In libreria dal 19 settembre
Marco De Paolis
Caccia ai nazisti
Marzabotto, Sant’Anna e le stragi naziste in Italia: la storia del procuratore che ha portato i colpevoli alla sbarra
Prefazione di LILIANA SEGRE
Una caccia ai criminali di guerra durata quindici anni, una straordinaria vicenda professionale e umana che ha reso giustizia alle vittime e ai loro familiari, un inno alla memoria e alla tutela della verità.
«Nonostante il lungo tempo trascorso dalla data del fatto anzidetto, non si sono avute notizie utili per la identificazione degli autori e per l’accertamento delle responsabilità.» Recita così il decreto di archiviazione del 1960 per i fascicoli dell’«Armadio della vergogna», con il quale la procura generale militare di Roma negherà la giustizia per le stragi compiute dai nazifascisti in Italia dopo l’8 settembre 1943. Non era vero. Le «notizie utili» c’erano eccome, ma qualcuno aveva scelto, arbitrariamente, di non andare avanti con le indagini. A fare una scelta diversa, a oltre quarant’anni da quell’archiviazione, sarà il giovane procuratore militare di La Spezia, Marco De Paolis. In questo libro è lui a raccontare i quindici anni, tra il 2002 e il 2018, di indagini, interrogatori, sopralluoghi, esami dei testimoni, processi che hanno portato a oltre 500 procedimenti giudiziari contro i criminali di guerra nazisti e fascisti per gli eccidi di civili e militari. Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Civitella in Val di Chiana, ma anche Kos e Leros, Cefalonia: sono solo gli episodi più conosciuti tra quelli di cui De Paolis si è occupato, consapevole che «il dolore non va in prescrizione» e che la sete di verità dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime era stata ignorata per troppo tempo. Una storia avvincente, una caccia ai colpevoli tra Italia, Germania e Austria per interrogare gli ex SS ancora in vita e stabilirne le responsabilità, portarli alla sbarra, farli condannare. E insieme un racconto intimo e privato di cosa ha significato immergersi in «un dolore così immenso», come lo definirà uno dei sopravvissuti, il dolore di chi ha dovuto subire l’ulteriore ingiustizia «del mancato assolvimento da parte dello Stato del primario e doveroso compito di ricercare, processare e punire i responsabili di quella brutale violenza».
MARCO DE PAOLIS è procuratore generale militare presso la Corte militare d’Appello di Roma. Magistrato militare dal 1988, dal 2002 al 2008 è stato procuratore militare capo a La Spezia, e dal 2010 al 2018 ha diretto la Procura Militare di Roma. Tra il 2002 e il 2018 ha diretto le indagini su oltre 500 procedimenti per eccidi di civili e militari italiani commessi dopo l’8 settembre 1943, portando a giudizio 17 processi e ottenendo 57 condanne all’ergastolo per i responsabili delle più gravi stragi compiute in Italia e all’estero durante la Seconda guerra mondiale. Docente di Diritto penale, Procedura penale e Diritto penale militare è considerato uno dei giuristi più esperti in materia di crimini di guerra nazifascisti. Tra i numerosi riconoscimenti internazionali ha ricevuto il Premio Michel Vanderborght dell’International Federation of Resistance Fighters e il Premio Speciale alla Carriera dell’International Association of Prosecutors. Nel 2021 ha ricevuto l’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania.