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domenica, 28 Aprile, 2024

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Torna la nostra editorialista Gaia Simonetti, con un articolo intitolato “L’amore crea la vita”

Il telefono squilla e il display mostra il prefisso di Mantova. Rispondo con curiosità. Dall’altro capo, c’è Laura, che mi contatta perché ha saputo di un libro che nasce, che raccoglie come uno scrigno, le lettere di madri a figli che non ci sono più. Nell’inchiostro, c’è anche il mio dolore, che con il tempo non si è ‘scolorito’. È sempre marcato.

“Vorrei scrivere alla mia Ela. Sono ancora in tempo?”. Poche parole, chiare, che riaffiorano dal cuore per ricordare il suo angelo biondo.

“Quando perdi un figlio, ogni cosa perde senso, ti rendi conto che il futuro non esiste più, spazzato via in un istante”.

La sua Ela veniva da lontano. Laura racconta del suo viaggio a Petrozavodsk, in Carelia, all’Orfanotrofio per conoscere la bimba che sarebbe diventata sua figlia.

“Eri meravigliosa. Ti sei fidata subito della mia mano. Il fatto che ti parlassi in russo, ti tranquillizza. Mamma Laura scrive nella lettera alla figlia.

“Nella tua breve vita sei stata amata tantissimo. Sapevi farti voler bene. La tua energia e voglia di vivere mi hanno sostenuta e mi sostengono”.

Poi è arrivata la notte più lunga e più buia. Il dolore che entra nel cuore e si conficca nell’anima. Viene imprigionato.

“Ti sembra di camminare sul crinale di una montagna. O di qua o di là. Vivere o morire. Ho deciso di restare di qua, di vivere”.

La mamma di Mantova ha ripreso per mano la vita con coraggio.

“Ho pensato di fare qualcosa per ragazze come Ela, offrendo loro nuove opportunità di vita – racconta Laura – e da tempo il mio impegno è dedicato ad istituire borse di studio per studentesse russe. Una di loro, Anzhelika, è venuta a stare da me ed è diventata parte della famiglia”.

L’amore crea la vita. È linfa.

“Vedi Ela, io non ti ho tenuto nella mia pancia, non ti ho partorito, e tutto questo mi è mancato tantissimo, ma mi sento profondamente mamma”. Continua il suo testo contenuto nel libro “Lettere senza confini”.

Laura ha lavorato come insegnante. Non è difficile sentire parlare di lei come ‘maestra di vita’.

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