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lunedì, 29 Aprile, 2024

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Le nuove istruzioni dell’INPS per il calcio femminile professionistico

Il 1° luglio 2022 è certamente una data di fondamentale importanza per lo sport femminile italiano. In tale occasione, infatti, il calcio femminile di Serie A è stato ufficialmente riconosciuto in Italia come uno sport professionistico.

Dopo anni di dure e lunghe battaglie, un traguardo memorabile per la parità di genere e le pari opportunità è stato raggiunto: la garanzia per le calciatrici italiane di tutele e diritti fondamentali come uno stipendio base, la pensione, l’assicurazione.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla stipula del primo accordo collettivo tra la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), la Divisione Calcio Femminile presso la FIGC, le Società Militanti nel Campionato Professionistico di Serie A femminile e l’Associazione Italiana Calciatori.

La FIGC, quindi, diventa la prima Federazione Italiana a riconoscere ufficialmente lo status di “professionista sportivo” alle giocatrici di calcio di Serie A. Tale status, in particolare, è disciplinato dalla legge n. 91 del 1981, definendo gli sportivi professionisti “gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivi ed i preparatori atletici, che esercitano l’attività sportiva a titolo oneroso con carattere di continuità nell’ambito delle discipline regolamentate dal CONI e che conseguono la qualificazione dalle federazioni sportive nazionali, secondo le norme emanate dalle federazioni stesse, con l’osservanza delle direttive stabilite dal CONI per la distinzione dell’attività dilettantistica da quella professionistica”.

L’accordo collettivo regola il trattamento economico e normativo delle calciatrici professioniste nonché la loro formazione culturale e scolastica all’inizio e nel corso della carriera sportiva, gli allenamenti, il coordinamento e lo svolgimento di altre attività. Inoltre, le parti firmatarie dell’accordo si impegnano a prevenire molestie, abusi e violenze sessuali di genere, e promuovono iniziative volte alla tutela della salute, della maternità e dell’impiego dei giovani.

Recentemente, con la circolare n. 24 del 20 febbraio 2023, l’INPS ha illustrato le disposizioni normative ed amministrative relative all’estensione dell’obbligo di iscrizione al Fondo Pensione Sportivi Professionisti (FPSP), in seguito proprio al passaggio al professionismo sportivo del calcio femminile di Serie A.

Pertanto, le disposizioni che disciplinano l’obbligo di iscrizione al Fondo si applicano anche per le figure professionali titolari di un rapporto di lavoro subordinato o autonomo nei confronti delle società sportive professionistiche iscritte al Campionato di Serie A di calcio femminile, quali: a) i direttori sportivi; b) i direttori tecnici; c) le atlete calciatrici; d) gli allenatori; e) i preparatori atletici.

Come rammenta la predetta circolare, l’obbligo contributivo e i correlati oneri di natura informativa conseguenti all’iscrizione al FPSP sono a carico del datore di lavoro, anche nel caso di rapporti di lavoro autonomo, con diritto di rivalsa sulla quota a carico del lavoratore.

Inoltre, è estesa anche la contribuzione previdenziale relativa all’Assicurazione per l’Invalidità, la Vecchiaia e i Superstiti (IVS) di cui alla legge n. 366 del 1973 (Estensione ai calciatori ed agli allenatori di calcio della previdenza ed assistenza gestite dall’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo; legge abrogata dal d.lgs. 36 del 2021), pari al 33% della retribuzione, o compenso imponibile nel caso si tratti di lavoro autonomo, la quale è suddivisa con la medesima ripartizione operata presso l’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti (ossia pari al 23,81% a carico del datore di lavoro o committente e al 9,19% a carico del lavoratore subordinato o autonomo). Detta contribuzione per i lavoratori dello sport professionistico è calcolata sulla retribuzione giornaliera ed entro determinati massimali, variabili a seconda dell’anzianità assicurativa del lavoratore.

Alla contribuzione del 33% si accosta la c.d. aliquota aggiuntiva dell’1%, a totale carico del lavoratore sulle quote eccedenti il limite della prima fascia di retribuzione pensionabile e nei casi in cui l’aliquota contributiva a carico del lavoratore sia inferiore al 10%.

È, altresì, dovuto il contributo di solidarietà da versare al Fondo di cui all’articolo 1, comma 4, del d.lgs n. 166 del 1997, nella misura del 3,1% (di cui l’1% a carico del datore di lavoro e il 2,1% a carico del lavoratore) sulla parte di retribuzione eccedente il massimale e fino all’importo stabilito annualmente ai sensi del comma 5 del medesimo articolo.

Le società sportive professionistiche iscritte al Campionato di Serie A di calcio femminile in qualità di datori di lavoro o committenti sono tenute a trasmettere le dichiarazioni retributive e contributive relative agli/alle sportivi/e professionisti/e alle proprie dipendenze, titolari di un rapporto di lavoro subordinato o autonomo, sulla scorta di quanto già illustrato con la circolare n. 154/2014 (Integrazione delle dichiarazioni contributive ex Enpals in Uniemens. Nuove modalità di presentazione delle dichiarazioni contributive mensili afferenti ai soggetti iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo e al Fondo pensioni sportivi professionisti nel sistema Uniemens) e il messaggio n. 5327/2015 (Precisazioni sulle modalità di applicazione dell’aliquota aggiuntiva 1%, a carico del lavoratore, per i lavoratori dello spettacolo e dello sport professionistico e altre precisazioni sulle modalità di valorizzazione di alcuni elementi della sezione “PosContributiva” del flusso Uniemens).

Le società sportive professionistiche che non siano già titolari di una matricola DM dovranno provvedere all’apertura di una apposita posizione contributiva al fine di assolvere agli adempimenti informativi e contributivi verso l’INPS; al riguardo, nell’iscrizione dovrà essere indicata, come data inizio attività, il 1° luglio 2022.

Per il corretto assolvimento degli obblighi contributivi e informativi relativi ai periodi di competenza a decorrere dal 1° luglio 2022, e fino al 20 febbraio 2023 (data di pubblicazione della presente circolare n. 24), le società sportive professionistiche già in possesso di matricola DM dovranno avvalersi dei flussi di regolarizzazione da trasmettere, con le consuete modalità in uso, entro il 16 maggio 2023.

Allo stesso modo, le società sportive professionistiche che provvedano all’apertura di una apposita posizione contributiva dovranno assolvere, nel rispetto del medesimo termine, gli adempimenti informativi e contributivi con l’invio delle denunce UniEmens (si tratta di una denuncia obbligatoria inviata mensilmente all’INPS dai datori di lavoro del settore privato che svolgono le funzioni di sostituti d’imposta; l’Uniemens raccoglie, a livello individuale per ogni lavoratore, le informazioni retributive e contributive). Il versamento dei contributi, effettuato entro il 16 maggio, comporta l’applicazione sulle somme dovute degli interessi al tasso legale. La Struttura territoriale INPS competente provvederà, una volta verificata la correttezza del pagamento integrale nei termini (contributi e interessi al tasso legale), all’annullamento delle sanzioni relative alla contribuzione dovuta fino al periodo di paga in corso al 20 febbraio 2023 (data di pubblicazione della presente circolare).

Sempre recentemente, con messaggio n. 1104 del 2023, l’INPS ha specificato che la disciplina del lavoro occasionale prestato dagli steward negli impianti sportivi è oggi applicabile anche alle società sportive militanti nel Campionato di Serie A di calcio femminile, di fatto proseguendo, quindi, con un percorso di allineamento e di adeguamento del mondo delle calciatrici professioniste rispetto agli altri sport professionistici italiani.

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