LEGA SERIE A E UNAR HANNO PRESENTATO IL WORKSHOP “#KEEPRACISMOUT: UNITI PER UN CALCIO SENZA DISCRIMINAZIONI”
Si è svolto oggi, in modalità digitale, il primo workshop internazionale
“#KeepRacismOut: Uniti per un Calcio Senza Discriminazioni”, organizzato dalla direzione Marketing (dipartimento CSR) e dall’Ufficio Stampa della Lega Serie A in collaborazione con UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri), con la partecipazione dei rappresentanti di tutte le Società di Serie A, di Sebastien Frey e il coinvolgimento di importanti partner quali Fare Network, Rocnation Sports, Figc, Uisp, Angelipress e Licra.
Il workshop, coordinato da Piara Powar, Direttore Esecutivo di FARE Network, e presentato da Paola Severini Melograni, fondatrice e direttrice dell’agenzia Angelipress, si è aperto alle ore 10 con i saluti istituzionali da parte di Luigi De Siervo, Amministratore Delegato di Lega Serie A, Triantafillos Loukarelis, Direttore Esecutivo UNAR e dello stesso Piara Powar.
LUIGI DE SIERVO: “Il calcio nel nostro Paese ha sempre avuto un ruolo sociale importante. Sappiamo di avere una grande responsabilità in questo percorso comune per contrastare un fenomeno drammatico come il razzismo e siamo pronti a fare la nostra parte poiché la lotta alle discriminazioni rappresenta uno dei pilastri delle attività CSR della Lega Serie A. Questo workshop è il primo di una serie di incontri che verranno dedicati ai vari progetti valoriali in cui la Lega Serie A ha deciso di identificarsi”.
TRIANTAFILLOS LOUKARELIS: “L’Osservatorio Nazionale contro le discriminazioni nello sport, istituito dall’UNAR lo scorso 31 luglio, rappresenta un fiore all’occhiello per il nostro Paese. Abbiamo registrato l’adesione da parte di tutte le Federazioni sportive, con l’obiettivo di lavorare insieme per prevenire episodi di razzismo e ridare allo sport il suo vero valore, quello educativo, di integrazione e accoglienza. Il calcio rappresenta un esempio culturale per i giovani, i comportamenti dei calciatori vengono presi come modello e sono sempre sotto osservazione. È fondamentale quindi il loro supporto in questo percorso comune”.
PIARA POWAR: “Il razzismo non è un problema solo italiano, ma riguarda il mondo del calcio in tutti i Paesi in cui si svolge. In Italia servono misure più efficaci per contrastarlo e questo workshop rappresenta un primo importante passo per capire quali misure i Club possono adottare nei prossimi mesi e anni. Sappiamo che il percorso sarà lungo e faticoso, dobbiamo lavorare fin da subito per costruire uno sport che rappresenti la nuova demografia inclusiva europea. Ringrazio la Lega Serie A per aver condiviso la necessità di affrontare tematiche così importanti, il calcio italiano rappresenta un’eccellenza mondiale e siamo convinti di avere la forza per raggiungere il nostro traguardo”.
Nel corso della giornata i partecipanti hanno quindi aderito ai tre tavoli di lavoro:
PREVENZIONE & EDUCAZIONE DEI TIFOSI: sono stati forniti esempi pratici relativi alle attività intraprese dai club, focalizzandosi poi su cinque punti di azione: - individuazione di obiettivi chiari partendo dalla tolleranza zero nei confronti del razzismo; - stesura di linee guida per prevenire gli incidenti all’interno dello stadio; - necessità di un dialogo attivo con i tifosi, utilizzando i social media per diffondere messaggi efficaci; - applicazione di un protocollo condiviso per capire come reagire a episodi di razzismo; - campagne di educazione dedicate ai tifosi e alle nuove generazioni.
AFFRONTARE GLI INCIDENTI: è emersa la necessità di rafforzare il protocollo attualmente in vigore per agire in modo rigido e predefinito in caso di episodi di razzismo. Servono provvedimenti duri nei confronti dei responsabili, fornendo ai Club una tecnologia adeguata per individuarli. Fondamentale sarà, inoltre, formare tutti gli stakeholders, media compresi, coinvolgendo anche i calciatori per veicolare messaggi positivi e di ferma condanna agli episodi di razzismo.
COMMUNITY: i Club hanno presentato i progetti che già svolgono di inclusione e integrazione sul proprio territorio. Sono stati individuati tre punti di azione fondamentali: - organizzare un’attività di formazione rivolta ai responsabili dei Club per veicolare un messaggio positivo all’esterno, soprattutto alle nuove generazioni; - facilitare la programmazione progettuale delle buone prassi attuate dai Club e analisi dei benchmark europei; - rafforzare la comunicazione per fare rete e far conoscere i progetti e le attività di inclusione realizzati dai Club sul loro territorio.
