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domenica, 19 Maggio, 2024

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«Sei in carrozzina? Arrangiati»

«Non ce ne frega niente se stai sulla sedia a rotelle: ci stai, ma a casa tua». «E' l'ultima volta che lo carichiamo sul nostro mezzo». Essere disabili è diventato una colpa. G.P., un bambino di sette anni di Biassone (prov. Monza) si è visto rinfacciare ieri, sia dall'obiettore di coscienza in servizio sul bus scolastico, sia dall'autista, l'impossibilità a muoversi senza la carrozzina ortopedica (che, oltretutto, pesa poco più di un chilo). Il bambino, ovviamente, umiliato e offeso, è scoppiato in un pianto dirotto. Poi, di fronte alla maestra, al fratellino e ai compagni allibiti, è stato ricondotto a casa, dove ha raccontato l'accaduto ai genitori. Immediata la reazione del padre, che ha telefonato alla responsabile comunale del servizio per chiedere chiarimenti. «L' unica risposta che mi è stata data / ha dichiarato il padre, M. P. / è consistita nel riconoscere che, a livello legale, gli obiettori di coscienza in servizio sul bus scolastico non sono tenuti ad espletare tale servizio. A questo punto non ho potuto trattenermi dal riattaccare con veemenza la cornetta del telefono».

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