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venerdì, 3 Maggio, 2024

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L’esperienza di una chiesa sinodale in ascolto dei genitori credenti con figli LGBT+

Riflessioni di Michela e Corrado, Beatrice e Gianpiero, Mara e Agostino della rete 3volteGenitori pubblicato sul sito del Progetto Gionata:

Per essere chiesa sinodale che si fa strada insieme agli altri, è necessario essere disposti ad uscire dai nostri perimetri consueti, per entrare in terra straniera e metterci in ascolto. Nel nostro cammino quaresimale vogliamo incontrare e ascoltare tre testimonianze per lasciarci rinnovare dall’incontro con l’altro.”

Con queste parole don Fabrizio, parroco a Castelnovo Rangone (MO), ha invitato (il 3 marzo 2023) tre coppie di genitori cristiani con figli LGBT a raccontare, nel salone della parrocchia, con le loro testimonianze (raccolte nel libro “Genitori fortunati. Vivere da credenti il coming out dei figli”, Effatà editrice, 2022), quello che sono andati scoprendo nel loro cammino di fede, iniziato dal coming out dei figli.

Quando i figli e le figlie “escono dal loro armadio”, si manifestano, escono dalla clandestinità, vi entrano i loro genitori con sensi di colpa, di fallimento, di paura.

Per tanti di noi si è trattato davvero di entrare in una “terra straniera”, sconosciuta, mai pensata prima, senza punti di riferimento, di percorrere strade nuove, spesso nel deserto delle amicizie e talora nel dolore di non capire il progetto del Padre su quel figlio/figlia. 

La fede ci ha aiutato ponendo una domanda nel cuore: “cosa vuoi Signore da noi in questa realtà che ci chiami a vivere? Come possiamo conciliare la nostra fede con questa realtà?”

Mara ha raccontato che per dieci anni ha pianto “la perdita del figlio” fino al giorno che, per strade misteriose come accade a chi si affida al Signore, ha incontrato altri genitori, un’altra mamma che con le semplici parole “questo figlio è bello come tutti gli altri!”, ha squarciato il velo del silenzio, della vergogna, della solitudine.

Ecco la bellezza di fare strada insieme, di camminare con altri!

Nel condividere gioie e speranze, fatiche e delusioni, nel pregare insieme, nel cercare di capire e approfondire, è il Signore stesso che si fa compagno di viaggio e ci ripete incessantemente “Coraggio, sono io, non temete!”

Da qui la nascita via via di tanti gruppi di genitori credenti con figli e figlie gay, lesbiche, bisessuali, transessuali in diverse regioni d’Italia che ora costituiscono la Rete nazionale “3VolteGenitori”.

Le testimonianze dei presenti all’incontro rendono bene il clima di accoglienza, di ascolto profondo, di riflessione, che abbiamo percepito in quella sala venerdì scorso:

“Ieri davvero molto molto interessante!!! Pieno di spunti di riflessione. Grazie mille dell’invito”.

“Ciao Fabrizio, a me è piaciuto tantissimo; mai come stasera capisci che nelle situazioni devi sbatterci il naso per capire come sono veramente le cose. Tutte e tre le coppie molto coinvolgenti…”

 “Ciao don, grazie della condivisione della preghiera… e grazie anche per l’invito alla serata di ieri: è stato davvero bello poter partecipare.

“… Per me è stato un incontro di grande spessore, ricco di contenuti e di stimoli. Ascoltare le storie, aiuta davvero a leggere le cose da un’altra prospettiva…”

“Grazie, e ancora grazie per l’incontro di ieri sera… allarga il cuore!”

“Vorrei ringraziare per la serata di ieri…. Un incontro arricchente, stimolante perché porta tante consapevolezze e allo stesso tempo tante domande… mi sento orgogliosa di far parte di una comunità che sceglie di affrontare tematiche così inusuali e “spinose”. Grazie davvero”.

“Da mamma le parole che ho sentito pronunciare ieri mi hanno ‘toccato’ molto. Penso che l’impostazione che abbiamo ricevuto (dalla nostra formazione) determini per gran parte della nostra vita i nostri comportamenti.  C’è però una svolta che ad un certo punto siamo ‘costretti’ a vivere, questo accade quando l’altro ci mette davanti ad una verità di sé che non corrisponde alle nostre aspettative o che magari ci spiazza… beh, quando l’altro è un figlio, tutto nel bene e nel male è amplificato… e questo certamente non riguarda solo il suo orientamento sessuale. È difficile ascoltare nel profondo, comprendere anche quello che non viene espresso con le parole, è difficilissimo accompagnare una vita senza cedere alla tentazione di volerla ‘guidare’… Così mentre si cammina con un figlio, si è chiamati a cambiare noi stessi: è vero quello che quei genitori hanno condiviso ieri sera, siamo chiamati a cambiare il nostro sguardo sui figli, a smantellare le aspettative, il giudizio e ancor più il pregiudizio… per saper accogliere tutto quello che loro esprimono e saper stare accanto anche, e direi soprattutto, quando non capiamo e siamo noi stessi disorientati… è un cammino di liberazione, credo, a volte anche doloroso perché interpella più di quel che pensiamo noi stessi, il pensare di aver capito tutto e di avere sempre le risposte… Trovo verissimo che più che cercare di avere sempre le risposte ‘giuste’ e quindi in realtà un rassicurante controllo della vita, dovremmo provare a farci coinvolgere da nuove domande e camminare con fiducia anche nei sentieri meno battuti e per noi più difficili perché non siamo soli….Fermo i pensieri. Grazie ancora!”

Camminare insieme ascoltando il cuore gli uni/e degli/le altri/e, è il modo che abbiamo per scoprire e “gioire grandemente per quei segni e prodigi” che Dio compie ancora oggi nelle nostre vite.

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