che si rispetti è fatto di attese: lunghe ed interminabili attese. Anche quest’anno, nonostante la Didattica a distanza, noi tutti aspettavamo impazientemente le vacanze natalizie. La vera fregatura delle suddette è che arrivano lentamente e svaniscono velocemente, un po’ come quando si aspetta la vendita dei biglietti di un concerto, ma dopo neanche due minuti è già tutto sold out. Così, presto, anche queste vacanze 2020 saranno un lontano ricordo. Da ciò che ho sentito, la maggior parte, più che le vacanze, aspettava Capodanno: come per magia alle 00:01 del primo gennaio 2021 sarebbe scomparso come per incanto il Covid-19. Inutile dire che ciò non è ancora avvenuto, ma è maturata in noi studenti la consapevolezza che in una settimana saremmo dovuti rientrare sui banchi di scuola. Io sarei anche stata contenta di rientrare in presenza, se non fosse stato per le diecimila verifiche nell’arco di 5 giorni - non che si possano biasimare i professori che bramano i voti più di quanto Beth Harmon facesse con la vittoria contro Borgov ne ‘La Regina degli scacchi’ -. Inevitabilmente alla consapevolezza del rientro si accosta l’ansia di non fare in tempo neanche a iniziare i compiti: non si è mai soli in questa situazione. Si ricevono a qualsiasi ora del giorno e della notte messaggi in cui viene chiesto a che punto si è con lo studio con l’intento di sentirsi meno in colpa per aver procrastinato. Eppure, ancora una volta, sono cambiate le carte in tavola: si rientra non più il 7 gennaio, ma forse lunedì 11, se non addirittura lunedì 25. Quindi eccola la nuova attesa per noi studenti, non più le vacanze pasquali - ancora troppo lontane - ma la misteriosa data dell’effettivo rientro in presenza a scuola. Ora sono aperti i banchi per le scommesse e ci sentiamo un po’ tutti Tommy Shelby nella prima stagione di ‘Peaky Blinders’.
Al via l’11 gennaio la IV stagione della docu-serie realizzata da Stand by me, che racconta la vita dell’ospedale durante l’emergenza Covid
Nuove puntate di “Dottori in corsia”, la docu-serie girata all’interno dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, andranno in onda su Rai3 a partire da lunedì 11 gennaio alle ore 23.30.
La quarta stagione della serie di Simona Ercolani, prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai Fiction, con la partecipazione straordinaria di Federica Sciarelli, propone in 9 puntate il racconto della vita dell’Ospedale pediatrico nell'anno straordinario caratterizzato dalla pandemia da SARS-CoV2. Alcune delle storie avranno come protagonisti proprio i bambini e i ragazzi ricoverati nel Centro Covid di Palidoro. Le telecamere entreranno anche nei reparti di cardiologia, chirurgia neonatale, epatologia, reumatologia, neurologia, nefrologia e terapia intensiva, seguendo le storie dei pazienti e delle loro famiglie.
«L’emergenza Covid sta impegnando tutti noi in modi che non avevamo immaginato e sono davvero orgogliosa della risposta che l’Ospedale è stata in grado di approntare in tempi rapidi e facendo rete con le istituzioni sanitarie locali e nazionali - afferma Mariella Enoc, Presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù -. Mi auguro che le famiglie che seguiranno le storie della quarta serie di “Dottori in corsia- Ospedale Pediatrico Bambino Gesù” possano cogliere il messaggio molto importante di adottare tutte le misure di precauzione necessarie per prevenire il contagio da coronavirus nella vita quotidiana ma allo stesso di non trascurare mai i controlli sanitari per timore del virus, continuando ad aver fiducia nelle cure offerte in sicurezza in ospedale. La nuova produzione con Stand by me e Rai si conferma come espressione di autentico servizio pubblico».
Il Bambino Gesù affiancherà alla messa in onda delle puntate un’attività di comunicazione online con l’obiettivo di fornire alle famiglie una corretta informazione. Sul portale www.ospedalebambinogesu.it verranno infatti pubblicati articoli e approfondimenti sulle patologie affrontate in ogni puntata. I contenuti verranno anche condivisi attraverso i canali social dell’Ospedale. Hashtag ufficiale: #Dottoriincorsia
E’ nato il Partito Nazionale Rom e Sinti ”Mistipè” le fondatrici sono 3 donne Rom Italiane attiviste per i diritti umani, impegnate nella lotta antidiscriminazione.