Il workshop ha quindi rappresentato un importante momento di discussione e confronto, con l’obiettivo comune di migliorare i regolamenti attualmente in vigore per renderli più efficaci e per individuare azioni concrete di contrasto verso i fenomeni discriminatori nel mondo del calcio, senza dimenticare la necessità di elaborare un piano di comunicazione per coinvolgere tutti gli stakeholders attraverso campagne di sensibilizzazione. Questo primo meeting darà seguito a nuovi tavoli di lavoro e ad incontri periodi con i referenti dei Club di Serie A sul tema CSR e razzismo.
Un’iniziativa di ASviS, Cinsedo, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, RUS e SNA
La scuola, che verrà inaugurata il 16 dicembre dal portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini e dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, fornirà a dirigenti e funzionari delle Regioni e delle province autonome gli strumenti per garantire la coerenza della programmazione e attuazione territoriale con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030
Sarà inaugurata il 16 dicembre la Scuola per lo sviluppo sostenibile per le Regioni e le Province autonome, organizzata dall’ASviS in collaborazione con il Centro interregionale di studi e documentazione (CINSEDO), la, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, insieme alla Rete delle Università per lo sviluppo Sostenibile (RUS), la Scuola Nazionale di amministrazione (SNA) e con il contributo di TERNA, della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) e dell’ENI.
La scuola fornisce una formazione di alto profilo sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, con particolare attenzione all’attuazione dell’Agenda 2030 attraverso le politiche di competenza delle Regioni e delle Province autonome. Il percorso formativo si rivolge a dirigenti e funzionari delle Regioni e delle Province autonome per approfondire le tematiche legate allo sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di accrescere il livello di consapevolezza, impegno, responsabilità e leadership degli enti territoriali nell'attuare l’Agenda 2030, in piena sinergia con le politiche nazionali ed europee. In particolare, la scuola fornisce le conoscenze per definire obiettivi, strumenti, priorità e azioni necessarie al fine di garantire l’uso uniforme degli strumenti di programmazione e attuazione territoriale con la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e i nuovi strumenti finanziari dell’Unione europea.
“Sono sempre stato convinto – ha sottolineato Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - che la prospettiva dello sviluppo sostenibile, nella sua accezione ampia fissata dai cardini di Agenda 2030, sia un percorso necessario per un’azione di governo efficace. Ed il fatto che temi come il green deal o la digitalizzazione siano stati posti alla base del piano Next Generation dell’Unione Europea è una dimostrazione ulteriore della necessità di guardare strategicamente ad un modo nuovo di concepire ogni intervento amministrativo. Per tale motivo abbiamo accettato questa nuova ‘sfida’ suggerita da ASviS: una scuola per lo sviluppo sostenibile che aiuti a crescere funzionari e dirigenti della Regioni e delle Province autonome, fino a formare una nuova classe dirigente, in grado di cogliere una possibile svolta culturale, educativa ed imprenditoriale. Credo che la politica – ha concluso Bonaccini - abbia il dovere di porre la pubblica amministrazione alla guida di questa ‘rivoluzione” di scenario che deve coinvolgere giovani ed imprese per formare una classe dirigente in grado di muoversi in Europa e nel mondo in maniera nuova, attenta, capace di cogliere i diversi fenomeni, in qualche modo ‘rivoluzionaria’ “
“La creazione di un percorso di formazione per chi sarà chiamato a prendere decisioni a livello territoriale è in linea con la missione dell’ASviS e con il processo di territorializzazione dell’Agenda 2030 auspicato dall’Onu e dalla Commissione europea – evidenzia il portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini. “Questa iniziativa vuole generare un cambiamento culturale profondo, che ponga la sostenibilità al centro della programmazione a livello territoriale, stimolando riflessioni sul tipo di Paese che vogliamo costruire. L’ASviS, anche attraverso il Rapporto sui Territori pubblicato in questi giorni, intende contribuire a questo processo di trasformazione, fornendo ai decisori gli strumenti per decidere come costruire un futuro più resiliente e sostenibile”.
Il lancio della scuola si terrà online mercoledi 16 dicembre con i saluti istituzionali del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini e con una lectio magistralis del portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini. Le lezioni si svolgeranno con un approccio ibrido, alternando momenti di formazione asincrona (e-learning e documenti a disposizione dei discenti) a momenti di formazione sincrona (14 webinar) a partire dall'8 gennaio.
Tre giorni di incontri per “Conversare tra le carte in un mondo digitale” con esperti e accademici
Tre giorni di incontri online tra esperti dei beni culturali e docenti sul patrimonio culturale nell’ambito della didattica e del digitale. Con questo obiettivo il 15, 16 e 17 dicembre, a partire dalle ore 16,30, prenderà il via l’iniziativa “Conversare tra le carte in un mondo digitale. Legami possibili tra scuola, archivi, biblioteche, musei”, un seminario nazionale online che verrà trasmesso dalla Biblioteca Domenicana di Santa Maria Novella “Jacopo Passavanti” di Firenze.
