Sabato 26 settembre 2020 Rosso20sette arte contemporanea presenta la mostra Money go round, a cura di Edoardo Marcenaro con i testi di Edoardo Marcenaro, Emanuela Genovese e Giulio Fazio: in mostra 140 opere realizzate sulle banconote di tutto il mondo da 32 artisti internazionali, 7 cartine di continenti create da 7 street artist e un mappamondo ad opera dello street artist Emmeu.
I protagonisti di Money go round: Solo, Diamond, Piotr Hanzelewicz, Consuelo Mura, Amalia Caratozzolo, Lucamaleonte, Daniele Tozzi, Emmeu, Diavù, Neve, Uno, Maupal, Chekos'Art, Veronica Montanino, Dina Saadi, Paola Beck, About Ponny, Andrea Ravo Mattoni, Fabio Mariani, Winston Smith VIII, Marco Rèa, Alessandra Carloni, Andrea Marcoccia, Stella Tasca, Stefano Tedeschi, Demetrio Di Grado, Julia Justo, Nina Kuo, Lorin Rose, Ovidiu Solcan, Paula Dusa, The Orion.
Torna la Festa provinciale del volontariato e della solidarietà di Padova, quest’anno alla sua diciassettesima edizione. L’appuntamento è per domenica 27 settembre 2020 in Prato della Valle a Padova. Per il mondo del volontariato, che ha saputo rileggersi e continuare pur nelle molteplici difficoltà che si sono presentate a causa della pandemia, la festa vuole ribadire che si può essere vicini, senza esserlo fisicamente.
Sembra essere sempre la stessa storia, i più ricchi che non seguono le buone pratiche conducendo un’esistenza non sostenibile che inevitabilmente ricade sulle classi meno agiate. Ma non è la solita retorica ricchi e poveri, bensì l’ultimo rapporto pubblicato da Oxfam che ha evidenziato come basti solo l’1% della popolazione ricca del mondo, pari a 63 milioni di anime, per inquinare più del doppio (15%) rispetto a 3,1 miliardi di persone povere che inquinano per il 7%.
Se poi si va a vedere la situazione nel suo insieme, i dati ci dicono che la popolazione mondiale più ricca al mondo, ovvero il 10% con i suoi circa 630 milioni di individui, causano il 52% di emissioni di anidride carbonica. Numeri impietosi, che sono stati elaborati attraverso l’analisi della quantità di emissioni per fasce di reddito. “I dati raccolti dal 1990 alla metà degli anni '10 ci raccontano di un modello economico non sostenibile, né dal punto di vista ambientale, né dal punto di vista economico e sociale, che alimenta la disuguaglianza soffocando il pianeta da tutti i punti di vista”, ha affermato Elisa Bacciotti, responsabile campagne di Oxfam Italia.
L’Espresso raccontava un anno fa di una ricerca condotta alla fine degli anni ’90 da un gruppo di ricercatori dell’Università del Massachusetts, guidata dall’economista James Boyce. Tale studio mirava ad analizzare le relazioni, qualora ce ne fossero, tra le disuguaglianze e l’inquinamento in ogni singolo Stato. La ricerca portò a scoprire che dove era presente un alto divario di redditi le condizioni dell’ambiente erano peggiori. Il gruppo di ricercatori, infine, mise in relazione le disparità di potere con le politiche ambientali adottate in Nord America e ne uscì che negli Stati dove si erano implementate delle politiche più sensibili all’ambiente e alla giustizia sociale la distribuzione del potere era più equa tra i cittadini.
https://www.oxfam.org/en/press-releases/carbon-emissions-richest-1-percent-more-double-emissions-poorest-half-humanity
https://www.repubblica.it/economia/2020/09/21/news/allarme_oxfam_i_piu_ricchi_inquinano_i_piu_poveri_travolti_dai_cambiamenti_climatici-268021950/
https://espresso.repubblica.it/attualita/2019/09/10/news/meno-foreste-piu-disuguaglianze-1.338527
A cura di Simone Riga
Con l’estate ormai alle spalle e il costume da bagno riposto nell’armadio si tirano le somme di quella che è stata la stagione estiva. A tirare le somme è anche la National Snow and Ice Data Center (NSIDC) attraverso la sua annuale analisi satellitare sullo stato dei ghiacciai nell’Artico. E quest’anno i dati non sono molto confortanti, dato che per la seconda volta in 42 anni dall’inizio delle registrazioni, la superficie dei ghiacciai è scesa sotto i quattro milioni di chilometri quadrati, per la precisione 3,74 milioni.