“Mistipè “nasce il 4 Dicembre 2020 con atto pubblico in Lanciano Abruzzo. Nasce dall’esigenza di combattere la discriminazione e l’odio razziale nei confronti dei Rom e Sinti in Italia, discriminazione e odio sempre più crescenti e accentuati soprattutto negli ultimi tempi.
Mistipè Nasce dall’unione dei Rom Abruzzesi e Molisani Italiani di antico insediamento (presenti in italia già dal 1300 ) per dare dignità al popolo Rom e Sinto, considerato straniero a casa propria che troppo spesso viene usato come capo espiatorio per i mali dell’Italia, soprattutto sotto campagna elettorale.
Il Partito Nazionale Rom e Sinto è la risposta alla soluzione di un problema che non è più soltanto né culturale e né sociale ma bensì politico, che mancava in Italia. Tutti hanno diritto ad avere un partito che rappresenta ora a distanza di più di 700 anni l’hanno anche i Rom. Ma la vera novità è che il direttivo la maggioranza è costituita da donne Rom.
Il Programma vede come punti principali:
Rappresentare i Rom e Sinti nel panorama politico
Riconoscimento del popolo Rom e Sinto come minoranza linguistica
Azioni mirate per incrementare l’inclusione sociale e scolastica dei Rom e Sinti
Azioni mirate per la parità di uomo e donna
Combattere la discriminazione e l’odio nei confronti dei Rom e Sinti
I menbri del direttivo Nazionale Mistipè sono:
Presidente – Giulia Di Rocco assistente legale, membro del Forum RSC istituito dall’Unar presso il Ministero delle Pari Opportunità , membro dell’IRU – International Roma Union che rappresenta i Rom al Consiglio D’Europa e ONU, Commissaario per la Politica e la Democrazia in Italia per i Rom e Sinti.
Vice Presidente - Virginia Morello attivista
Segretario - Anthony Guarnieri Attivista e studente
Tesoriere - Concetta Sarachella attivista, Stilista e presidente dell’associazione ROM IN PROGRESS
Carlo Tavecchio è il nuovo presidente del Comitato Regionale Lombardia: succede a Giuseppe Baretti. L’ex presidente della FIGC è stato eletto con 380 voti superando l’altro candidato, Alberto Pasquali, che ha raccolto 366 adesioni. Eletta con lui anche Valentina Battistini, ideatrice del progetto Quarta Categoria e ospite qualche mese fa di “Insieme Con…” su Rai 1, con Paola Severini Melograni, per parlare del calcio come metafora di vita, luogo straordinario di solidarietà e dell'inclusione.
"Questa Lombardia ha bisogno di tutti. Ci aspetta una stagione di confronto. Andrò a Roma senza rivalsa, ma con la dignità che compete a una regione con 10 milioni di abitanti", ha detto Tavecchio in seguito all'elezione.
Su Interris.it sono state raccolte diverse testimonianze sull'impatto dell'emergenza sanitaria sugli handicap intellettivi rispetto a quelli motori. Eccone alcuni stralci, tra cui l'intervento di Paola Severini Melograni, direttore di Angelipress, su "emergenza e disabilità":
“Lanciamo un appello alle istituzioni affinché tengano conto di quanto l’emergenza sanitaria abbia aggravato le nostre difficoltà. Per noi il peso della pandemia è dopo. Occorre tenere conto del fatto che la disabilità non è una scelta. Ma una condizione, subita, per questioni ambientali e stili di vita che prescindono dal volere individuale. In questa pandemia l’esclusione delle Rsd (residenze per disabili) dal piano vaccini è l’ultima e più grave delle dimostrazioni di disinteresse verso il nostro disagio. Regioni e governo si rimpallano le responsabilità per questa inspiegabile esclusione", ha detto a Interris.it Antonio Massacci, che presiede nelle Marche l’onlus Anffas, l’associazione delle famiglie di disabili intellettivi.
