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mercoledì, 1 Maggio, 2024

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Fiori e commozione per Paolo, il clochard morto a Natale: aveva combattuto per il suo Kosovo

Clochard serbo trovato morto nella sua casa di via Podesti: per Pavlovic, si commuove tutta via Piave. Compreso il presidente di Conerobus, Italo D’Angelo. Che oltre ad un alto dirigente della polizia di Stato, è stato uno stimato politico. Ma soprattutto è da sempre una persona, che non rimane indifferente di fronte a determinate situazioni.

Un animo sensibile, il suo, che trapela dal post che ha pubblicato su Facebook. Paolo, 67enne trovato morto il 28 dicembre in un rifugio di fortuna, era un volto noto ad Ancona. Girava spesso con la lattina di birra in mano, tra Corso Garibaldi e Corso Mazzini, passando le giornate al ´Sì con te´ di via Piave, a due passi dalla stazione dei carabinieri. Una delle clienti del negozio, Marina Masiero, ieri, una volta appresa la notizia della sua morte, è entrata nel market e ha comprato una lattina di birra, quella che lui beveva sempre. Poi, l’ha messa con un mazzo di fiori sopra il gradino dove sedeva: “Non chiedeva elemosina, io ci parlavo sempre. Mi urlava ´Blondie´ e io ci scherzavo chiamandolo ´Amore´. ´Sai quanto tempo che nessuno mi chiama amore. Tu sei unica persona che mi bacia´”, le avrebbe detto un giorno. Il post ha ottenuto decine di clic e commenti: “Ci aiutava con tavoli e sedie e noi ricambiavano preparandogli i panini. Un giorno gli comprai dei pantaloni, non finì mai di ringraziarmi”, scrive Giorgia.

E poi, il ricordo commovente di Italo D’Angelo: “Mi spiace terminare quest’anno nella tristezza, ma la vita, per alcune persone, è veramente dura e credo faccia bene parlare di miseria a chi ha tanto, forse troppo – fa sapere il numero uno di Conerobus – Oggi mi sono recato al ´Sì´ di via Piave, il mio negozio di generi alimentari, e l’addetto alla macelleria mi ha detto se avessi saputo di Paolo. Ho risposto di no – scrive l’ex questore di Pesaro Urbino, che tra l’altro è stato anche a capo della Mobile di Ancona – ´È morto il giorno di Natale´. Paolo sostava tutti i giorni davanti al ´Sì´, in attesa che qualcuno gli desse qualche monetina. Con me – riflette D’Angelo – aveva confidenza, non chiedeva nulla. Chi voleva, gli lasciava la moneta del carrello e lui portava la spesa fino al bagagliaio dell’auto. L’ultima volta che l’ho visto è stato prima di Natale. Mi ha chiesto un paio di scarpe pesanti quelle che indossava erano due numeri più grandi del suo. Gli ho detto che le avrei cercate tra le mie, ma non ho fatto in tempo. Per alcuni motivi, non sono riuscito a scendere in cantina a cercarle e oggi ne sento il rimorso – riflette D’Angelo – Mi ha colpito la tristezza che si respirava oggi nel supermercato. Quante scarpe marciscono nelle nostre cantine? – si domanda l’ex candidato Sindaco – Quante coperte o giacche nei nostri armadi? Una volta – ricorda – gli regalai un paio di Church’s che mi stavano strette. Alcuni giorni dopo, l’ho visto all’ingresso con un piumino della Tod’s strappato e ricucito. Ci scherzai: ´Ma chi ti aiuterà vestito con tanta eleganza?´.

Lui aveva bisogno di parlare, ma quando fai spesa hai sempre fretta e neppure guardi chi incontri. Era venuto via dal Kosovo a cercare fortuna in Italia ed è finito davanti a un supermercato. Ora, cercheremo con alcuni amici di farlo tornare a casa, nella patria che amava e per la quale aveva combattuto”.

La famiglia avrebbe già avviato le carte per far rientrare la salma nel suo paese.


Fonte: https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/paolo-clochard-morto-9a55ac02

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