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lunedì, 29 Aprile, 2024

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Ucraina, Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG): il bilancio di un anno di conflitto sulla popolazione civile

Nell’anniversario del primo anno di conflitto in Ucraina, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, l’Ente morale che rappresenta e tutela per legge in Italia le vittime civili di guerra e i loro congiunti, attraverso il proprio centro di ricerca “L’Osservatorio”, racconta i numeri dell’impatto del conflitto sulla popolazione: le vittime civili di questo primo anno di conflitto sono state 21.293, di queste 8.006 morti e 13.287 feriti (dati UN HRMMU Human Rights Monitoring Mission in Ukraine).

I dati sono un utile strumento per tradurre la sofferenza che causa questa guerra, non dimentichiamo però che questi possono essere incompleti e parziali per molteplici ragioni (difficoltà di raccolta nei territori di scontro, difficile accesso delle organizzazioni umanitarie in certe aree): è dunque plausibile che i numeri siano 3 volte più alti. È doveroso, inoltre, precisare che le vittime civili della guerra non sono solo i morti e i feriti, poiché i devastanti effetti degli scontri armati hanno un impatto molto più ampio che sconvolge la vita dei sopravvissuti a 360°: gli sfollati ucraini, ad esempio, sono più di 8 milioni nel mondo, di questi poco meno di 5 milioni si sono registrati in Europa per la Protezione temporanea (dati UNHCR). Immaginiamo, dietro questi numeri, la quotidianità di persone – tra cui molti minori – sradicate dalla loro vita che presentano non a caso sintomi da stress post traumatico (9.6 milioni di persone).

Pensiamo all’impatto che il conflitto ha sull’istruzione: 1 scuola su 5 è stata danneggiata se non totalmente distrutta (dati Save The Children International), circa 5 milioni di bambini e adolescenti ucraini sono oggi privati del diritto a un’istruzione regolare (dati UNICEF, OCHA). Per quanto concerne l’impatto sul sistema sanitario, oltre 14,5 milioni di persone (dati Insecurity Insight) sul territorio ucraino sono rimaste senza assistenza sanitaria, per non parlare del difficoltoso accesso a farmaci, cure e vaccinazioni obbligatorie. Gli effetti della guerra colpiscono la società intera, travolgono la vita della comunità, questi numeri della guerra – nella loro imprecisione e freddezza – raccontano un conflitto che è già durato troppo a lungo.

Le vittime civili di guerra italiane, che con le loro cecità, invalidità e mutilazioni, portano ancora sul proprio corpo e nella propria mente i segni della guerra, non possono che auspicare il cessate il fuoco e l’avvio di un processo diplomatico che porti rapidamente alla pace, unica condizione in grado proteggere la popolazione civile che continua a pagare il prezzo più alto del conflitto.

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