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giovedì, 9 Maggio, 2024

fondato e diretto da Paola Severini Melograni

“Bisogna dire di no alla guerra” di Simona De Gregorio

Il 13 dicembre ricorre la Giornata internazionale delle persone con disabilità. E per celebrarla “O anche no”, il programma di inclusione e solidarietà condotto da Paola Severini Melograni, andrà in onda venerdì 1° dicembre in prima serata su Rai3 con uno speciale dedicato a “La guerra, fabbrica di disabilità”.

«Per noi è una grande occasione. La prima serata ci premia per l’impegno e la dedizione: facciamo servizio pubblico, informazione, raccogliamo ottimi ascolti. E riceviamo tantissime lettere e segnalazioni da tutta Italia che offrono spunti da sviluppare» dice Paola Severini.

Paola, ci racconti come si svolgerà questo speciale.
«In collegamento da Kiev, l’ex calciatore ucraino Andrij Shevchenko, impegnato in prima linea per la pace, ci porterà a visitare l’ospedale pediatrico Okhmatdyt e un centro di riabilitazione. Poi, da Los Angeles, ascolteremo lo scrittore ed ex marine Ron Kovie, che ha ispirato Oliver Stone per il film “Nato il quattro luglio” con Tom Cruise. E inoltre avremo tanti altri ospiti»

Quanto film e serie possono sensibilizzare sul tema “disabilità”?
«Molto, prendiamo due esempi come “The good doctor” e “Dr. House di grande successo. Oppure il film tv con Flavio Insinna “A muso duro”, dedicato alla vita di Antonio Maglio, il medico inventore delle Paralimpiadi.
Ma anche la musica è uno strumento di comunicazione efficace. Nel 2016 sono riuscita a portare al Festival di Sanremo Ezio Bosso (il pianista affetto da malattia degenerativa, scomparso nel 2020, ndr) e la sua partecipazione ha commosso il pubblico, registrando ascolti record. L’anno successivo i Ladri di carrozzelle, un gruppo di ragazzi con diverse disabilità che mi accompagna da anni, ha aperto
la serata finale del Festival portando all’Ariston una grande energia e positività. Saranno presenti anche in questo speciale»

Ci sono storie di disabilità che l’hanno toccata?
«Tante. Di recente mi ha colpito la determinazione e la forza di Dario Meneghetti, ex tenore del teatro La Fenice di Venezia, affetto da Sla (Sclerosi laterale amiotrofica, ndr): grazie a uno speciale puntatore ottico ha scritto un libro di quasi 600 pagine, “Una pinta di nuvole”, che ha richiesto ben quattro anni di lavoro prima della pubblicazione di qualche mese fa».

Nello speciale vedremo anche un suo servizio realizzato a Leopoli, in Ucraina. Cosa si porta dietro da questa esperienza?
«Sono rimasta scossa dalle storie di tanti ragazzi disabili, vittime della guerra. Ma anche dai bambini orfani.
Finché è in corso il conflitto non possono essere adottati: penso che, almeno, andrebbe regolarizzato l’affido internazionale in modo da dar loro un po’ di pace e serenità».

Cos’altro andrebbe cambiato nella nostra società?
«Bisognerebbe favorire una maggiore integrazione fin dalla scuola. Un bambino disabile ben inserito in una classe è un bene per tutti gli altri».


Fonte: Tv, sorrisi e canzoni

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