L’iniziativa è organizzata da INDIRE, in collaborazione con il Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore di Pisa, Diculther, Archivio storico di S. Maria sopra Minerva di Roma, GREHCCO – Università di Siviglia, M9 – Museo del ’900 di Mestre e con la media partnership di Rai Cultura e Rai Scuola.
Parteciperanno agli incontri esponenti della cultura e della didattica, i quali daranno vita ad una discussione che avrà come spunto il tema del terzo settore culturale e le scuole, con lo scopo di avviare tra di essi nuove sinergie e collaborazioni.
Gli incontri online saranno delle vere e proprie “conversazioni” orientate alla riflessione sul patrimonio culturale, inteso non solo singolarmente, ma come bene messo a disposizione della didattica. Saranno quindi previsti interventi di esperti del settore dei beni culturali, del mondo accademico e del mondo della scuola, particolarmente rappresentato in quest’occasione dalle due reti Indire delle Piccole Scuole e di Avanguardie educative.
Quello del rapporto fra scuola e beni culturali è un tema di ricerca su cui INDIRE pone da tempo molta attenzione, e che ha visto sviluppare il suo focus a partire da un iniziale lavoro critico-ermeneutico sulle fonti (estesamente intese), valorizzate nella loro funzione diacronica tra passato e presente, per poi ampliarsi progressivamente al loro uso in ambito didattico e formativo, anche grazie all’impiego del digitale.
Venerdì 18 dicembre alle ore 17.30 il Gruppo Giovani UILDM propone il terzo appuntamento del percorso “Si fa presto a dire Vita indipendente” con il pedagogista Roberto Medeghini.
L’appuntamento si inserisce nella proposta promossa a partire da giugno 2020 dal Gruppo per offrire il proprio contributo sui temi legati alla Vita Indipendente e all’autonomia personale.
Medeghini svolge attività di ricerca e formazione nell’ambito educativo con particolare attenzione ai temi della disabilità, delle difficoltà di apprendimento, dell’insuccesso nel loro svolgersi scolastico, sociale e dei servizi nella loro relazione con l’organizzazione dei contesti. Lo studio e la ricerca attuali sono rivolti al tema dell’Inclusione nella prospettiva ecologica delle relazioni, al confronto con l’approccio sociale nelle sue articolazioni dei Disability Studies e alle differenze con il concetto classico di integrazione.
Il video, realizzato da un gruppo di minori accolti da Fondazione Somaschi Onlus,
sarà presentato in streaming il 18 dicembre alle 17.30
Fuori Fuoco: a volte da adolescenti ci si sente così. Succede più o meno a tutti in questa fase della vita in cui non si è più bambini ma non si è ancora adulti. Capita a maggior ragione a quei minori vittime di situazioni familiari difficili o addirittura abbandonati.
Per questo si intitola proprio Fuori Fuoco il cortometraggio realizzato da un gruppo di ragazzi accolti dalla Comunità Annunciata di Como, gestita da Fondazione Somaschi Onlus, che verrà presentato dagli stessi protagonisti venerdì 18 dicembre alle ore 17.30 in diretta streaming sulla pagina Facebook della onlus. Il trailer è già disponibile sul canale Youtube della Fondazione (clicca qui).
Il progetto – realizzato a Como dalla Fondazione Somaschi in collaborazione con CSV Insubria (Centro di servizio per il volontariato di Como e Varese) e ASCI (Azienda Sociale Comuni Insieme) grazie al sostegno di Fondo Sociale Europeo e Regione Lombardia - fa parte dell’iniziativa My Map Plus per l’inclusione socio-lavorativa e la prevenzione della marginalità a favore di minori sottoposti a un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria Minorile.
Tra i ragazzi in difficoltà accolti nella Comunità Annunciata e da ASCI, infatti, ci sono anche alcuni giovani provenienti dal circuito penale per i quali il giudice ha deciso di sospendere il processo e di avviare un periodo di “messa alla prova” al termine del quale, se l’esito è positivo, il reato può anche essere estinto.
Questo progetto ha coinvolto in modo particolare loro, non solo come attori ma soprattutto nell’ideazione e realizzazione del corto. Guidati dagli educatori di riferimento Jonathan Tupputi e Mauro Oricchio, dal regista Andrea Rossini, con la collaborazione di Massimiliano Arrighi, hanno sviluppato il concept del video lavorando sui temi della marginalità e della legalità. Da questo lavoro, iniziato con interviste anonime e sviluppato attraverso più momenti di confronto in gruppo, è nato Fuori Fuoco.
“I ragazzi si sono impegnati molto, accettando di aprirsi su temi per loro difficili da affrontare, a volte anche raccontando aspetti molto dolorosi del proprio vissuto - spiega Jonathan Tupputi, educatore della Fondazione Somaschi -. Quello che è emerso in particolare è un fortissimo bisogno di appartenenza, di identità, molto più accentuato rispetto ai coetanei, oltre a un senso di rabbia e ingiustizia per il contesto da cui si proviene. Sentimenti che spesso trovano unico conforto nel gruppo e che, in situazioni di vita particolarmente difficili, possono sfociare in atti al limite della legalità. Ma il desiderio di riscatto c’è ed è forte: questi giovani hanno dei sogni e intendono provare a inseguirli, nonostante tutto. Perché “mettersi a fuoco” è anche una questione di scelta”.
