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giovedì, 2 Maggio, 2024

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Un incentivo per sbloccare ottomila beni inutilizzati

Tra le varie misure di sostegno introdotte dalla riforma del Terzo settore di cinque anni fa si trova il social bonus. Con la pubblicazione del decreto in GU, si aprono opportunità importanti per la riqualificazione di immobili pubblici inutilizzati con lo scopo di convertirli a fini sociali. Il bonus può rafforzare le attività che il Terzo settore già svolge da anni, coinvolgendo persone, enti e imprese che decidono di erogare fondi per queste attività, ottenendo agevolazioni fiscali. La misura rafforza il riconoscimento del ruolo delle associazioni e organizzazioni di volontariato e delle cooperative sociali che da anni creano valore sociale sui territori. Il bonus verrà però riconosciuto solo a enti che svolgono attività non commerciali. In base alle stime del Ministero dell'Economia del 2018, il patrimonio pubblico immobiliare non utilizzato equivale a 12 miliardi di euro. Si tratta di luoghi dove si potrebbero realizzare iniziative come il doposcuola per i bambini, lo sport sociale per i giovani o generali opportunità di incontro per le persone. 

I beni confiscati rappresentano un tripudio di valori, fra cui la lotta da parte dello Stato alle mafie, il valore della resistenza, della legalità, della rinascita degli immobili e del loro riutilizzo, ma anche della collettività e dell'importanza della collaborazione. A Roma, ad esempio, il 17 marzo scorso si è tenuta la prima riunione del Forum sui Beni confiscati alla criminalità organizzata. La Capitale è una città che ha una forte presenza di beni confiscati, sono infatti ben 88 gli immobili, con 76 di questi che sono già stati destinati ad altre funzioni. L’attivazione del Forum rappresenta un atto di restituzione concreta nei confronti della cittadinanza; consente la costruzione collettiva di una memoria condivisa, riconosce e legittima l’importanza della cittadinanza attiva e dei soggetti sociali impegnati sul territorio, contribuisce a rafforzare il welfare di comunità promuovendo forme di progettazione partecipata. Perché la lotta contro le mafie è innanzitutto un esercizio di partecipazione e di impegno costante per la giustizia sociale. Oggi è una giornata molto bella perché vince Roma e perdono le mafie. Quando le istituzioni ascoltano e mettono al centro l'impegno dei cittadini ne trae sempre vantaggio la democrazia”, questo il commento del Responsabile nazionale di Libera per le politiche sociali e coordinatore nazionale della Rete dei Numeri Pari, Giuseppe De Marzo.

 

VALERIO D'ANGELI

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