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martedì, 16 Aprile, 2024

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Mancava solo il coronavirus al Venezuela

In Venezuela sono 197 casi confermati per coronavirus, il Paese sudamericano che ormai si trovava in una profonda crisi da almeno 6 anni fa, rischia di andare ancora peggio.

Vedendo come i paesi che i venezuelani hanno sempre visto come esempio, anzi, come un sogno, stanno messi male e cominciano a vivere un po’ la realtà che a loro gli hanno costretto a vivere per anni con politiche che purtroppo hanno portato al Venezuela al disastro. 

La pandemia in Venezuela sembra non essere grave, i numeri di casi secondo cifre del governo, fa pensare che tutto sta controllato. Ma, il problema in questo paese no è la quantità di persone malate, bensì, fronteggiare tutti i problemi che un virus come questo porta con sé. 

Le strutture sanitarie pubbliche in Venezuela sono poche e mal curate, non contano con prodotti basici come lo può essere l’alcool; oppure senza un ricorso così fondamentale come l’acqua è da anni che il sistema sanitario è collassato. Luis Almagro, segretario generale dell’Organizzazione di Stati Americani ha dichiarato che per il Venezuela il Coronavirus può essere una tragedia catastrofica. 

A tutto questo ora si aggiunge la mancanza di benzina nel territorio Venezuelano, Veronica Torres infermiera di un ospedale di Caracas ci ha raccontato lo difficile che è per gli operatori sanitari spostarsi e arrivare ai centri assistenziali, “il governo  ha concesso  un salvacondotto ai medici per potere disporre di benzina, ma non si trova perché c’è sempre una mafia”. Allo stesso modo, la carenza di benzina affetta ai produttori di cibo; i contadini venezuelani sono stati costretti a regalare le derrate deperibili come il latte e i raccolti delle sue coltivazioni, altrimenti nell’Atessa di benzina sarebbe uno spreco.

Il presidente ad interim del Venezuela Juan Guaido, ha chiesto di formare un governo di emergenza nazionale, a questo il Presidente Nicolas Maduro non ha risposto, il governo continua a sostenersi in Iran e Cina, i due grandi alleati di Maduro. 

Però, dobbiamo anche sottolineare il fatto della capacità dei cittadini venezuelani per andare avanti nonostante la vita piuttosto travagliata e la crisi umanitaria, forse tanti anni di carenza di cibo e di fare file chilometrici a ogni spesa, hanno insegnato ai venezuelani ad essere calmi. Le regole in questo paese devono essere rispettate, i governi regionali devono attuare e le sanzioni sono molto rigide, i commercianti rischiano alla chiusura definitiva dei suoi negozi se le file non sono rispettate o se non provvedono di mascherine e gel antibatterico ai suoi collaboratori. 

Il governo permette che i mercati siano aperti fino alle 11.00am, dopo quest’ora escono i militari ordinando di chiudere e rispettare la quarantena. 

 

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