L'emergenza Coronavirus si è abbattuta come un fulmine a ciel sereno sui circa 500 bambini e ragazzi ospiti nei Villaggi SOS a Trento, Vicenza, Saronno, Ostuni, Mantova, Roma e nei due Programmi SOS a Torino e in Calabria, così come sui 230 operatori che si prendono cura di loro ogni giorno. Con l'attenzione dovuta in modo specifico ai bambini e ai ragazzi, si continua a tutelare l'atmosfera familiare che circonda gli ospiti dei Villaggi e Programmi SOS. Gli educatori e gli operatori sono impegnati costantemente nel sensibilizzarli e istruirli sulle regole da mettere in pratica a tutela della salute propria e degli altri membri della comunità. Una particolare attenzione è riservata agli aspetti psicologici dell'emergenza: i bambini e i ragazzi sono resi consapevoli e informati nelle modalità adatte alla loro età, sempre comunque confortati e rassicurati; stanno peraltro proseguendo via Skype e telefono i colloqui individuali con lo psicoterapeuta.
I provvedimenti stabiliti dai Dpcm che si sono succeduti in queste settimane (l'ultimo è quello del 1° aprile), hanno comportato, dentro ai Villaggi SOS, il ricorso a misure di sicurezza particolari. E così gli incontri tra i minorenni e i famigliari, su indicazione delle Istituzioni e su autorizzazione dei Servizi Sociali, sono stati sospesi e vengono gestiti via Skype o telefono, con una attenzione da parte degli educatori a interfacciarsi e aggiornare sia i servizi sociali che i familiari; sono state sospese le attività esterne di carattere sportivo, laboratoriale, ludico-ricreative e aggregative; ciascun ambiente è stato dotato di soluzione igienizzante; lo studio quotidiano è gestito a distanza con il supporto degli operatori presenti nelle case, accanto ai ragazzi.
Si tratta di misure necessarie e drastiche, che hanno messo l'Organizzazione dinanzi a nuovi bisogni e costi aggiuntivi da sostenere. Basti pensare al presidio eccezionale rispetto alla normale turnazione del personale coinvolto nella cura dei bambini e dei ragazzi, e quindi al relativo costo delle ore di lavoro extra degli educatori e degli operatori. Ma c'è bisogno anche di garantire il rifornimento di materiale sanitario, come gel mani e prodotti per disinfettare. Così come servono PC e device per garantire a tutti la possibilità di seguire le lezioni a distanza e materiale utile per fare dei laboratori e realizzare le attività ludico-creative.