“Rafforzare l’Europa sociale” - con il Ministri del Lavoro italiano e tedesco, Nunzia Catalfo e Hubertus Heil, SG CGIL Maurizio Landini, Dir. Avvenire Marco Tarquinio e Dr. Edith Pichler
Martedì 15 dicembre alle ore 11.00 l’evento “Rafforzare l’Europa sociale: la migrazione per lavoro – uno sguardo alla Germania e all’Italia”
Intervengono:
Nunzia Catalfo, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Hubertus Heil, Ministro Federale del Lavoro e degli Affari Sociali
Maurizio Landini, Segretario Generale della CGIL
Dr. Edith Pichler, Università di Potsdam
Con un commento di
Marco Tarquinio, Direttore Avvenire
E la moderazione di
Viktor Elbling, Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia
Potete seguire il LIVE stream in lingua italiana sulla nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/AmbasciataGermaniaRoma/live/
Per seguire l’evento in lingua originale o in lingua tedesca trovate il link sulla nostra homepage https://italien.diplo.de/it-de/aktuelles/-/2426192
Fine 2020 le Adozioni Internazionali sembrano in ripresa. Cosa ci dobbiamo aspettare per il 2021? Se ne parlerà mercoledì 16 dicembre al webinar di Ai.Bi. Milano 13 dicembre - Buone notizie sul fronte Adozione Internazionale. Da settembre sono riprese le ripartenze delle coppie italiane. Solo nei mesi di ottobre e novembre sono stati più di 100 i rientri in Italia e come comunicato da Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero Affari Esteri, da inizio pandemia sono stati circa 400 i bambini adottati arrivati nel nostro Paese dai 4 continenti.
Dopo il primo lockdown che ha costretto quasi tutti i Paesi ad una chiusura, sono oggi più di 20 le Nazioni che hanno riaperto le loro frontiere per accogliere le coppie dell’adozione internazionale. Tra i Paesi più attivi l’Ungheria, la Colombia, l’India, il Perù e nell'ultimo mese anche il Vietnam ha accolto ben 8 coppie italiane, mentre in Sudamerica, proprio negli ultimi tre mesi, si sono intensificati gli abbinamenti.
Ma non basta. I corsi di informazione e formazione per le coppie adottive organizzati dagli enti autorizzati e dai servizi sociali sono nuovamente pieni come non capitava da anni. Un successo reso possibile anche grazie all’aiuto della tecnologia che ha permesso l’ introduzione degli incontri in modalità “on Line”. Sono questi i segnali di una prossima ripresa delle adozioni internazionali nel 2021? Cosa accadrà con l’avvento dei vaccini? Di questo, delle criticità legate alla situazione dovuta alla pandemia e di molto altro si discuterà nel convegno “L’adozione internazionale ai tempi del covid 19”, webinar organizzato da Ai.Bi. Amici dei Bambini, in collaborazione con Cefam, (Centro Europeo Formazione Accoglienza Minori) e con il contributo della Provincia autonoma di Bolzano, che si terrà mercoledì 16 dicembre, dalle ore 10 alle ore 13.30, in diretta sulla piattaforma Zoom.
Tra gli importanti attori che saranno presenti all’incontro spicca la presenza del nuovo vicepresidente CAI, Dott. Vincenzo Starita, che porterà un aggiornamento circa gli interventi fatti e i contatti che la Commissione Adozioni Internazionali sta mantenendo con i diversi Paesi di provenienza dei bambini ed illustrerà gli effetti della pandemia sul sistema adozioni. La parola sarà quindi data agli attori delle istituzioni locali. Interverranno: Benno Baumgartner, Presidente Tribunale per i Minorenni di Bolzano, Petra Frei, Direttrice Ufficio per la tutela dei minori e inclusione sociale Provincia Autonoma di Bolzano, Francesca Donati, Regione Emilia Romagna - Servizio politiche sociali e socio-educative, Chiara Avataneo, Assistente sociale SRAI, Servizio Regione Piemonte, Cinzia Fabrocini, Psicopedagogista Adozioni in rete Regione Piemonte, Selene Paoli e Flavia Chilovi, Assistenti sociali Equipe adozioni Ufficio età evolutiva, genitorialità e centro per l’infanzia della Provincia Autonoma di Trento, Romana Taricco, Assistente sociale distretto Ceramico (Mo).
Concluderanno i lavori i rappresentanti rispettivamente delle famiglie adottive e dei minori abbandonati, con gli interventi di Monya Ferritti, Presidente Coordinamento CARE e Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini. A moderare l’incontro sarà Cristiano Puglisi, opinionista de Il Giornale.it. L’evento sarà allietato anche da un Intermezzo musicale “Auguri di Natale” a cura del Classical Mood Quartett di Roberto Tomada. La partecipazione all’incontro è gratuita ed aperta a tutti gli operatori dei servizi sociali, ai giudici dei Tribunali per i minorenni e agli operatori degli enti autorizzati per le adozioni internazionali.
