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giovedì, 9 Maggio, 2024

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Gli dei della guerra (fuori del tempo) di Umberto Piersanti

Gli dei della guerra
(fuori del tempo)

erano gli dei della guerra,
non sarebbero mai morti,
quei soldati dall’ampio sorriso
sotto le bustine o gli elmi
larghi, tutt’attorno alla fronte,
sempre così forti e agili
scendere dai camion
e dalle jeep,
regalare cioccolate alle sorelle,
cantare verso sera
tutti in cerchio,
in una lingua strana,
adatta a quella musica
diversa e rotta,
così diversa dai canti
della madre e le sorelle

andavano a combattere
a Tavoleto contro i tedeschi
dagli elmi schiacciati,
soldati duri come il ferro

ma nessuno moriva,
questo pensavi
a quattro anni
affacciandoti al cancello 
dell’orto immenso,
quei soldati erano immortali,
cadevano sotto il fuoco,
forse morivano,
ma per poco,
poi si rialzavano
e tornavano alla guerra

ma forse tutto
durava per sempre,
andare alla pineta
alla sorella per la mano
e la cucina
sarebbe stata sempre quella,
bassa, con l’inferriata
attaccata all’orto

c’è stata una stagione,
sì, c’erano i giorni
e le ore,
ma erano eterne,
il tempo uguale
e assoluto

ora lo sai,
quei soldati magari
non sono morti
a Tavoleto,
di loro quasi nessuno
gode il sole

a marzo guardavi
le viole attorno al pino,
vuoi che il tempo
non entri
dentro quel cerchio

Umberto Piersanti 

inedito 
ottobre 2022

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