Così invece il giornalista Marco Sabatini Scalmati, papà di Matteo, un ragazzo autistico di 13 anni, che si batte da anni per i diritti delle persone affette da autismo e per il rispetto verso i loro familiari. “In pandemia, soprattutto nel campo dell’istruzione, a fronte di un impegno generalizzato, sono però evidenti i ritardi organizzativi e la confusione nel fornire indicazioni chiare e precise. Fra le tante questioni ancora aperte vi è la gestione dei ragazzi più fragili".
Emergenza disabilità
Nel rapporto con la disabilità e la diversità, “l’Italia sta migliorando. Le reti di civiltà nel nostro Paese sono le migliori del mondo, il problema è il riconoscimento del lavoro. Abbiamo la miglior legge sulle collocazioni lavorative. Ma le aziende preferiscono pagare le sanzioni che assumere i disabili. E’ qui che si deve cambiare“, puntualizza Paola Severini Melograni, una delle figure di riferimento, anche a livello istituzionale, per il terzo settore. Fondatrice (nel 2000) e direttrice di AngeliPress, agenzia di informazione dedicata a questi temi. Oltreché creatrice e conduttrice di “O anche no” su Rai2. Il programma in onda ogni domenica alle 9 affronta i temi della diversità e della disabilità in tutti i suoi aspetti. “Sempre attraverso un approccio positivo”, evidenzia Paola Severini Melograni.
Anne De Gaulle e i diritti per la disabilità
E’ il caso, per esempio, dell’ultima puntata speciale del 2020 dedicata dal programma di Rai 2 ad Anne De Gaulle (1928-1948). La figlia del generale e statista affetta da trisomia 21. “E’ grazie ad Anne che sono state fatte una serie di iniziative in Francia. Si è aperto un comportamento virtuoso verso i disabili. E c’è stata un’analisi della realtà su queste tematiche“, sostiene Paola Severini Melograni. Dopo la morte di Anne, “Charles De Gaulle e sua moglie Yvonne, decisero di trasformare un castello della famiglia di lei, in un centro. Per ragazzi e ragazze con difficoltà psichiche e non solo”. Una vicenda ricostruita dall’ambasciatore francese in Italia, Christian Masset“.
Europa dei diritti
Il biopic “De Gaulle”, con protagonista Lambert Wilson, è da poco uscito in Francia. E ha fra i punti centrali proprio la figura di Anne, nata nel periodo passato da De Gaulle in Germania .”Un Paese dove i down facevano una brutta fine. Invece, De Gaulle, che le era legatissimo, capisce quanto sia importante darle visibilità. E vede così anche la futura Europa dei diritti“. Di disabilità, chiarisce Paola Severini Melograni, “non dobbiamo parlare tanto a chi ha già la casa piena di libri e di buona musica. A chi è già formato e convinto che le persone disabili debbano avere pieni diritti. Dobbiamo raggiungere chi non è convinto. E questo lo si fa cercando di essere educatori capaci anche di affascinare”.
Realmente alla pari
Aggiunge Paola Severini Melograni: “Con la pandemia, per i disabili alcune cose sono cambiate addirittura in meglio. Ad esempio molti ragazzi con problemi motori, attraverso le lezioni online, si sono sentiti realmente alla pari con i compagni. Mentre per i ragazzi con disabilità mentali, l’isolamento del lockdown, è stato terribile. E proprio grazie al tam tam scatenato dalle famiglie e da noi, il primo Dpcm è stato cambiato”. Tutti i membri del cast del programma sociale del servizio pubblico esplorano a loro modo il tema della disabilità. Da Andrea Paris, vincitore di “Tu si che vales”, alla band “Ladri di carrozzelle“, da Stefano Disegni con le sue vignette alle scelte musicali di Federico Capranica. Fra i risultati più emozionanti ottenuti da Paola Severini Melograni con il suo gruppo di lavoro, l’apertura del Festival di Sanremo nel 2016 a Ezio Bosso. “E’ stato un momento fondamentale“, conclude.
