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sabato, 27 Aprile, 2024

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Il Patriarca di Venezia al Convegno di AIPaSiM: “Ripartire dall’etica”

AIPaSiM, associazione italiana pazienti con sindrome mielodisplastica, nella giornata di ieri, sabato 24 ottobre, ha promosso insieme all’Ulss3 di Venezia e Ail Venezia, una conferenza presso la Scuola Grande di San Marco Evangelista in Venezia, sul tema: “Le giornate della Serenissima. La salute dei cittadini”. Il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia vi ha preso parte  in videoconferenza con un intervento su Etica e Fragilità. Ha moderato l’incontro il direttore di Angelipress Paola Severini Melograni. Ecco qualche passaggio dell’intrevento del Patriarca.

“Il Covid-19 ci ha trovato psicologicamente e socialmente non preparati, deboli e non resilienti su tale versante. Fragili e impreparati, sia dal punto di vista psicologico-mentale (non ce l’aspettavamo) che emotivo (poco resilienti)”.

“La ripartenza è un imperativo! Ma i tempi dell’economia non sono quelli di Covid-19. C’è poi il dramma di una politica che fatica ad avere una visione che, però, oggi è necessario avere. Riscoprire i limiti (il limite!) non vuol dire rinunciare ad essere uomini (anzi!), ma vuol dire ripensare il paradigma dell’uomo”.

“L’umiltà non è solo virtù cristiana, è anche virtù civile e, prima ancora, umana; essa dice la verità dell’uomo, posto al centro della storia come fine e non come mezzo, in relazione con l’Altro e con gli altri”.

“Parlare di etica, di fragilità, di relazioni umane, di salute della persona – anche come bene della società (specialmente in tempo di pandemia) – vuol dire sollevare la questione della responsabilità personale e sociale che ha ricadute sia in ambito culturale, sia politico, sia religioso. Pensiamo alle “regole” e alle “disposizioni” che stiamo osservando ma che non possono esaurire il nostro impegno nei confronti della ripartenza da tutti invocata”.

“Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un recente incontro internazionale e invocando maggiore attenzione per evitare il contagio, ci ha ricordato che “la libertà non è fatto individuale, ma qualcosa che si costruisce insieme agli altri con responsabilità e collaborazione”.

Insomma, dobbiamo ripartire dall’etica – sì, dalla questione etica -, perché altrimenti il nostro Paese non ha futuro e non ha neppure il presente. Ovviamente – lo capite – non si tratta di costruire uno “Stato etico””.

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