Le Cuffie Colorate e MiracolosaMente sbarcano a Palazzo Chigi. In occasione della tombola online organizzata domenica 13 dicembre dalle associazioni di Busto Arsizio, alla quale hanno partecipato cinquanta giovani disabili, si è collegato nientemeno che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte inviando un videomessaggio di auguri. E non è stato neanche l’unico a sostenere l’evento delle realtà sociali bustocche, che ha unito Antonio Razzi, Josefa Idem, Massimo Ghini, Max Tortora, Nicolas Vaporidis, Nicole Orlando, Paolo Conticini e Volfango de Biasi. I dettagli sono stati illustrati ieri, lunedì 14, in una conferenza stampa.
Stare insieme nonostante la distanza
«Gli ospiti sono stati la ciliegina sulla torta: speriamo che l’idea della tombola online realizzata con i nostri ragazzi venga adottata anche da altri. Era fondamentale riuscire a stare insieme nonostante la distanza». È questo il bilancio fatto ieri, lunedì 14 dicembre, da Laura Bignami, ex senatrice che ha fondato il centro MiracolosaMente, e Massimo “Ciccio” Vitali, storico volontario delle Cuffie Colorate, riguardo alla partita in steaming che, nel giorno di Santa Lucia, ha visto, tra i ragazzi e le loro famiglie, la distribuzione di sessanta cartelle. All’iniziativa hanno anche aderito altre associazioni, come Aias-Anffas, Insieme È Bello e il Ckoss Club del maestro di karate Rolando Gaido, che si occupano di disabilità.
«L’idea è maturata sulla scia della trasmissione Cuffie Colorate OnAir, che ora va in onda alla domenica sera, e propone partite a battaglia navale o a Forza 4», ha spiegato Vitali. «Di fronte alle difficoltà create dalla pandemia ci siamo reinventati», ha aggiunto Bignami. «E i ragazzi, per quanto riguarda la tecnologia, sono stati bravi: sui nostri canali organizziamo da mesi vari giochi ma anche serate dance, con la creazione, ultimamente, di un evento per Halloween». «Abbiamo aderito con molta gioia, è bello quando qualcuno ha un’idea e la mette al loro servizio: hanno partecipato con entusiasmo», ha commentato Giulia Lepori, presidente di Insieme è Bello. «Sebbene nata in circostanze fortunate, spero che questa collaborazione continui quando saremo tornati alla normalità».
«Nel dna delle Cuffie Colorate c’è sempre stata la porta aperta: collaboriamo da anni con Insieme è Bello e siamo figli di Aias e Anffas», ha ricordato il presidente Silvano Trupia. «Però vorrei tornare a un’altra realtà, manca il calore che i ragazzi trasmettono con la loro vicinanza. Vederli in diretta appaga, sono diventati bravissimi a usare i mezzi tecnologici. A volte li sottovalutiamo, sono più avanti di quello che pensiamo». Dello stesso avviso il maestro Gaido: «L’integrazione è parte essenziale delle mie palestre, nelle quali i disabili si allenano con i normodotati. Sì, li sottovalutiamo: certe volte mi accorgo che nell’ambito della tecnologia sono più bravi di me». Come ha concluso Bignami, «i nostri obiettivi sono due: far sapere che esiste questa realtà, in modo da coinvolgere più associazioni possibili, e mostrare che è una cosa che si può fare».
Scritto da:Francesco Tomassini per https://www.malpensa24.it/
Martedì 17 dicembre, alle h.16, presentazione del libro di Sergio Tramma ‘Sulla maleducazione’.
A differenza che nel passato, la ‘maleducazione’ non è l’espressione di subculture definibili come devianti, ma una manifestazione, pur differenziata, di culture anche maggioritarie e socialmente legittimate, che sembra costituire uno dei segni della profonda crisi dei comportamenti e dei vincoli relazionali che hanno caratterizzato a lungo il nostro sistema sociale e culturale.
Con l’autore, ne parlerà Claudia Alemani; coordinerà l’incontro Jenny Barbieri.
Bando Comincio da zero, promosso da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile per incrementare l’offerta di servizi educativi e di cura per la prima infanzia. La scadenza è stata da poco prorogata al 22 gennaio https://www.conibambini.org/
A causa dei disagi provocati dal coronavirus, la scadenza del Bando “Comincio da zero”, promosso da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è prorogata al 22 gennaio 2021, per permettere a tutte le organizzazioni e gli enti interessati di presentare le proposte di progetto. L’impresa sociale esaminerà tutte le proposte inviate entro, e non oltre, le ore 13:00 del 22 gennaio 2021.