Qui il pezzo completo: https://www.interris.it/la-voce-degli-ultimi/tenere-conto-della-diversita-di-condizioni-dalla-prima-linea-del-sostegno-ai-disabili-un-appello-alle-istituzioni/
S’intitola “Il Bosco delle Meraviglie” ed è un film documentario che nasce da un intero anno vissuto dalla regista Patrizia Santangeli insieme alle bambine e ai bambini, alle maestre e ai maestri dell’Asilo Bosco Caffarella di Roma. Si tratta di un progetto educativo ambientale ispirato alla pedagogia dell’asilo nel bosco per bambini e bambine dai 3 ai 6 anni, che vivono la giornata a diretto contatto con la natura, godendo della semplicità e della bellezza del bosco e della ricchezza delle esperienze educative che offre. Il film è disponibile in DVD e racconta l’esperienza pedagogica che ne è alla base.
E’ l’interrogativo che ci siamo posti quando Angelipress ha chiesto al Centro Jobel di Trani di provare a dare il suo piccolo contributo sulla “comunità” attraverso un blog.
E’ ormai abitudine consolidata perdere e dimenticare “il perché” attribuiamo delle parole a dei pensieri a delle azioni a delle cose, trasformando, interpretando e spesso tradendo il loro senso e significato.
Per questo per cominciare a parlare di “comunità” crediamo sia necessario ricordare a noi stessi perché utilizziamo questo termine: citando l’autorevolissima Treccani “l'espressione comunità può essere ricondotta a communitas e quindi a koinonia vale a dire UNIONE (koinè), ove il singolo non ha un'esistenza indipendente dal tutto che la comunità rappresenta, il suo destino è definito all'interno dello spazio di possibilità perimetrato dalla comunità di appartenenza.”
A questo aggiungiamo la descrizione mutuata dal Dizionario Etimologico on Line (versione web del famoso Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana di Ottorino Pianigiani) che definisce la “Comunità” come “più persone che vivono in comune, sotto certe leggi e per un fine determinato”.
E’ evidente che due sono gli elementi fondanti una comunità: la persona singola e l’insieme delle persone, tenute insieme, “incollate” dal “vivere insieme”, interdipendenti, unite ma regolate “sotto certe leggi”.
Per cui essere comunità è essere persone che vivono insieme, in uno spazio, con delle regole e dei legami, in un’idea di “confine” in cui avere un “proprio”, contraddistinto da identità, senso di appartenenza.
Se questo è vero a questo punto dovremmo capire qual è lo spazio della comunità in cui viviamo: la famiglia? Il luogo di lavoro o la scuola? Il condominio o il quartiere? La Città, la Provincia o la Regione? La Nazione o il Continente? La Terra o il Sistema Solare?
Secondo il nostro punto di vista la comunità non può esistere se esclude l’idea che il suo fulcro sono le persone e la loro capacità di convivere, motivo che ci spinge a considerare che ha senso parlare di comunità nell’idea di uno spazio in cui l’unico confine è l’assenza delle persone.
Senza le persone e la loro capacità di convivere, e aggiungeremmo, di co-esistere, di sentirsi parte di un tutto, di essere ognuno interdipendente dall’altro, di appartenere non crediamo si possa parlare di comunità.
Per questo se pensiamo che esistano più comunità stiamo commettendo l’errore di non mettere più al centro le persone ma solo alcune loro caratteristiche, idee, visioni, perdendo di vista l’assunto fondamentale della comunità.
A riprova della nostra idea di comunità questo particolare momento storico ci ha dato la possibilità di comprendere come ciascuno di noi ha fondamentali, quotidiane, spesso indispensabili e inconsapevoli interconnessioni, interazioni, legami con l’intero pianeta. E perfino la muraglia cinese, il muro al confine del Messico ed ogni altra ulteriore barriera non sono stati in grado di fermare il COVID!
E allora concludiamo come abbiamo iniziato: e se provassimo a ripartire dal senso di Comunità?
Marco Pentassuglia
Coordinatore attività e servizi Centro Jobel - Trani
Ero carcerato e mi avete visitato. Ho pronunciato queste parole poco fa a Nisida, prestando la voce al più rivoluzionario dei testi evangelici, come ha fatto ogni prete quest’oggi e quindi ogni cappellano carcerario in questa domenica. Devo ammettere però di aver giocato sporco, non soffermandomi su importantissimi passaggi ma enfatizzando, con un gioco di pausa, di tono, e di ritmo questo passaggio così forte e l’obbiettivo è stato raggiunto, con quaranta giovanissimi occhi spalancati e quaranta orecchie di adolescenti tese ad ascoltarmi.
