C’e un futuro dopo la pandemia?
“… Dalla pandemia stiamo imparando…” è il ritornello che tutti ripetiamo più volte al giorno.
Stiamo imparando?
Sfibrati, atterriti, stanchi, svuotati – a noi adulti è rimasto poco o niente delle convinzioni, delle abitudini che avevamo anche solo un anno fa.
Siamo uomini e donne – alcuni- silos frantumati e naufraghi, molti dei quali ostinati a voler conservare, a tutti i costi, vecchi schemi, certezze, lezioni di vita da impartire.
Uomini e donne – altri- gente di ferrea volontà- che la resilienza non la parlano ma la fanno, diventando sorgenti di sorriso, entusiasmo, lavoro duro.
Sto incontrando un po’ di ragazzi in grintose zoomate aquilane, per il progetto A SCUOLA DI E PER LA COMUNITÀ di Ai.Bi. Amici dei Bambini realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Discutiamo, sogniamo, co progettiamo il loro protagonismo e sulle potenzialità della radio come strumento per far sentire la propria voce.
Spunta, un giorno FZSRDCHMKHT21*@# (Nome di fantasia) dell’Istituto IIS D’Aosta:
Propone un titolo per una puntata radiofonica che stiamo pensando di realizzare con radio L’Aquila 1: salva tuo figlio!
FZSRDCHMKHT21*@# e i suoi colleghi si stanno preparando per parlare alla così detta “comunità educante ” aquilana.
Lo faranno attraverso i temi dell’agenda 2030 calati sul territorio.
Lamentano che mancano spazi, linguaggi, luoghi e tempi dedicati ai giovani.
Infanzia, adolescenza e gioventù sono tra le fasce più colpite dalla crisi in atto. Ma sono, forse, anche le più predisposte al cambiamento che il tempo impone.
La DAD – Didattica a Distanza e la DDI – Didattica Digitale Integrata hanno già avuto dei predecessori illustri nel ‘900, con il processo di scolarizzazione che ha trasformato il nostro paese attraverso i programmi che andavano in onda in Rai.
Voglio immaginare il nostro paese fra 409 anni: 409 perché amo le cifre spigolose, al limite del tondo. La scuola si farà normalmente dentro i musei, nei negozi, in campagna, al parco come in aree di risulta e anche in chiesa, in sinagoga e in moschea. A casa tutti frequenteranno lezioni interattive, la family sarà naturalmente predisposta all’apprendimento permanente. La scuola …. saranno spazi multi funzionali, cross mediali, accessibili sani e sicuri. La scuola si farà anche alla proloco, come al caffè. Tra i Prof curricolari ci saranno anche architetti della comunicazione, paesologi, esperti di economia domestica, economisti, atleti, anche per i bimbi all’asilo. Saranno professionisti compassionevoli, capaci di spaziare e guardare nei cassetti della mente umana, fornendo a ognuno lo strumento giusto per il proprio approccio all’apprendimento. Senza lasciare nessuno indietro. Divertendosi loro stessi nel praticare la loro professione.
…I ragazzi saranno un po’ meno di oggi, i vecchietti e le vecchiette di più, sul nostro pianeta farà più caldo…?
Ma prima di allora è ORA. E ora
La Convenzione ONU dell’89 sui diritti del fanciullo quest’anno compie trent’anni dalla sua ratifica in Italia.
Ora… certe responsabilità, se sono sogni, possiamo affidarli alla Befana o a Babbo Natale appena passati…
Con il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (gruppo CRC) anche in Ai.Bi lavoriamo attentamente, per fotografare lo stato dell’arte e formulare raccomandazioni alle istituzioni.
Il Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile istituito nel 2016 ha dato luce all’Impresa Sociale Con i Bambini, che vede una stretta collaborazione tra il Forum Nazionale del Terzo Settore, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e le Fondazioni bancarie: 10 bandi, 400 progetti, 281milioni di euro investiti, 500mila bambini coinvolti ad oggi.
Non basta. Per far fronte all’inverno demografico e alle tante povertà che ci attraversano, la Politica di un Paese grande ha il compito di portare a dignità strutturale e organica la strategia per l’infanzia, l’adolescenza, i giovani.
A mio avviso da questa pandemia non stiamo imparando nulla fino a che non sarà emanata una strategia urgente per e con i bambini le bambine, gli adolescenti,e i giovani.
Ma a chi lo dico? Non posso trasferire le mie preoccupazioni a FZSRDCHMKHT21*@# che ho il compito di far crescere, amando le istituzioni.
Scrivo queste righe un sabato qualunque di una qualunque crisi di Governo che qualunque sia l’esito – sarà nociva per gli italiani.
Urge una scuola di politica.