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giovedì, 2 Maggio, 2024

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Fare in modo che Giulia sia l’ultima, una riflessione di Paolo Cendon

Sarei pessimista circa le capacità del diritto di saper prevenire, in futuro, il verificarsi di episodi terribili come quello di questi giorni.

Cioè delle uccisioni come quella della povera Giulia Cecchettin.

Vedo due grossi ostacoli, in proposito, e sono le ‘’stesse future vittime’’, da un lato, il ‘’sistema giuridico nel suo insieme’’, dall’altro lato.

Perché le future vittime? Perché in troppi casi lei – quando lui (suo fidanzato o marito fino a poco tempo prima) le propone di rivedersi da soli, per un’ultima volta – continuerà a pensare di poter gestire la situazione da sola. Penserà orgogliosamente che lei sa bene come trattarlo, giurerà alle amiche che lui non le farebbe mai del male, non ascolterà le suppliche della famiglia.

E andrà, fiera del suo coraggio e della sua perspicacia, convinta di non aver bisogno di nessuno.

Lui sa perfettamente tutto questo, la conosce, l’aspetta al varco, fa affidamento su quella ingenuità, prima poi è certo che lei verrà al rendez vous, forse non dice già a se stesso che la ucciderà; sa però, dentro di sé, di essere pronto a farlo se lei non farà esattamente quello che lei vuole. Sfiora il manico del coltello ogni tanto sotto la giacca.

La prima cosa sarebbe allora per il diritto, non appena giunga ad esempio un avvertimento da casa, o dalle amiche, o dallo psicologo, o dalla scuola, di impedire in tutti modi a lei di andare in giro, oppure darle una scorta adeguata 24 h.

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IL secondo colpevole è il sistema giuridico. Dovrebbe prendere molto sul serio i suoi doveri di prevenzione e protezione dei fragili, e non è in grado di farlo, o non ha voglia di farlo, salvo casi limite, in cui il pericolo sia imminente, evidente, altissimo. Altrimenti non farà praticamente nulla, comunque cose largamente al di sotto di quelle che occorrerebbero per impedire davvero a lui di uccidere.

Da quando è morto Kennedy tutti sanno che, se non fai cose strabilianti, non riesci a bloccare il futuro assassino. Leggete ‘’Il giorno dello sciacallo’’, o vedetevi il film, è solo per un colpo miracoloso di fortuna che De Gaulle sfugge all’attentato.

Secondo me l’unico sistema- se non vogliamo proprio ammazzare o invalidare preventivamente l potenziale assassino, con una lobotomia, o almeno rinchiuderlo cautelativamente a Sing Sing subito dopo la denuncia circa il possibile femminicidio – sarebbe mandare il cattivo immediatamente a vivere a mille chilometri di distanza, meglio sul Gennargentu o sull’Aspromonte, con tre braccialetti elettronici, dico tre, in contemporanea. Ma non credo che succederà.

Anche la scuola in cui tanti sperano non basterà: il meccanismo che spinge un ‘’desperado’’ a uccidere la sua ex è troppo rovente, profondo, sconosciuto, arcano, selvaggio, invincibile … i quindici milioni di maschi potenziali assassini oggi in circolazione, con le loro gelosie, spine, debolezze sanguigne, assurdità, scompensi occulti, buchi dell’infanzia, sono tutti laureati in filosofia con centodieci e lode. Qualcuno è presidente di un’associazione di volontariato.

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