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domenica, 28 Aprile, 2024

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Giovanni Parapini a “Illuminare le periferie. I non luoghi dell’informazione. Periferie geografiche e umane nei media”

“Siamo qui per tentare di far cambiare il paradigma dell’informazione, per tentare di portare le telecamere nei simboli dell’invisibile, di quelle realtà che è scomodo vedere, frequentare, vivere. Che ci fanno paura”, lo dice Giovanni Parapini, direttore di Rai per il Sociale, intervenuto alla presentazione del rapporto “Illuminare le periferie. I non luoghi dell’informazione. Periferie geografiche e umane nei media”, ospitata a Tor Bella Monaca, oggi giovedì 19 novembre, nella sede della Comunità di Sant’Egidio, organizzata insieme a Rai per il Sociale e con la media partner della TgR. “Non mi stancherò mai di ripeterlo: la Rai – aggiunge – è impegnata in un lavoro costante di lotta alle diseguaglianze. Pensiamo che sia fondamentale impedire che si allarghi la forbice dell’ingiustizia sociale. Non vogliamo che esista un mondo per pochi, ma consideriamo i luoghi dove viviamo uno spazio di comunità condivisa. Per fare questo ci vuole un impegno costante che nasce oltre che da noi, dalla scuola e dall’educazione”. “Noi siamo Servizio Pubblico – conclude Parapini – e fino a quando resteremo tali abbiamo il diritto e il dovere di essere plurali, inclusivi e di promuovere il bene comune in ogni spazio luogo e piattaforma possibile e che sia raggiungibile. In questo periodo viviamo in una fase di colori, decisi dalla tecnocrazia per limitare la pandemia. Quando il Covid sarà sconfitto, e tutto o quasi tornerà alla normalità, torneremo ai colori naturali e a rivedere con gli occhi del reale quei grigi e quelle sfumature di nero che sono la cornice interna ed esterna di molte delle nostre periferie urbane e non. Ecco perché vanno illuminate, bisogna portare lo sguardo oltre le nostre paure, oltre le nostre zone di conforto e specchiarci con il Paese che soffre per evitare che si pieghi per sempre. In questo senso, il Servizio Pubblico deve tornare alle sue origini più nobili ovvero quello di servire, offrendo contenuti, informazione, cultura, educazione, sport e intrattenimento e illuminare luoghi come Tor Bella Monaca a tutto il pubblico italiano”.

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