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giovedì, 28 Marzo, 2024

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Disastro ambientale in Kamchatka: “Morto il 95% degli animali”

In Kamchatka è in corso un disastro ecologico che ha colpito alcune baie nel mare di Bering, estremo oriente della Russia. Le fonti parlano di una gravissima moria di pesci, mentre numerose sono state invece le persone che hanno riportato dei sintomi una volta entrate in contatto con l’acqua contaminata. Dalle prime analisi svolte dalle autorità locali è emersa una percentuale di prodotti petroliferi quattro volte superiore al limite consentito e una concentrazione di fenolo 2,5 volte più alta rispetto ai limiti.

I frequentatori delle spiagge hanno avuto vomito, febbre, eruzioni cutanee, palpebre gonfie, e in alcuni casi delle lesioni alla cornea; alcuni residenti avevano manifestato dei sintomi già dalla metà di settembre. “Durante le immersioni, abbiamo scoperto che c’è una moria di massa di benthos (organismi che vivono sul fondo) a profondità comprese tra 10 e 15 metri. Il 95% degli animali è morto. Alcuni grandi pesci, gamberetti e granchi sono sopravvissuti, ma sono pochi”, afferma lo scienziato Ivan Usatov. Gli scienziati stanno conducendo delle analisi nella spiaggia di Khalatyr, popolare meta di surfisti, e nella baia di Avacha ma credono che l’area contaminata possa essere
molto più estesa e si sta valutando l’ipotesi che l’inquinamento possa essere stato provocato dalla fuoriuscita di sostanze tossiche da una discarica nelle vicinanze. Nel frattempo è stata aperta un’indagine e le analisi continuano.

Sul posto è intervenuta anche Greenpeace per raccogliere delle testimonianze dirette. “Abbiamo osservato in vari punti una schiuma giallastra sulla superficie del mare. E, oltre a ciò, l’acqua stessa era opaca – spiega Vasily Yablokov di Greenpeace Russia – In uno dei luoghi ispezionati, abbiamo trovato animali morti. Un certo volume di inquinanti si muove lungo la costa non solo in superficie, ma anche in profondità”. “Greenpeace chiede al governo russo di prestare attenzione ai frequenti incidenti e rafforzare le politiche ambientali adottando un programma a lungo termine di trasformazione verde dell’economia russa”, rimarca l’organizzazione. Difatti si tratta dell’ennesimo disastro ambientale in Russia degli ultimi anni: nel 2017 c’era stata la nube di rutenio-106, che aveva attraversato parte dell’Europa, creatasi vicino al confine con il Kazakistan, nel 2019 era stata la volta dell’esplosione nucleare di Njonoksa, poi lo scorso maggio è toccato allo sversamento di diesel a Norilsk, e, infine,
i devastanti incendi del 2019 e 2020 in Siberia.

https://www.bbc.com/news/world-europe-54420508

Russia, attivisti di Greenpeace testimoni di un disastro ambientale in corso in Kamchatka

https://sledcom.ru/news/item/1505958/

A cura di Simone Riga

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