Al di la della fede, sapere che un personaggio storico così importante come il Maestro di Nazareth si identifica con loro, stupisce non poco. Per questo nel commentare insieme quanto ascoltato uno dei ragazzi ha esclamato: “Vabbuò capisco chi ten famm e sta ‘nguaiat ma o carcerat no, alla fine chi sta caddint coccos semp ha fatt” (vabbè, capisco chi ha fame ed è rovinato ma il carcerato no, perché alla fine chi sta qui dentro qualche errore ha commesso).
Questa frase evangelica, infatti, lascia sempre un po’ di perplessità: è facile provare compassione per un affamato, per un assetato, per una persona denudata di tutto e per una allettata dalla malattia ma per un carcerato come si fa a provare tenerezza o misericordia? Non è forse egli stesso la causa della condizione in cui si trova?
Lasciando da parte le discussioni esegetiche e la pagina evangelica citata, il punto è che questa domanda è profondamente misteriosa come la risposta che ne consegue. Per questo occorre essere attenti alle generalizzazioni in quanto l’unità omogenea della legge e delle regole non riescono e non riusciranno mai a contemplare le singolarità e le tortuose condizioni psichiche, sociali, relazionali alla base di trasgressioni e reati. Ci sono casi che solo uno psichiatra potrebbe spiegare, altri che richiederebbero l’intervento di un’equipe specializzata per una risposta capace di pesare i tanti fattori motivanti una carriera deviante, e altre situazioni in cui l’efferatezza e la gratuità di un atto non lasciano posti al dubbio tanto chiara è la colpa e la responsabilità. Resta però un dato di fatto: ognuno di noi potrebbe potenzialmente varcare la porta di un carcere e ritrovarsi in un attimo nei panni di Caino. Infatti, al margine di questo tempo ipocrita e giustizialista, occorre ricordare sempre che nessuno con onestà intellettuale potrebbe giurare sulla sua vita o sul cielo stesso di esser capace di non commettere mai e poi mai qualcosa di punibile dalla legge degli uomini. Per questo occorre occuparsi e preoccuparsi del carcere e dei detenuti: è una realtà che ci tocca profondamente e che ci rammenta chi un giorno potremmo diventare se la lucida vigilanza della coscienza e dell’etica venissero meno. Per questo, anche in questi giorni difficili di emergenza sanitaria e sociale non occorre dimenticarsi di Caino anche se è difficile stare dalla sua parte: è difficile lavorare contro ogni speranza al suo recupero, aiutandolo ad uscire dalla sbarre non tanto del carcere ma della sua mente, del suo cuore, della sua storia apparentemente predestinata. È difficile perché per molti è più facile trovare il colpevole, assolvendo se stessi e il sistema sociale da ogni colpa e da ogni responsabilità. Cosa che aumenta la percezione della sicurezza ma senza incidere nella realtà oggettiva, più complessa e variegata.
È difficile perché nel migliore dei casi Caino perde il suo nome e viene identificato per sempre con il reato che ha commesso, etichetta permanente che lo rende riconoscibile a vista di social. È difficile perché i tanti Abele e i loro familiari vittime di dolori assurdi hanno dogmaticamente ragione e andrebbero accolti nei loro dolori impossibili, accompagnati ma lontano dai riflettori, con la discrezione di chi ha bisogno di riconciliarsi non solo e non tanto con il colpevole (cosa ardua e irrichiedibile) ma con il non senso e con la vita (cosa ardua ma necessaria).È difficile stare dalla parte di Caino perché devi essergli accanto senza parteggiare per lui ma avendo ben chiaro la condanna del suo male, la necessità della sanzione e soprattutto il bisogno di impedire che altro male venga operato. È difficile stare dalla parte di Caino eppure è necessario. È la Costituzione che ci chiede di accompagnarlo nella sua rieducazione, di trovare anche negli occhi di un assassino quella traccia di umanità da cui ripartire affinché assassino non lo sia mai più. Nell’interesse suo. Ma anche nostro, di tutti. È difficile stare dalla parte di Caino ma diventa impossibile ogni qualvolta ci dimentichiamo che Caino abita anche dentro di noi e che per questo, come cantava De Andrè, anche se ci crediamo assolti siamo tutti per sempre coinvolti.