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venerdì, 19 Aprile, 2024

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“Pensieri Migranti” il libro che racconta il dramma della fuga e le sfide culturali

«Ho deciso di fuggire dal posto in cui sono nato e in cui era meglio non nascere, e nel tentativo di ottenere lo status di rifugiato, sono scivolato da un’identità all’altra: emigrante, mendicante, illegale, senza documenti, senza diritti, senza lavoro. L’unico vocabolo che ormai mi definisce è clandestino. Già parassita mi ferirebbe meno. O profittatore. O magari imbroglione. Invece no: clandestino. Non appartengo ad alcun paese, né a quello da cui sono scappato né a quello che voglio raggiungere, e ancora meno a quelli che sto attraversando. Clandestino. Solo clandestino. Benvenuto in nessun luogo. Straniero dappertutto.

 

In un libro riflessioni e testimonianze alla ricerca della complessità da interpretare e delle ricchezze inedite da valorizzare 

Nel linguaggio comune si è affermata la generica parola “migrante”, come si trattasse di un volo di rondini, che pure hanno un da dove e un verso dove determinato e, in ogni caso, stagionale. La mancanza dell’indicazione di provenienza e di destinazione, e-migrante e quindi immigrato, lascia in uno stato di irreale sospensione, ma chi emigra da un luogo vuole immigrare altrove. Il titolo del presente volume – Pensieri migranti – considera le istanze delle persone travolte dal dramma della fuga e insieme mette in luce le sfide culturali correlate a questo fatto epocale. Nella storia la devastazione della miseria ha tante volte ribaltato le sorti delle civiltà e anche il XXI secolo sperimenta la pressione della richiesta di condivisione come messa a rischio della propria identità, sino al paradosso del misconoscimento del valore della dignità umana. Per affrontare la contraddizione, occorre fare spazio innanzi tutto al pensiero, nella sua capacità di creazione del nuovo. Perciò questo libro raccoglie considerazioni che sono a loro volta in migrazione, tra molteplici aree disciplinari e tra contesti culturali differenti, alla ricerca della complessità da interpretare e delle ricchezze inedite da far rilucere. Il filo rosso che tiene unite queste pagine è la ragione del vivere comune, che chiede di conoscere e dischiudere spazi che ancora non ci sono, dove si possa fiduciosamente migrare.

Fulvio Longato insegna Storia della filosofia e Storia della filosofia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste e coordina la Laurea magistrale interateneo di Filosofia Trieste-Udine. Sulle tematiche del presente volume ha pubblicato Interpretazione, comunicazione, verità. Saggio sul «principio di carità» nella filosofia contemporanea (1999), con I. Amodeo, C. Liermann Traniello e H. Vorländer Migration, Demokratie, Menschenrechte (2016).

Alessandra Cislaghi insegna Filosofia della persona, Antropologia filosofica e Filosofia delle religioni presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste. Tra le sue pubblicazioni: Essere fuori di sé. Saggio sulla soggettività estatica (2012), L’invenzione della grazia. Sulle tracce di un’idea splendida (2018).

Pensieri migranti. Tra fraternità e ostilità a cura di Fulvio Longato, Alessandra Cislaghi –  Edizioni ETS, pp. 192, euro 19,00.

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