Negli ultimi 60 anni la calotta artica ha perso 2/3 del suo volume, e il 70% del ghiaccio marino artico è meramente “stagionale”, dicono i rilevamenti condotti dagli scienziati della NASA. Questo tipo di ghiaccio, meglio conosciuto come permafrost sporadico, si differenzia dal permafrost permanente per la sua vulnerabilità al vento e alle condizioni atmosferiche. “Abbiamo perso così tanto permafrost permanente che i cambiamenti nello spessore della calotta saranno più lenti a causa del diverso comportamento di questo tipo di ghiaccio”, dice Ron Kwok, scienziato della NASA of the Jet Propulsion Laboratory in California.
A preoccupare sempre di più sono anche le alte temperature che si raggiungono durante l’estate che innescano un rapido scioglimento dei ghiacciai; 38, sono i gradi che si sono raggiunti nella passata estate in Siberia nel centro abitato di Verchojansk, dove i suoi abitanti sono abituati a passare inverni con 40° sottozero. “La calotta artica è un oceano ghiacciato che ha urgente bisogno di protezione e i leader mondiali devono comprendere il ruolo degli oceani nell’affrontare la crisi climatica. Oceani sani sono cruciali per alcune delle popolazioni più emarginate del mondo, che subiscono l’impatto della distruzione degli ecosistemi marini e dei cambiamenti climatici. Dobbiamo cambiare subito il nostro modo di prenderci cura l’uno dell’altro e del nostro Pianeta. Dobbiamo proteggere almeno il 30% dei nostri oceani entro il 2030 anche per far fronte alla crisi climatica”, commenta Laura Meller della campagna Oceani di Greenpeace Nordic a proposito dell’analisi del NSIDC.
https://nsidc.org/arcticseaicenews/2020/09/arctic-sea-ice-decline-stalls-out-at-second-lowest-minimum/
https://climate.nasa.gov/news/2817/with-thick-ice-gone-arctic-sea-ice-changes-more-slowly/
https://www.greenpeace.org/italy/comunicato-stampa/12402/artico-registrato-il-secondo-dato-piu-basso-di-sempre-del-livello-di-ghiaccio-marino/
https://www.corriere.it/esteri/20_giugno_27/caldo-record-riviera-siberiana-38-paese-piu-freddo-mondo-2817d506-b88b-11ea-b2d0-312cc6f9a902.shtml
A cura di Simone Riga
Domenica 27 settembre su RAI 2 alle 9,20 circa e venerdì 2 ottobre in replica alle 00,55 una nuova puntata di “O anche no”, il programma su disabilità e inclusione realizzato con RAI PER IL SOCIALE, la struttura diretta da Giovanni Parapini.
In questa puntata protagonista del “cooking show” una grandissima chef, Cristina Bowerman, che ci presenterà una delle sue ricette con l’aiuto di alcuni “ragazzi delicati” nel ruolo di aiutanti e allievi.
Paola Severini Melograni ricorderà Alessandra Bisceglia, indimenticabile giornalista affetta da una rara malattia genetica che ha lavorato in tanti programmi televisivi e a soli 28 anni “ha lasciato le rotelle per mettere le ali”. In studio la mamma di Alessandra, Raffaella Restaino, fondatrice della Onlus “W Ale” che porta il nome della figlia.
Nel salotto di “O anche no” anche l’ingegner Andrea Segato Bertaia e Lorenza Trinchero, che presenteranno una sedia a rotelle con la guida assistita che risponde ai comandi vocali.
