Su Domani Antonella Bellutti firma un pezzo importante sulle Olimpiadi di Parigi. Ne riportiamo qua di seguito un piccolo estratto:
Dal 1968 l’ordinamento sportivo vieta qualsiasi forma di dimostrazione politica, religiosa o razziale e il mancato rispetto della norma comporta conseguenze molto pesanti. Negli ultimi anni si è riacceso il confronto sul tema nell’evidente necessità di migliorare e attenuare la severità della misura adottata, in virtù della complessità della dimensione pubblica dei campioni.
Essere atleta talvolta implica il rispetto di regole che incidono sui diritti della persona. Le dimensioni agonistica e umana non si sovrappongono perfettamente e lasciano degli spazi, le cosiddette terre di frontiera in cui, nel tempo, sono emersi massi difficili da rimuovere, nonostante l’evidente buona volontà da parte del Comitato Olimpico Internazionale.