Il 21 Novembre, alla Fondazione MAXXI di Roma, si terrà la presentazione dell’ultimo lavoro di Cristiano Leone dedicato alla cultura performativa, dal titolo Atlas of Performing Culture, per Rizzoli New York, che ha l’ambizione non solo di trattare il fenomeno delle “Performance”, ma di inserirlo anche in una dimensione antropologica e storica, un Atlante della Cultura Performativa che analizza il rapporto tra la forma d’Arte, il suo contesto storico e ambientale, il suo significato e le sue percezioni assolute, oggettive e soggettive. Seguirà la promozione del volume a Milano, New York e in varie altre città di tutto il mondo.
Descrizione
Il nuovo libro di Cristiano Leone, pubblicato da Rizzoli, ha l’ambizione non solo di trattare in forma enciclopedica il fenomeno delle “Performance”, ma di inserirlo anche in una dimensione antropologica e storica: si parla dunque di Atlante della Cultura Performativa, analizzando il rapporto tra la forma d’Arte, il suo contesto storico e ambientale, il suo significato e le sue percezioni assolute, oggettive e soggettive.
L’Opera stessa, che verrà presentata a Milano e a Roma ed è distribuita in tutto il mondo in lingua Inglese, riserva un’esperienza performativa, che possiamo fruire nella simbologia della sua struttura, caotica e articolata al tempo medesimo, come l’espressione artistica e il suo significato, il corso delle manifestazioni creative e la loro interpretazione storica e culturale.
Il libro sarà anzitutto un viaggio tra varie Opere ed autori che rappresentano momenti fondamentali dell’Arte performativa, tappe che ne definiscono le caratteristiche, ne ripercorrono la storia e ne manifestano le ripercussioni sul tessuto culturale.
Tra 4 continenti- Asia, Africa, Europa, Oceania e Americhe- e 36 paesi il lettore potrà “viaggiare” con gli occhi, la mente e il cuore tra musei, siti culturali, spazi multimediali, o trasformati dalla cultura, teatri, festival multidisciplinari, musica, arti visive e performative, parchi di sculture e centri culturali ibridi che sfuggono a qualsiasi tentativo di catalogazione.
Oltre 440 le pagine con piu’ di 200 illustrazioni, più di 65 gli “universi di arte performativa”, dal museo su un’isola in Giappone, al Carnevale di Rio, dal rave party nella campagna britannica, a un centro culturale ospitato in un’ex casa funeraria alla periferia di Parigi.
Cristiano Leone
Direttore artistico e filologo, Cristiano Leone è antesignano di un nuovo modo di fare cultura, una visione non limitata a un solo spazio e a un solo tempo, sinonimo di inclusione del pubblico più eterogeneo, per una cultura aperta a tutti, diffusa e immersiva. Che si tratti di progetti per alcuni grandi istituzioni pubbliche, o per collaborazioni con noti brand della moda e del design, Leone spazia dalla performance art alla musica, alla danza, alla videoarte, al teatro, e alle arti visive, coinvolgendo artisti di fama mondiale.
Mai come in questo momento storico e sociale si sente la necessità, anche da parte delle aziende, di investire nell’ambito culturale come leva di marketing e costruzione di un’identità profonda, a vantaggio anche della crescita economico sociale del proprio Paese.
È, a tutti gli effetti, un nuovo Umanesimo Culturale, di cui figure come Cristiano Leone si fanno portavoce. Il centro della sua attività è, sempre, la promozione del patrimonio storico e artistico attraverso il dialogo con le arti contemporanee. Docente universitario di management culturale e direzione artistica, Leone si muove con agilità tra la riflessione teorica, l’applicazione artistica e la gestione manageriale.
Le Politiche culturali promosse da Leone hanno come obiettivo di oltrepassare le frontiere artistiche e culturali di cui è profondo conoscitore, aprendo i suoi spazi, senza arroganza, a tutti coloro che desiderano avvicinarsi alla cultura, senza limiti di classe, età, genere e con occhio attento all’evoluzione dei tempi e alle strategie digitali.
Come è accaduto nel 2016, all’Accademia di Francia a Roma-Villa Medici, quando, come Responsabile della programmazione e della comunicazione, ha aperto le porte dell’istituzione al grande pubblico attraverso mostre, incontri settimanali con i maestri della creazione ed eventi speciali.
La modernità del suo umanesimo culturale non dimentica la sperimentazione di nuove forme d’arte, nelle quali i luoghi depositari della cultura antica del nostro Paese diventano “palestre di creatività”, come è avvenuto nel 2018 in occasione del festival Ō, dove musica e danza sono diventate voce e gesto del Museo Nazionale Romano, o in occasione della mostra sperimentale Lessico animale di Yuval Avital, di cui Leone è stato curatore e drammaturgo dinamico, nel 2022, opera al confine tra performance art, teatro, arti visive e performative; o nel 2023, quando Lessico Animale ha assunto una nuova forma espositiva e performativa alle Terme di Caracalla, con un secondo capitolo, Lessico Animale. Mysterion, per celebrare i sotterranei del vasto complesso monumentale e il suo antico Mitreo, tornato dopo molti secoli ad accogliere in chiave contemporanea la ritualità del culto di Mitra.
Cristiano Leone è questo, ma anche di più; fa parte di quelle eccellenze che anche gli altri Paesi apprezzano e chiamano a gran voce come direttori di importanti centri culturali, come è accaduto tra il 2022 e il 2023, in occasione della missione di direzione artistica e linguistica della prefigurazione della Cité internationale de la langue française, progetto culturale faro del Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, che aprirà le sue porte nelle prossime settimane in Francia.
L’attività curatoriale di Cristiano Leone si estende anche a importanti collaborazioni con alcune tra le più importanti aziende del lusso. Si segnalano la curatela della mostra “Le Regard”, realizzata all’interno del Musée Émile Hermès a settembre 2023 per Hermès International, e la direzione artistica del progetto “L’Ora Arancio”, attualmente in corso, per Hermès Italia.