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sabato, 20 Aprile, 2024

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Nuove tensioni in Kosovo. 14 militari italiani rimasti feriti

In Kosovo, ormai in conflitto da anni, sono in corso le proteste della popolazione kosovaro-serba nelle città di Mitrovica Nord, Zvecan, Zubin Potok e Leposavic e nella quale sono rimasti feriti 14 militari italiani.

I moti di piazza sono scoppiati per impedire il tentativo di insediamento nelle sedi istituzionali dei sindaci kosovari-albanesi eletti il 26 aprile (votazione boicottata dalla popolazione serba del Kosovo).

Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, segue con grave allarme gli ultimi sviluppi nel Nord del Kosovo, soprattutto gli scontri che hanno coinvolto la Missione della Nato Kfor, attaccata dai manifestanti nel comune di Zveçan.

Tajani , si legge in una nota della Farnesina, ha telefonato al presidente serbo Aleksandr Vucic e al primo ministro kosovaro Albin Kurti ribadendo con forza che “ogni violenza e ogni provocazione deve cessare immediatamente. Kosovo e Serbia devono dare piena attuazione agli accordi che hanno sottoscritto grazie alla facilitazione dell’Unione europea. La violenza è inaccettabile. L’Italia vuole contribuire a raggiungere in tempi molto brevi una soluzione sostenibile nel Nord del Kosovo“.

“È fondamentale – ha sottolineato Meloni – evitare ulteriori azioni unilaterali da parte delle Autorità kosovare e che tutte le parti in causa facciano immediatamente un passo indietro contribuendo all’allentamento delle tensioni. L’impegno del governo italiano per la pace e per la stabilità dei Balcani occidentali è massimo e continueremo a lavorare con i nostri alleati”.

Al primo ministro Kurti, Tajani ha offerto gli uffici dell’Italia per facilitare il dialogo tra Pristina e Belgrado e ha ribadito a entrambi la disponibilità dell’Italia a essere sempre più presente nei Balcani Occidentali, anche in funzione di ponte tra la regione e il resto dell’Europa.

Le nuove tensioni nel nord del Kosovo rischiano di far precipitare la situazione nel cuore dei Balcani, con la contrapposizione etnica che ha registrato ieri un’escalation preoccupante sfociata in violenti scontri fra militari della Forza Nato e manifestanti serbi che si oppongono all’entrata in servizio di nuovi sindaci di etnia albanese nei quattro maggiori comuni del nord a maggioranza serba.

Gravi incidenti sono avvenuti a Zvecan, dove i militari della Kfor, dopo ripetuti avvertimenti e appelli alla levata dei blocchi che impedivano anche il movimento dei mezzi della polizia locale, hanno affrontato i dimostranti serbi che assediavano da ore la sede del municipio locale per impedire al nuovo sindaco di insediarsi nel suo ufficio.

Il bilancio finale è di decine di soldati Nato rimasti feriti, 14 dei quali italiani, del nono Reggimento alpini L’Aquila. In un primo momento si era parlato di 41 militari coinvolti ma in serata il comando della Kfor ha riferito di circa 25 soldati feriti.

Il comandante della missione Kfor, il generale italiano Angelo Michele Ristuccia, esprime la sua solidarietà ai militari feriti, ha fatto sapere di seguire in prima persona l’evolversi della situazione e assicurato che il contingente Nato resta “imparziale”.


Fonte: https://www.interris.it/copertina/kosovo-balcani/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=giornaliera

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