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lunedì, 29 Aprile, 2024

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Le Opere Pie di Pederobba esempio virtuoso di struttura per disabili

 Il momento più toccante è stato quando la ministra per le disabilità, Erika Stefani, è entrata nella stanza di Federico, ha preso la lavagnetta e ha scritto: «Ciao Federico, sono contenta di conoscerti», perché Federico è un giovane di 22 anni, colpito da un tumore cerebrale appena iniziata l’università, che lo ha reso sordo e quasi cieco, tanto che riesce solo a leggere da un occhio in uno schermo.

È ricoverato da un paio di anni al nucleo Stella Alpina delle Opere Pie di Pederobba, gli avevano annunciato l’arrivo della ministra e lui la stava aspettando. Erika Stefani è arrivata alle Opere Pie a Pederobba per conoscere in prima persona una delle tante strutture venete a servizio dei disabili e ha voluto visitare il nucleo per disabili gravi per capire come funziona.

«Questo è un esempio di rete in cui ci sono il coordinamento, la cooperazione, la coprogettazione e anche l’intervento di privati, perché tutto è partito da un lascito», ha detto. «Non si realizza una rete scrivendola in una legge, piuttosto le idee e i progetti camminano sulle gambe della gente e così nascono realtà che funzionano perché ci sono delle persone che le hanno fatte nascere e crescere».

È un nucleo, lo Stella Alpina, che ospita in tutto 28 persone, dai 18 ai 64 anni. Lì ci sono giovani rimasti paralizzati in seguito a incidenti stradali, persone di mezza età non più in grado di essere autonome dopo un infarto, altri più anziani con gli stessi problemi. Ed Erika Stefani ha visitato tutti, stanza per stanza, informandosi sulle loro condizioni e salutandoli tutti. Quelli che ha visto la ministra sono i più gravi, accolti in un nucleo ricavato all’interno delle Opere Pie di Pederobba che ospitano complessivamente 250 persone e hanno quasi altrettanto personale per garantire una assistenza 24 ore su 24.

C’è anche un centro diurno per i disabili, il Liberi di Leggere, i quali gestiscono, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Pederobba, una sede staccata della biblioteca comunale in centro al paese, come ha spiegato il presidente delle Opere Pie, Agostino Vendramin.

Quanto ha visto l’ha indotta a dire: «Come ministra il mio ruolo è di permettere che le cose buone possano essere fatte». Ad accoglierla c’erano i sindaci di Pederobba, Montebelluna, Cornuda, Cavaso, i parlamentari della zona, consiglieri regionali. Dopo essersi intrattenuta alle Opere Pie, accompagnata dal responsabile provinciale della Lega, Gianangelo Bof, Erika Stefani è andata a Castelfranco a inaugurare un appartamento protetto.

«Dobbiamo partire da queste realtà», ha detto ancora, «per costruire il modello Italia per le disabilità e dobbiamo vistarle per comprenderle e per questo sono qui a conoscere questa realtà. Al Ministero non c’è nessuno che abbia la verità in tasca, bisogna perciò venire a conoscere queste realtà, parlare con gli amministratori, le associazioni e gli enti rappresentativi che vivono il mondo delle disabilità, ne conoscono i limiti e sanno quali sono le soluzioni, per costruire un modello di progetto che può essere applicato alle molte realtà che abbiamo nel nostro Paese. Questa è una realtà che ha una governance diffusa e questo è un bene: con la governance di uno solo non funzionerebbe così». 

 

Fonte: La Tribuna di treviso

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