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sabato, 4 Maggio, 2024

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Dalla mezzanotte del 22 gennaio, il #GrandeSatyagraha2024

Noi sottoscritti… È iniziato, dalla mezzanotte del 22 gennaio, il #GrandeSatyagraha2024 un impegno nonviolento cui è possibile aderire dal sito di #NessunotocchiCaino
«Noi sottoscritti, donne e uomini, diversi per appartenenza politica, religione, storia, cultura, ma uniti dalla cura dei detenuti e in difesa dei loro diritti e di un pacifico e dignitoso fluire del mondo carcerario, aderiamo al “Satyagraha” promosso da Nessuno Tocchi Caino e facciamo nostre le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al momento del suo insediamento: “Dignità è un Paese dove le carceri non siano sovraffollate e assicurino il reinserimento sociale dei detenuti”.
Satyagraha vuol dire “forza della verità” ed è con questa convinzione che, con il metodo rigoroso della nonviolenza, intendiamo affermare con forza e con la forza della verità le drammatiche condizioni di vita negli istituti di pena in Italia e dialogare con i rappresentanti istituzionali che hanno potere di intervento rispetto alla piaga del sovraffollamento delle carceri ed all’urgente e indifferibile problema delle carenze di personale di ogni professionalità: agenti, educatori, direttori, assistenti sociali, mediatori culturali, medici e operatori sanitari, magistrati di sorveglianza. Ci rivolgiamo, allora, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ad ogni membro del Parlamento e del Governo, affinché il numero totale dei detenuti sia rapidamente ricondotto alla capienza legale, per regolarizzare così un’esecuzione penale oggi totalmente al di fuori dei parametri costituzionali italiani e convenzionali europei, in violazione della dignità umana e spesso portatrice di disperazione e di morte.
In particolare, sosteniamo la proposta di legge sulla liberazione anticipata speciale (che contiene modifiche anche di quella ordinamentale) presentata da Roberto Giachetti il quale, insieme a Rita Bernardini, partecipa al Satyagraha nella forma dello sciopero della fame iniziato il 22 gennaio 2004. Facciamo nostre anche tutte le altre proposte normative che raggiungano lo stesso obiettivo di diminuire la popolazione reclusa e migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutta la comunità penitenziaria».

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