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giovedì, 16 Maggio, 2024

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Claudio Imprudente: “Io che mi imbrago per una nuova avventura!”

Nella newsletter annuale della Comunità Maranà-tha, tra le lettere di Natale anche quella di Claudio Imprudente, giornalista e scrittore; protagonista del processo di cambiamento culturale verso il riconoscimento nei disabili di risorse, capacità, opportunità e diritti, Imprudente, sebbene conviva con una severa disabilità, riesce a esprimersi con l’ausilio di una tavoletta di plexiglas trasparente e in passato è stato ospite di O anche No. Qui riportiamo la sua lettera di Natale.

In questo periodo nasce un po’ spontaneo fare qualche resoconto su come sia andato
l’anno, amerei farlo sotto il mio tiglio, ormai spoglio, ma il freddo e l’umidità non me lo consentono! Nel ripensare come sia andato quest’anno, ho scelto questa foto come “cappello introduttivo”, quando l’ho condivisa con la comunità, avevo scritto come didascalia “io che mi imbrago per una nuova avventura!” e vi dirò è proprio così che cerco di approcciarmi ad ogni esperienza, perché lo spirito, beh quello lo conoscete bene, non si arresta mai! Anche se non vi nascondo che gli eventi degli ultimi mesi, a livello nazionale e mondiale, mi hanno dato un certo contraccolpo. Chi mi conosce sa bene che io non sia solito piangere, molto spesso le uniche lacrime che verso sono per le buone notizie che ogni tanto mi giungono, ma purtroppo ho imparato a sentore il mio volto rigato dalle lacrime a causa di ciò che è successo a Giulia Cecchettin e per gli eventi del 7 Ottobre. Dalla cucina del mio appartamento, quando lancio degli sguardi verso la finestra, il mio pensiero va al caro John Lennon, portavoce in assoluto di immaginazione, nel significato più bello del termine. Non sapete quanti brividi mi fai venire, ascoltare il suo più grande successo “Imagine”, a mio parere la canzone più bella del pianeta, ma che dico pianeta, dell’universo! Mi sono chiesto varie volte come mai fosse la più cantata. Il perché è molto semplice: il genere umano ha il bisogno innato di immaginare. Ciascuno di noi può pensare a cose belle o a cose brutte. Insomma, l’immaginazione è parte integrante dell’umanità e a mio parere, chi non sa immaginare non riesce a vivere. E mi aggrappo a tutto ciò, quando nella mia quotidianità continuo a vivere e non solo a sopravvivere, citando alcuni versi, quando Lennon canta: “Immagina che non ci sia nessun paradiso/ Se ci provi è facile/ Nessun inferno sotto di noi/ Sopra di noi solo il cielo/ Immagina tutta la gente che vive solo per l’oggi […]”. L’immaginazione, infatti, non serve solo per fuggire, ma anche per cercare di trovare un posto, il proprio posto nella società. Anche le persone con disabilità possono, in questo modo, compiere una scelta “comunitaria” tra il rassegnarsi a vivere nello spazio che la società ha loro imposto oppure l’immaginarsi spazi e luoghi diversi, lottando insieme affinché i sogni diventano realtà e la cultura dominante possa cambiare, che poi è questo il mio augurio più grande! Perciò: “Si potrebbe dire che io sia un sognatore/ Ma io non sono l’unico/ Spero che un giorno vi unirete a noi/ Ed il mondo sarà come un’unica entità”. Che dire… se sono solo io a sognare, è un sogno. Se siamo in due a sognare allora è un bi-sogno! E in fondo, anche il Natale è un bisogno, un bisogno di pace e serenità, al fine di “imbragarsi” per sempre nuove avventure, aiutandosi vicendevolmente. Con questo, non mi resta che augurare a tutte e tutti un sereno Natale e una buona Vita!

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