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giovedì, 2 Maggio, 2024

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‘IO DENTRO!’ Dentro la galera,beninteso

Ecco uno stralcio di un articolo, apparso sul numero di “Diario”, settimanale diretto da Enrico Deaglio, in edicola dal 9 luglio, che fa da resoconto della “attività sociale” del Signor Giampiero Catone. Vi ricordiamo che questo signore è stato colui che ci ha espropriato di “Angeli” e che conseguentemente abbiamo denunciato alla Procura della Repubblica. Buona lettura. Paola Severini e la redazione di Angelipress “Nel corso della trasmissione Porta a Porta dell'8 giugno, affrontando il tema del voto europeo al Sud, Achille Occhetto identificava la questione meridionale con la questione morale. Contro Occhetto si scagliava subito il Ministro Rocco Buttiglione, dell'Udc, rimproverandogli di aver diffamato il capo della sua segreteria Giampiero Catone che Occhetto aveva appena definito “pluricondannato”. [ ] Iniziamo proprio da Catone, che alle elezioni europee del 13 giugno ha ottenuto 44.213 voti, 2.868 voti in più del capolista Buttiglione, ma non è stato eletto. Il politico abruzzese, che è anche direttore del quotidiano La Discussione, fu arrestato il 9 maggio del 2001 insieme a suo fratello Massimo, allora candidato del Ccd, per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata. L'inchiesta del pm romano Salvatore Vitello riguardava 12 miliardi di finanziamenti a fondo perduto del Ministero dell'Industria ottenuti tra il 1995 e il 1999 dalle società di Catone. Secondo la Procura di Roma, il denaro pubblico fu ottenuto attraverso atti e perizie falsi che consentirono all'organizzazione di cui Catone faceva parte di ricevere più volte lo stesso contributo per un'industria tessile mai esistita. A Catone i giudici contestarono anche 2 bancarotte fraudolente per 25 miliardi di lire. I magistrati romani ritenevano che le circa 50 società italiane ed estere che facevano capo a Catone fossero solo delle scatole cinesi all'interno delle quali si verificarono movimenti finanziari economicamente irragionevoli, che avevano il solo fine di mettere in atto delle truffe. Catone, inoltre, il 13 dicembre 2003 è stato rinviato a giudizio dal gip del Tribunale di Chieti per bancarotta fraudolenta per il fallimento della Abatec, un'azienda di Chieti Scalo che produceva macchinari per fabbricare pannolini e di cui Catone era stato amministratore. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 1988 e il 1996. Tra le accuse contestate figuravano l'aumento del capitale sociale dell'Abatec, da 96 a 450 milioni di lire, deliberato con l'attribuzione di nuove quote societarie prima ancora che fossero sottoscritte le prime. Inoltre, tramite altre società e operazioni finanziarie all'estero, sarebbero state emesse fatture per operazioni parzialmente inesistenti.”

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