Conferenza on line, a conclusione del progetto, attuato dalla Asl di Frosinone in partnership con il Garante dei detenuti della Regione Lazio, a favore di un gruppo di detenuti autori di abusi sessuali e violenza domestica e di perpetrator.
Mercoledì 16 dicembre (dalle ore 14 alle 16,30) si svolgerà in modalità telematica la conferenza conclusiva di Conscious, il progetto per introdurre in ambito carcerario ed extra carcerario un modello di trattamento per gli autori di abusi sessuali e violenza domestica, finalizzato alla riduzione della recidiva, che vede come capofila il Dipartimento di salute mentale e patologie da dipendenza della Asl di Frosinone, in partnership con il Garante dei detenuti della Regione Lazio. Iniziato a ottobre 2018, il progetto, attuato con il supporto della Commissione europea – Rights equality and citizenship programme, in partnership anche con il Centro nazionale studi e ricerche sul diritto della famiglia e dei minori e il Wwp (European network for the work with perpetrators of domestic violence), ha visto il coinvolgimento iniziale di 93 sex offender o colpevoli di maltrattamenti in famiglia detenuti presso le case circondariali di Frosinone e Cassino, e il trattamento di 25 di loro, mentre un servizio esterno attivato presso la Asl di Frosinone si è occupato del trattamento di dieci perpetrator ex detenuti o sottoposti a misure alternative.
Nel corso della conferenza conclusiva, dal titolo “La prevenzione della violenza di genere: un diritto esigibile?”, organizzata dal Wwp, saranno illustrati il modello di intervento, i risultati ottenuti sul campo e due studi svolti dall’università di Torino, uno sulla replicabilità del progetto in altri contesti in ambito europeo, l’altro in materia di impatto socio-economico e sulla convenienza di Conscious in luogo di altre modalità di contrasto a tali fenomeni da parte della società.
Parteciperanno alla conferenza l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, l’assessora alle Pari opportunità, Giovanna Pugliese, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, la direttrice generale della Asl di Frosinone, Pierpaola D’Alessandro, il direttore di dipartimento di salute mentale della stessa Asl, Fernando Ferrauti, e la direttrice del carcere di Frosinone, Teresa Mascolo. A illustrare i risultati dei trattamenti realizzati presso le carceri di Cassino e Frosinone interverranno Antonella D’Ambrosi e Nicola De Rosa.
“Il valore del progetto Conscious – spiega Stefano Anastasìa, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Regione del Lazio – sta nella acquisizione delle best practices in materia, nella costruzione di una rete di agenzie pubbliche e private impegnate nel trattamento dei sex offender e, infine, nell’assunzione di responsabilità di regia da parte di una delle più importanti tra di esse, il servizio sanitario pubblico di assistenza delle persone detenute negli istituti coinvolti, cui ordinariamente spetta l’onere della presa in carico dei destinatari dell’intervento nella complessità dei loro bisogni di sostegno e di cura. Il modello Conscious può essere trasferito ad altri contesti in ambito europeo e generare valore socioeconomico attraverso la sua diffusione. L’auspicio – conclude Anastasìa - è che al termine della sua applicazione sperimentale esso possa non solo proseguire a livello territoriale, come è impegno della Asl di Frosinone, ma diffondersi con il pieno sostegno delle istituzioni regionali, nazionali ed europee”.
Pier Paola D’Alessandro, direttrice generale della Asl di Frosinone, soggetto capofila della partnership e promotore del progetto Conscious, “la violenza maschile contro le donne costituisce un fenomeno grave e diffuso al di là dei confini nazionali, europei e internazionali e rappresenta una violazione dei diritti umani e un ostacolo al conseguimento dell’uguaglianza di genere”.
“La Asl di Frosinone – prosegue D’Alessandro – con il progetto Conscious vuole dare voce a tutte le vittime di violenza di genere e al loro diritto di essere tutelate. Nel nostro territorio lo spirito di squadra ha consentito, in complementarità con l’applicazione delle linee guida del codice rosa, di realizzare una complessa azione di prevenzione e tutela della salute pubblica. L’innovatività – conclude D’Alessandro – è costituita dalla capacità di un’azienda pubblica di promuovere cambiamenti culturali attraverso interventi che modificano la qualità delle relazioni interpersonali contro ogni tipo di discriminazione”.
Presentazione di Democrazia futura, rivista trimestrale nell'ambito di Eurovisioni, venerdi 18 dicembre 2020 ore 10,30-13.00. "Democrazia futura, Media e geopolitica nella società dell’informazione e della conoscenza", Rivista dell’Associazione Infocivica - Gruppo di Amalfi, direttore Giampiero Gramaglia.
Eurovisioni: La trasformazione dello Spazio pubblico europeo della comunicazione in uno spazio virtuale e le sue conseguenze nei rapporti fra media e cittadini.
