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mercoledì, 24 Aprile, 2024

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V appuntamento della filosofia del dono ad Aspettando UnoMattina Estate

Adozione, piccoli passi: in avanti? Esordisce con questo interrogativo il V appuntamento della filosofia del dono a aspettando uno mattina estate, condotto da Giorgia Luzi.
Ospiti in studio Paola Severini, Direttore di Angeli Press, e Marzia Masiello, Ufficio Relazioni Istituzionali di Ai.Bi. Amici dei Bambini. L’accoglienza dei bambini fuori della famiglia , abbandonati, orfani, è un processo estremamente complesso ma ricco di bellezza, raccontano le ospiti.

Il numero dei bambini adottati in Italia è in aumento: 4130 nel 2010, come riportato nel rapporto della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI), che rappresenta bene la voglia di genitorialità del nostro Paese. Un dato tuttavia preoccupante è relativo al calo progressivo del numero dei decreti di idoneità dal 2006 a oggi: da 6237 a 3548 nel 2010.  Le coppie si sentono spesso sole di fronte alle molteplici difficoltà che il percorso adottivo presenta: tempi lunghi, costi elevati. Le ospiti evidenziano come queste problematiche siano superabili attraverso una politica adeguata in favore della gratuità dell’adozione, che non richiede un aumento della spesa pubblica, ma una razionalizzazione delle risorse, pubbliche e private, a partire da quelle superflue nel campo dell’adozione internazionale stessa. Tagliare significa non ledere i  diritti essenziali, ma lavorare nell’ottica di una reale rete di servizi integrati, senza sovrapposizioni di competenze e sprechi, in onore alla sobrietà che oggi, con la crisi che imperversa, non può non essere uno stile di vita. Viene evidenziata la necessità di ridurre il numero degli enti, di rendere  più efficace il lavoro congiunto tra servizi e enti, affinché possano auspicabilmente lavorare insieme e con la coppia fin dall’inizio del percorso adottivo, di superare la modalità di rilascio della sentenza di idoneità per le coppie attraverso il tribunale dei minorenni, rendendo questo e altri passaggi più snelli e meno dispendiosi. Nella definizione di politiche realmente sussidiarie in favore del diritto del bambino ad essere figlio le ospiti citano inoltre un altro importante strumento politico, quello dell’affido internazionale, attualmente ancora non riconosciuto. E’ dunque arrivato il tempo di riconoscere l’affido internazionale oppure è preferibile lasciar crescere i bambini abbandonati a se stessi? La risposta sarebbe retorica. I passi da fare sono ancora veramente molti, non ultimo ratificare la Convenzione dell’Aja del 1996 sulla  cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori. Tale Convenzione, che l’Italia non ha ancora ratificato, permetterebbe, tra le altre cose, di riconoscere e regolamentare la Kafala, la superiore forma di tutela del bambino abbandonato nei paesi islamici. Lo scorso giugno il Governo si è impegnato a ratificare. Aspettiamo che l’impegno si traduca in azione. Se non ora quando?

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