Ieri abbiamo avuto su Zoom un proficuo scambio, grazie a Stefania Marchese, con l’assessore alle politiche sociali di Napoli Luca Trapanese.
CI sono ragionevoli possibilità che il capoluogo della Campania faccia sue, in tempi non biblici, due delle punte di diamante per cui si batte in questi anni DIRITTI IN MOVIMENTO, ossia il ‘’Profilo-progetto esistenziale di vita’’ (modello Reggio Emilia) e l’ ‘’Ufficio sportello per la fragilità e l’amministrazione di sostegno’’.
Trapanese è noto, fra l’altro, per aver adottato come single recentemente una bambina con sindrome di Down.
Proprio l’esempio di Alba mi è sembrato prezioso per parlare con Trapanese del tipo di diritto civile verso cui le riflessioni su esseri come questa bambina possono spingerci.
Un tempo le p.c.s. di Down non andavano a scuola: oggi non solo ci vanno, ma devono avere i loro insegnanti di sostegno, ben formati e con un congruo numero di ore, altrimenti andranno risarciti – per danno esistenziale – non solo le piccole vittime, ma anche i loro genitori. Lo ha sancito pure la Corte Costituzionale.
Un tempo le p.c.s. di Down divenute maggiorenni venivano interdette: oggi non solo il Tribunale che fa una cosa del genere si attirerà giustamente il pubblico disprezzo, ma è anche vero che i nostri migliori Giudici Tutelare, se possono, non applicano neanche l’AdS, cioè ragionano così. ‘’Vai pure per la tua strada, ragazza mia, vedo che hai intorno a te una bella famiglia, dei condomini protettivi, dei negozianti gentili, insomma un tessuto che ti segue e ti salvaguardia, quindi per il momento neanche AdS, un giorno se sarà proprio necessario vedremo …’’.
Un tempo le p.c.s. di Down restavano nubili, oggi il diritto ha capito che anche le ragazze così vogliono che succeda loro a 22 anni quello che capita alle altre ragazze, cioè sposarsi in Chiesa o in Comune, col velo bianco, il riso sulla testa, la marcia nuziale del Lohengrin, la torta, e perciò tutti gli addetti ai lavori – fin che possibile – cercano di fare in modo che tutto questo succeda
San Gennaro ha fatto il miracolo!
Paolo Cendon