Anna Grassellino, una delle nostre protagoniste dei Dialoghi a Spoleto 2018 (di cui potete trovare notizie sul blog a destra, intitolato Dialoghi a Spoleto), scienziata e direttrice del Centro SQMS Superconducting Quantum Materials and Systems del Fermilab, è stata individuata come “Donna dell'Anno” dalla rivista D La Repubblica di sabato 12 dicembre, grazie al voto del pubblico che l'ha selezionata tra 50 donne italiane eccellenti che hanno lasciato un segno nel 2020. Ad Anna Grassellino vanno i complimenti di tutta la redazione di Angelipress.
In un momento in cui tante cose stanno accadendo nell’editoria italiana, dai "giornaloni" talvolta superati da giornali locali e dal web al ridimensionamento e cambio ai vertici di tante testate, passando per giornali che chiudono (l'ultimo caso è l'annuncio della chiusura di MicroMega dal primo gennaio 2021) ed edicole sempre più in difficoltà, colpite dalla crisi del settore, cosa unisce e separa e cosa ancora tiene vivo il sacro fuoco del giornalismo, uno dei più bei mestieri al mondo? Qui una riflessione del direttore Paola Severini, per ragionare insieme sullo stato dell'arte del settore e ricordare sempre che i lettori sono e devono essere sempre messi al primo posto.
Non esistono i fatti separati dalle opinioni.
È una legge, anzi una realtà che ogni vero giornalista conosce. Non esiste l’obiettività nel nostro mestiere. Chi dice il contrario, soprattutto se fa il direttore, sa di non dire la verità e quindi sceglie di essere completamente prono alla proprietà del media che pure dirige. Rivendico, rivendichiamo, nella nostra agenzia, che ha ormai vent’anni di vita e ha raccolto in tutto questo tempo le notizie e le opinioni di chi normalmente non riesce a far sentire la propria voce, il dovere di esercitare una militanza e di essere, come diceva don Milani "disturbatori delle coscienze". Rivendico, rivendichiamo, il diritto di farlo sempre e in ogni caso. La nostra storia, costellata di battaglie, molte perse, alcune vinte, contro poteri forti che hanno tentato di toglierci la voce, ne è testimone. I nostri proprietari sono la nostra coscienza e i nostri lettori. Forse questa nostra condizione, se pur difficile e sempre precaria, è quella che ci ha consentito di non tradire mai chi ci ha dato e continua a darci la sua fiducia.
Paola Severini e la Redazione di Angelipress
A dimostrazione di quanto scritto qui sopra, ecco un estratto dal libro “Onorevoli wanted”, scritto a quattro mani da Peter Gomez e Marco Travaglio, nel quale si parla della vicenda che ha coinvolto il gruppo Angeli e Paola Severini in prima persona.
"Napoletano, 50 anni, democristiano da sempre, fedelissimo di Rocco Buttiglione, Giampiero Catone è una specie di gallina dalle uova d'oro. Infatti, dopo varie peripezie legali, è finito proprio nelle sue mani il pezzo più pregiato della storia della Dc: la proprietà del glorioso marchio dello scudo crociato. Per questo Buttiglione non se ne separa mai. Lo promuove segretario dell'Udc in Abruzzo e direttore del settimanale “La Discussione”, portato in eredità al partito da Casini insieme ai 3 milioni di euro di finanziamenti pubblici all'editoria che il giornale riceve ogni anno. Nel 2001 Catone tenta il grande salto al Parlamento: candidato nel Cdu in Veneto. Ma lo arrestano durante la campagna elettorale. Alle europee del 2004 ci riprova e raccoglie oltre 48mila voti, quasi tremila più del suo capolista Rocco. Ma non bastano a procurargli il sospirato seggio. Così, nel 2005, catone molla il suo spirito-guida e trasloca, con tanto di scudo crociato al seguito, nella nuova Dc di Gianfranco Rotondi. E alle elezioni del 2006 strappa una piazza d'onore nelle liste di Forza Italia in Lombardia E conquista finalmente un posto al sole alla Camera. Il coronamento di una carriera politica, ma anche un'ottima garanzia di immunità per chi, come lui, ha più di un guaio con la giustizia.
Il 9 maggio 2001, l'abbiamo visto, in piena campagna elettorale la Procura di Roma lo fa arrestare insieme al fratello e ad altre dodici persone: l'ipotesi di reato è associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata: due bancarotte da 25 miliardi di lire l'una e 12 miliardi di finanziamenti a fondo perduto ottenuti dal ministero dell'Industria secondo l'accusa con carte e perizie false, che consentivano alle società amministrate da Catone d'incassare più volte lo stesso contributo per un fantomatico #polo tessile aquilano' mai esistito. Fra gli episodi contestati c'è il tentativo tragicomico del gruppo Catone di acquisire una società, la Iris Moda. Ma il titolare rifiuta. Catone & Co. non si scoraggiano: secondo l'accusa, inventano un falso amministratore nella documentazione presentata per ottenere il finanziamento. E il ministero dell'Industria scuce 2 miliardi in contanti all'insaputa della società (quella vera).
