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sabato, 27 Luglio, 2024

fondato e diretto da Paola Severini Melograni

Spettacolo teatrale Centro Socio Riabilitativo Educativo “Tutto il bello della solitudine”

Diretta da Graziano Sirci la Compagnia Teatrale Fragili Attrici torna in scena con lo spettacolo. Tutto il bello della solitudine al Teatro Clitunno di Trevi il giorno 11 novembre 2023 alle ore 20.30 e il 12 novembre 2023 alle ore 17.

Lo spettacolo è parte del progetto terapeutico-riabilitativo che si realizza all’interno della Casa per disabili Opera Mons. Bonilli di Trevi delle Suore della Sacra Famiglia e dimostra mirabilmente che la disabilità non limita il desiderio, l’arte e il piacere di raccontarsi e di essere ascoltate.
Tema centrale dello spettacolo è la ricerca di tutte le sfumature della solitudine.
Queste originali attrici non sono solo interpreti ma anche autrici dei testi rappresentati.

 

Il Centro Socio-Riabilitativo ed Educativo “Mons. Bonilli” di Trevi è una struttura delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto che accoglie persone con deficit psicofisico e intellettivo.

Nel programma educativo e di recupero delle capacità individuali, sono previste varie attività tra le quali quella teatrale che coinvolge le ospiti per diversi mesi l’anno. Responsabile del progetto è il regista Graziano Sirci.

Il laboratorio teatrale inizia nel 1995 con la messa in scena al Teatro Clitunno di Trevi de Il pifferaio magico. Seguono Cenerentola, La bella Addormentata, Bernadette, Pinocchio.

Nel 2001 grazie ad una proposta di Assunta Pierotti, psicoterapeuta, e Fiammetta Marchionni, neuropsichiatra, responsabili del progetto terapeutico della Casa, all’interno del passaggio dall’intervento antico di tipo assistenziale all’intento riabilitativo di promozione della persona nella sua originalità, si inizia a scrivere i copioni insieme alle attrici. Partendo dai loro racconti, dalle loro storie, dai loro ricordi ci si propone di ascoltare quello che hanno da dire, mettendolo in scena.

Uno spettacolo, dunque, costruito a più mani, dove le signore che vivono nella casa non sono solo interpreti, ma anche autrici dei testi rappresentati.

Per ogni spettacolo viene scelto un tema e su questo si concentrano tutte le attività per tirare fuori quello che le attrici hanno da dire a proposito.

Ci siamo occupati della percezione del tempo, dell’idea di famiglia in persone che non hanno più o non hanno mai avuto una famiglia, delle emozioni vissute dalle persone disabili spesso in modo estremo, della capacità di andare oltre, dell’essere donna di persone considerate eterne bambine, dei sogni, della musica, dei soldi e del cervello, della forte valenza riabilitativa del teatro, del dialogo con Dio, della ricerca del Vero attraverso la sacralità della Bellezza

Tema centrale dello spettacolo di quest’anno è la Solitudine.

Il teatro favorisce nelle protagoniste il miglioramento della capacità di gestire le emozioni, favorisce l’autostima delle protagoniste, il recupero del valore sociale di quanti partecipano, il miglioramento della capacità di espressione e della creatività ma anche permette di rielaborare esperienze e di fare pace con alcune emozioni, di confrontarsi con tematiche stimolanti ed essere ascoltate come qualcuno che ha qualcosa da dire.

Il teatro diventa spazio per la narrazione di sé, connette e ricompone, assumendo tratti di liberazione e di cura, permette la conoscenza di sé, il riconoscimento della propria esistenza e della propria identità.

Da quando è iniziato questo lavoro le residenti sono più consapevoli e riescono a gestire meglio il proprio corpo… i gesti, le espressioni del viso, il linguaggio… Persone che quotidianamente hanno importanti difficoltà di relazione, sul palco rispettano i tempi, i ruoli, le regole; chi non parla, non si muove o si muove male, in teatro ha la possibilità di sentirsi apprezzato e diventare protagonista.

Le persone che partecipano alle prove e agli spettacoli sono diventate un vero gruppo, una compagnia teatrale che, dopo lungo tempo, abbiamo sentito di chiamare “Fragili Attrici”. “Attrici” perché è quello che loro sentono di essere e che a loro più piace, “Fragili” inteso come debolezza, facilità a rompersi e quindi come riconoscimento del limite, limite però che caratterizza ogni essere umano e che nel suo superamento svela la scintilla divina presente non solo nelle nostre attrici ma in tutte le persone che sanno cercarla.

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