Rebecca Zoe De Luca, la giovanissima blogger che scrive su Marie Claire, Vanity Fair, Elle, Angelipress, ci darà la sua “notizia del giorno” che verrà illustrata e commentata da Stefano Disegni con le sue straordinarie strisce.
Non mancherà lo spettacolo: il “prestigiattore” Andrea Paris presenterà uno dei suoi incredibili numeri di magia. Ma non sarà solo: con lui ci sarà un aspirante mago…
I Ladri di Carrozzelle presenteranno la loro prima esibizione live dopo il lockdown (un concerto fatto a Terni) e chiuderanno in bellezza con “Mari del Sud”.
Questa canzone porta con sé tanti dolci ricordi legati a mia mamma e a una quotidianità che non c’è più. Ho scelto di dedicarla alle persone con demenza e ai loro familiari perché dietro la malattia ci sono sempre le persone ed è a loro che dobbiamo stare accanto. A loro va il mio abbraccio”. Riccardo Fogli, in occasione del IX Mese Mondiale, dedica alla Federazione Alzheimer Italia, ai malati e ai loro familiari, “Storie di tutti i giorni”, la canzone con cui nel 1982 vinse il Festival di Sanremo. Il video messaggio è visibile a questo link.
In Germania è stato condotto un sondaggio tra i caregiver, spina dorsale dell'assistenza a lungo termine dei disabili in molti paesi. L'obiettivo era quello di indagare su come la pandemia ha cambiato le loro vite e quali misure di assistenza hanno dovuto modificare, come ad esempio il distanziamento sociale e un'igiene più rigorosa.
Durante un'audizione presso la Commissione Cultura, Scienza ed Istruzione della Camera, il Ministro dello Sport Vincento Spadafora ha parlato della riapertura graduale degli stadi e ha affermato la sua volontà di chiedere al tavolo del Recovery Fund circa 2 miliardi di euro: «Ho intenzione di chiedere circa 2 miliardi di euro per lo sport, un miliardo di euro per l’impiantistica sportiva e altri 500 milioni per progetti di socialità che coinvolgano direttamente società sportive e associazioni sportive dilettantistiche».Ha poi aggiunto: «Sull'impiantistica sportiva serve un lavoro enorme - ha sottolineato il ministro -, ma oltre alle infrastrutture bisogna anche pensare alle persone, per contribuire al recupero del sistema sportivo all'indomani di una complicata e drammatica emergenza».
Fino al 30 settembre è possibile iscriversi al bando sul sito di Fondazione Apulia Film Commission al seguente link, nonché sul sito dell’iniziativa www.socialfilmproductionconilsud.it
“La medicina di genere compie un passo avanti. Lo scorso 22 settembre ho sottoscritto il decreto, in corso di registrazione, che istituisce presso l’Istituto Superiore di Sanità l’Osservatorio dedicato alla Medicina di Genere, da tempo atteso. Ringrazio quanti hanno lavorato prima di me e con me, contribuendo al raggiungimento di questo importante risultato: da Paola Boldrini a Beatrice Lorenzin e le pioniere che hanno aperto la strada alla medicina di genere. Grazie, infine, al Ministro Roberto Speranza per la sensibilità dimostrata e l’attenzione rivolta ad un tema così delicato”.
È quanto dichiara in una nota la Sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa.
“La Legge 11 gennaio 2018, n. 3, più nota come ‘Legge Lorenzin’, ha disciplinato l’applicazione e diffusione della medicina di genere nel Servizio sanitario nazionale, prevedendo, tra l’altro, l’adozione di un Piano volto alla diffusione della medicina di genere e l'istituzione di un Osservatorio dedicato alla medicina di genere” – prosegue Zampa.
“L’istituzione dell’Osservatorio contribuirà alla piena attuazione delle quattro aree di intervento previste dal Piano: percorsi clinici di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; ricerca e innovazione; formazione e aggiornamento professionale; comunicazione e informazione” – conclude Zampa.
COMUNICATO STAMPA del Ministero della Salute