La scrittrice, teorica ed educatrice bell hooks (Gloria Jean Watkins, 1952-2021) si è occupata nel suo percorso personale e professionale di sviluppare un pensiero critico, trasformatosi in lotta attiva, sul femminismo intersezionale, tenendo ben presente che più livelli di oppressione (di razza, classe, orientamento sessuale) interagiscono, sempre, con la categoria di genere.
Il suo lavoro letterario, autobiografico e sociale è diventato oggetto di studio in Italia solo recentemente. La ricerca appassionata verso la conoscenza e il concetto d’amore come formula essenziale per imparare e per insegnare, sollevano un’attenzione nei confronti del senso di responsabilizzazione e al contempo verso l’accettazione di uno stato di vulnerabilità: condizioni ed emozioni che suggeriscono la possibilità di modellarci continuamente all’interno di sistemi chiusi e dominanti. Con una pratica militante, bell hooks ha lottato per decostruire i paradigmi di insegnamento secolari. Lontana da ogni accademismo e da un linguaggio formale, ha cercato di costruire una presa di coscienza su insegnanti e studenti per portarli ad adottare un dialogo aperto, per intendere l’educazione come forma di profonda libertà.
Al termine di un percorso di lettura dedicato alla Trilogia sull’educazione, IUNO in collaborazione con Lisa Andreani e Libreria GRIOT, proseguono la riflessione su bell hooks con Making Homeplace: una giornata di studio aperta al pubblico, ospitata dall’Accademia di Belle Arti di Roma, con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Rome e dell’Accademia di belle Arti de L’Aquila e finanziata con fondi della Regione Lazio.
Making Homeplace, come suggerisce il titolo, rilegge il convegno come fosse una casa, strutturandosi in quattro dialoghi che affrontano la riflessione sul lavoro di bell hooks, a partire da un punto di vista situato e personale e ne restituiscono l’attualità.
Ruotando attorno al tema del margine e della cura, i primi tre interventi vedono la partecipazione di: Angelica Pesarini, parte del comitato scientifico di questo progetto, con Rahma Nur e Selam Tesfai; Laura Iamurri con Grossi Maglioni; Marie Moïse con Kwanza Musi Dos Santos e Milena Livramento Da Cruz .
Il quarto dialogo è rappresentato dalla proiezione dell’intervista di Maria Nadotti a bell hooks realizzata nel 1998 in collaborazione con l’Università di Firenze.
La conversazione come pratica che decostruisce il discorso accademico è centrale nel pensiero di bell hooks, ed è stata adottata come cifra metodologica del convegno. Ciascun dialogo costituisce una immaginaria stanza in cui il pubblico è invitato a entrare in contatto con una personale e intima interpretazione del pensiero di hooks.
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PROGRAMMA
ore 10.30 SALUTI
Accademia di Belle Arti di Roma
IUNO, GRIOT, Lisa Andreani
ore 11 – STANZA 1
Intersezionalità e privilegio. Il femminismo Nero di bell hooks
Marie Moïse + Kwanza Musi Dos Santos + Milena Livramento Da Cruz
ore 12 – STANZA 2
Maria Nadotti intervista bell hooks (Firenze, 1998)
proiezione
ore 13 – DOMANDE / RIFLESSIONI
ore 14 – STANZA 3
Del margine
Laura Iamurri + Grossi Maglioni (Francesca Grossi e Vera Maglioni)
ore 15.00– STANZA 4
Riflessioni dal margine. Per una teoria della cura
Angelica Pesarini + Rahma Nur + Selam Tesfai
ore 16 – DOMANDE / RIFLESSIONI
ore 16.50 – CONCLUSIONI
L’incontro è a ingresso libero.