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sabato, 4 Maggio, 2024

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Potere Rosa: chi sono le trenta donne più influenti dell’economia italiana?

In occasione della trasmissione di sabato 20 agosto “La sfida del Federalismo Solidale” vi proponiamo un approfondimento sul tema trattato, un modo per riflettere sul potere delle donne nel nostro Paese.


Nel mese di gennaio, il Corriere Economia ha pubblicato un elenco sotto il seguente titolo “Potere Rosa: ecco le trenta donne più influenti dell’economia italiana”. I loro nomi, come spiega l’articolo sono emersi a seguito di un sondaggio, effettuato ad un panel di personalità di varia provenienza, che hanno selezionato tra 80 nominativi i 30 a loro giudizio più significativi.

 La giornalista Maria Silvia Sacchi, che sabato 20 agosto sarà ospite della trasmissione della nostra direttrice Paola SeveriniLa Sfida del Federalismo Soidale” (in onda dalle 13.45 alle 14.40 sulle frequenze di Radio Rai Gr Parlamento) indica il metodo che è stato seguito per individuare i 300 profili iniziali ed arivare agli 80 nomi definitivi, escludendo le donne della politica e circoscrivendo l’indagine alle donne del “business”.

 Nel presentare la ricerca e le conclusioni del panel Maria Silvia Sacchi individua alcuni punti significativi che condividiamo e che riportiamo.

1) Di donne con responsabilità di rilievo ce ne sono sempre più , ma sul piano del riconoscimento pubblico non si registrano cambiamenti;

2) Scorrendo gli organigrammi delle authority, dei grandi enti pubblici, delle istituzioni , si trovano quasi esclusivamente uomini; (ricordiamo a tal proposito che la nostra direttrice Paola Severini è stata una delle poche donne ad essere in una Authority)

3) Qualche lieve cambiamento si nota nelle imprese private e nei sindacati; (a nostro giudizio si tratta di grandi cambiamenti, vedi Susanna Camusso e Emma Marcegaglia)

4) Le sezioni giovani delle “organizzazioni” a livello territoriale fanno qualche lieve passo avanti;

5) Emerge il ruolo rilevante delle relazioni e delle reti, è necessario farsi vedere oltre farsi valere; (di fondamentale importanza)

6) A parità di potere reale rischia di valere di più chi è più visibile;

7) Le donne che valgono e che contano sono spesso conosciute solo dagli addetti ai lavori;

8) Rischiano di avanzare quelli che appaiono, non quelli che sanno, e bisogna intervenire là dove le decisioni si formano, soprattutto nei vertici. Con regole “mirate e transitorie” per spingere la presenza femminile nei CDA degli enti pubblici e con incentivi fiscali alle aziende private. (B.Pollastrini).

 Sulle possibili obiezioni legate a nomi mancanti la giornalista dichiara di aver voluto comunque “correre il rischio” per dimostrare di essere, almeno giornalisticamente, già oltre le “quote rosa”.

 L’elenco delle 30 donne di rilievo e visibilità:

Anna Maria Artoni , 39 anni, presidente industriali dell’Emilia Romagna;

Giuliana Benetton, 70 anni, co-fondatrice Benetton Group;

Marina Berlusconi, 40 anni, presidente fininvest e Mondadori;

Laura Biagiotti, 63 anni, stilista e presidente del premio Leonardo;

Diana Bracco, 65 anni, presidente Assolombarda e gruppo Bracco;

Michela Vittoria Brambilla, 39 anni, presidente dei giovani di Confcommercio;

Azzurra Caltagirone, 33 anni, Vice presidente Caltagirone editore;

Rosalba Casiraghi, 56 anni fondatrice di Rating e consiglere di sorveglianza di Intesa San Paolo;

Evelina Christillin, 51 anni, vice presidente Toroc;

Marta Dassù, 51 anni, direttrice per gli affari internazionali dell’Aspen Institute Italia;

Valeria Fedeli, 57 anni, segretaria generale Filtea CGIL e segretario europeo del sindacato dei Tessili;

Laura Iris Ferro, 53 anni, amministratore delegato di Gentium;

Anna Gervasoni, 45 anni, direttore generale AIFI;

Frida Giannini, 34 anni, direttore creativo del gruppo Gucci;

Patrizia Grieco, 54 anni, amministratore delegato di Value team;

Maria Cecilia Guerra, 49 anni, economista;

Fiorella Kostoris, 61 anni, economista;

Jonella Ligresti, 39 anni, presidente Fondiaria-Sai;

Emma Marcegaglia, 41 anni, vicepresidente Confindustria;

Patrizia Micucci, 47 anni, chairman Leham Brothers Italia;

Gina Nieri, età non dichiarata, direttore affari generali e istituzionali Mediaset;

Matilde Carla Panzeri, 67 anni, direttore centrale di Bankitalia;

Maria Pierdicchi, 48 anni, amministratore delegato di S&P’s Italia

Livia Pomodoro, 66 anni, presidente del Tribunale di Milano;

Miuccia Prada, 57 anni, azionista e disigner del gruppo Prada;

Lucrezia Reichlin, età non dichiarata, capo ufficio studi BCE;

Chiara Saraceno, 65 anni, sociologa della famiglia;

Franca Sozzani, 56 anni, direttore editoraile Condè Nast e direttore di Vogue Italia;

Anna Maria Tarantola, 61 anni, ragioniere generale di Bankitalia;

Valeria Termini, età non dichiarata, direttore Scuola Superiore Pubblica Amministrazione.

 

Ma mentre le società partecipate, con i loro meccanismi interni, sono vigilate dalla CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), per le altre società (come le municipalizzate) chi garantisce che il talento delle donne venga legittimamente inserito al loro interno?

 L’unica soluzione sono i curriculum trasparenti, curriculum che possano essere accessibili a tutti, curriculum che contengano realmente le storie personali di ognuno. In poche parole, l’unica soluzione sono i CURRICULUM PALESI.

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