Di Catone si occupa anche la procura dell'Aquila che l'ha indagato per bancarotta fraudolenta. Il fallimento è quello dell'Abatec, l'azienda di Chieti da lui stesso amministrata. Avrebbe dovuto produrre macchinari ad alta tecnologia per la lavorazione dei pannolini, ma viene dichiarata fallita dopo un aumento di capitale deliberato prima ancora che fossero sottoscritte le quote sociali. Il tutto è condito col consueto tourbillion di spericolate operazioni finanziarie, con scatole cinesi e società off-shore. Molte delle quali create da Francesco Iagher, il fiscalista monegasco condannato in Francia a 4 anni di reclusione per evasione fiscale. Sia l'inchiesta romana sia quella abruzzese sono già approdate al rinvio a giudizio. In quello dell'Aquila, il gup parla di un'associazione a delinquere Catone. Il che non danneggia affatto la carriera politica dell'imputato post-democristiano. Anzi gli giova.
Dopo averlo promosso alla guida della sua segreteria politica, Buttiglione lo nomina capo segreteria del ministero delle Politiche Comunitarie. Nel 2002 un decreto del governo Berlusconi firmato da Gianni Letta istituisce una “struttura di missione” tutta per Catone, con l'incarico di studiare il contenzioso tra governo italiano ed Unione Europea. Nel 2003, durante il semestre italiano di presidenza dell'Ue, Catone coordina l'azione dell'esecutivo. Poi Rocco lo porta con sé a Strasburgo quando pensa di diventare commissario europeo: ma viene subito rimpatriato, sia per le sue sparate contro le donne e i gay, sia perché si vengono a sapere le imputazioni penali sul capo del suo factotum. Il quale diventa pure presidente del Progetto comunitario “Pon/Atas” “per il corretto utilizzo dei fondi strutturali destinati alle Regioni”, ente decisivo per ottenere finanziamenti dall'Unione europea. L'uomo giusto al posto giusto, a giudicare da come maneggia i fondi pubblici.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi alla giornalista romana Paola Severini, ex moglie del ministro del primo governo Berlusconi Antonio Guidi, che l'ha conosciuto da vicino. Nel 1996, infatti, la signora fonda la rivista di cultura sociale Angeli, che durante il giubileo del 2000 supera le 150mila copie di tiratura. Un trionfo. La rivista è espressione della cooperativa omonima, in cui lavorano soprattutto disabili. Nel 2001 un tragico incidente si porta via Attilio Bechelli, commercialista e socio della Severini che curava tutte le pratiche di finanziamento della cooperativa. L'Ufficio editoria della presidenza del Consiglio, per sostituirlo, segnala il nome del commercialista Ugo Rossolillo. Peccato che non sia né un commercialista né un consulente del lavoro: non è neppure laureato, in compenso è un dipendente di Catone. Ma questo la Severini lo scoprirà soltanto più tardi, a sue spese. Intanto Angeli va a gonfie vele, esce nove volte l'anno con ottime tirature e nel 2003 la direttrice progetta di trasformarlo in quotidiano, il Quotidiano sociale, per le famiglie con figli disabili a carico. I 91mila euro annui di finanziamento non bastano più. E le banche, nonostante le garanzie dello Stato, rifiutano i finanziamenti. Difficile trovare fondi necessari per partire. Poi, ai primi del 2004, telefona un vecchio amico, Rocco Buttiglione: “cara Paola, so che stai cercando finanziamenti. Ho un amico che produce pannolini e a cui farebbero comodo spazi pubblicitari su una pubblicazione come la tua e sarebbe interessato a investire”.
L'amico, naturalmente, è Catone. E la ditta di pannolini è l'Abatec, quella della bancarotta e dell'arresto. Ma questo Buttiglione non lo dice. Dice invece che Catone “è un buon cattolico” e che può portare contributi pubblici, a patto che la fondatrice di Angeli si accontenti della direzione editoriale e della minoranza della coop. La donna, ignara di tutto, accetta. è l'inizio della fine. La direzione editoriale dura dal 3 marzo al 6 maggio 2004. Poi la Severini viene licenziata senza giusta causa, sia dal suo nascente giornale, sia dalla sua cooperativa (anche come socio), mentre l'altro socio di minoranza viene caldamente “invitato” a dimettersi. Catone si impossessa della testata Quotidiano sociale e, cacciata la fondatrice, non assume nemmeno i disabili: la redazione viene infarcita di amici degli amici, provenienti perlopiù dalla Discussione. Il Quotidiano sociale non vedrà mai la luce, ma un risultato Catone lo raggiunge comunque: incassa i contributi dello Stato. Paola Severini ha denunciato Catone, alcuni suoi uomini e la Angeli Editori in ben sei cause civili, in cui parla addirittura di minacce (pare anche di morte) ricevute negli ultimi anni.
La bella notizia è che il gruppo Angeli (quello vero) è risorto: continua la sua attività come agenzia di stampa del terzo settore per la Camera e il Senato e come portale on-line (www.angelipress.net). Della Rete nemmeno il neo onorevole Catone è in grado, per il momento, di impossessarsi".