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domenica, 19 Maggio, 2024

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“Un centro sportivo aperto a tutti, anche ai disabili”: il sogno di una mamma

Il sogno di Anna Claudia Cartoni, mamma di Irene, in carrozzina da 16 anni, è un centro sportivo aperto a tutti, anche ai disabili, in un ambiente condiviso: “Vorrei che nascessero posti di aggregazione extra-scolastici. Tra corsi di musicoterapia e partite di tennis, si potrebbe prendere un caffè e socializzare. Per ora è solo un sogno ma in futuro, chissà?”

Potrebbe essere un Centro sportivo Uisp (Unione italiana sport per tutti) presso il Centro Fulvio Bernardini di Roma.  Il potere aggregante dello sport è grande e non si sente la condizione di dover essere aiutati ma solo la voglia di superare insieme le barriere e lei lo sa.

Romana D.O.C., Anna Claudia si forma all’ISEF e dedica tutta la sua vita allo sport.

Allenatrice federale di ginnastica artistica, habituè di maratone, ora ha un ruolo d‘ufficio part time ma continua a trarre benefici da una vita dinamica.

Mentre racconta, ha gli occhi che le brillano. Pensa ad Irenesua figlia.

“Dopo che è nata Irene mi sono fermata per sei anni, avevo bisogno di conoscerla e dedicarmi a lei”, ricorda.

Nata con insufficienza respiratoria ed un grave onfalocele, Irene subisce un arresto cardiaco a dieci mesi di vita che la costringe per oltre un anno e mezzo in terapia intensiva.

Questa battuta d’arresto ne compromette lo sviluppo neurofisiologico ed oggi Irene vive in carrozzinasenza la possibilità di esprimersi verbalmente  di avere un’autonomia motoria.

“Nei primi anni abbiamo fatto ogni tipo di terapia per lei ma quella più importante è stata portarla con noi ovunque”. Zaino in spalla, Anna Claudia e suo marito Fernando, hanno portato Irene in montagna, al mare e in viaggio.

Hanno partecipato a gare podistiche con la carrozzina, anche quando è diventata più grande.

Ma oggi non si può più.

“Irene cresce ed io invecchio; serve un altro tipo di aiuto ma soprattutto serve rallentare. La vita non può essere solo terapia né accudimento“, racconta Anna Claudia:

“Per me è sempre stato molto importante farla vivere con un po’ di leggerezza. Voglio darle una vita normale. Oggi il nostro obiettivo è vederla felice e darle la vita migliore possibile”.

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Fonte: Magazine B-Hop

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