14.8 C
Roma
mercoledì, 1 Maggio, 2024

fondato e diretto da Paola Severini Melograni

Fukushima, il governo è pronto a dare il via al rilascio dell’acqua contaminata nell’oceano

Era il 2011 quando avveniva il disastro nucleare di Fukushima, causato da un terremoto e un conseguente tsunami, e dopo anni di fallimento nella gestione dell’evento il governo è pronto ora a perseguire la strada che porterà al rilascio dell’acqua radioattiva nell’oceano Pacifico a partire dal 2022. Si attende praticamente solo l’ufficialità per fine mese. Al momento l’acqua contaminata è stata stoccata in dei serbatoi presso la struttura, e non è poca, supera un milione di tonnellate. Il plausibile arrivo a questa decisione ha scatenato le legittime lamentele del comparto ittico, infatti i pescatori che operano nell’area sarebbero tra i primi a subire dei danni in quanto questa azione comporterà un crollo del mercato della pesca che perdurerà per anni a causa della contaminazione dell’acqua.
“Siamo assolutamente contrari al rilascio di acqua contaminata nell’oceano in quanto potrebbe avere un impatto catastrofico sul futuro dell’industria della pesca giapponese”, ha affermato Hiroshi Kishi (presidente di JF Zengyoren, Federazione nazionale delle cooperative della pesca giapponesi) in un incontro con i funzionari del governo. Tuttavia, un gruppo di esperti assodati dal governo aveva già dato il via libera per lo smaltimento dell’acqua radioattiva via mare raccomandandolo per l’appunto all’esecutivo già tempo fa. Ma nonostante gli appelli rivolti ai funzionari del governo e del Ministero dell’industria da parte dei rappresentanti del comparto ittico non sono state presentate delle valide alternative per lo smaltimento dell’acqua radioattiva. Si è parlato di aggiungere altri
serbatoi o di far evaporare l’acqua ma sversandone una parte nell’oceano, ossia delle soluzioni non proprio di rilievo.

“Ci opponiamo fermamente al rilascio di acqua contaminata nell’oceano in quanto chiaramente causerà danni alla reputazione”, ha detto Toshihito Ono, capo dei grossisti e della lavorazione del pesce nella prefettura di Fukushima. Le importazioni crollerebbero drasticamente poiché i paesi rafforzerebbero le restrizioni al comparto ittico giapponese. Nelle parole di Ono e Kishi si evince tutta la preoccupazione per il futuro della pesca e dell’intera filiera che subirebbe un contraccolpo
molto pesante, e per questo hanno chiesto al governo di continuare a valutare e studiare attentamente qualsiasi altra alternativa. Tuttavia, il governo pare aver fretta di risolvere la vicenda in quanto lo smaltimento dell’acqua contaminata è considerato una priorità e, nonostante gli appelli dei rappresentanti della pesca, sembra essere ormai intenzionato ad intraprendere questa strada che lascerà un intero settore economico e un mare, animato da specie viventi, in balia di un’acqua radioattiva. E tutto non sarà più come prima.

https://www.reuters.com/article/us-japan-disaster-water-fishermen/japan-fishermen-oppose-catastrophic-release-of-fukushima-water-to-ocean-idUSKBN26T1WP

https://www.rinnovabili.it/ambiente/inquinamento/disastro-di-fukushima-acqua-rilasciata-oceano/

A cura di Simone Riga

ARTICOLI CORRELATI

CATEGORIE

ULTIMI ARTICOLI