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giovedì, 28 Marzo, 2024

fondato e diretto da Paola Severini Melograni

L’appello al governo: “ogni giorno dobbiamo scegliere tra il tutelare la nostra vita oppure il nostro lavoro”

Di seguito l’appello dei membri del gruppo “Immunodepressi tutela contro coronavirus”:

Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Al Ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone

Al Ministro della Salute Orazio Schillaci

Al Ministro della Funzione Pubblica Paolo Zangrillo

Al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara

Al Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli

Agli Onorevoli Senatori e agli Onorevoli Deputati

A tutte le Organizzazioni Sindacali

A tutti i giornali con invito alla pubblicazione della presente lettera

LORO INDIRIZZI

Scriviamo in qualità di lavoratori fragili e membri del gruppo “Immunodepressi tutela contro coronavirus” affinché siano stabilite tutele durature e strutturali che possano proteggere dal contagio tutti i lavoratori fragili, soprattutto in considerazione del fatto che gli stessi, come previsto dall’art. 26, comma 2 e 2 bis del D.L. 18 del 17/03/2020, convertito con Legge n. 27/2020, sono a rischio coronavirus poiché immunodepressi e/o con altre patologie che mettono in pericolo le loro vite.

Nel marzo 2020 con la pandemia da Covid è andato alla ribalta l’annoso problema dei lavoratori fragili. A causa delle loro pluripatologie e per le terapie che tutti i giorni devono assumere hanno un sistema immunitario indebolito. Ogni qualvolta vanno incontro a un’infezione (dovuta al covid o ad altri virus o batteri) rischiano di avere una malattia peggiore fino ad arrivare alla morte. Ecco perché tutti i lavoratori fragili vanno tutelati anche dopo la fine della pandemia da Covid-19.

In particolare, con questa lettera chiediamo:

  • il ripristino e la proroga delle tutele di cui all’articolo 26, commi 2 e 2 bis del Decreto Legge n. 18/2020, convertito con modificazioni con Legge n. 27/2020 e successive modifiche (lavoro agile o qualora non possibile, assenza equiparata a ricovero ospedaliero e non conteggiata nel periodo di comporto) per tutti i lavoratori fragili e inidonei sia del settore pubblico che privato con effetto retroattivo;

  • la proroga della sorveglianza sanitaria eccezionale di cui all’articolo 83, commi 1, 2 e 3 del Decreto Legge n. 34/2020, convertito con modificazioni con L. 77/2020 e successive modifiche;

  • di stabilire tutele durature nel tempo per tutti i lavoratori fragili e la possibilità di accedere a una pensione anticipata;

  • il riconoscimento dell’art. 3, comma 3, della legge 104/1992 per tutti i lavoratori fragili a causa delle limitazioni che il Covid sta causando nella nostra esistenza, al fine di poter usufruire dei relativi benefici e permessi lavorativi;

  • l’inserimento nella proposta di legge che regola il lavoro agile n. 2417 nell’art. 1, lett. c) dei lavoratori fragili tra coloro che hanno diritto di priorità nella concessione del lavoro agile, unitamente ai caregiver e l’approvazione della stessa proposta con le suddette modifiche in tempi brevi;

  • che i vari Ministeri (a titolo esemplificativo: Istruzione, Salute, Lavoro, PA, etc.) emanino circolari per dare disposizioni precise al fine di tutelare i lavoratori fragili, compresi coloro che non possono fare lavoro agile (medici, infermieri, insegnanti, personale ATA, etc.) stabilendo le modalità per procedere al cambio qualifica con conseguente concessione del lavoro agile.

Il D.Lgs. 9 luglio 2003 n. 216, di attuazione della direttiva 200/78/Ce del Consiglio del 27 novembre 2000 stabilisce il principio del divieto di discriminazione fondato sulla disabilità per quanto concerne l’occupazione, le condizioni di lavoro e la formazione professionale. Da qui l’obbligo di emanare norme per la tutela dei disabili e, nello specifico, dei lavoratori fragili, affinché possano lavorare in situazioni nelle quali non siano discriminati e non mettano ulteriormente a rischio la propria salute.

Sulla base di tale principio la giurisprudenza si è pronunciata contro la discriminazione derivante dalla malattia inclusa nel comporto ove le assenze per malattia siano dovute dalle patologie per le quali è stata riconosciuta l’invalidità (Sentenza della Corte di Giustizia 11/07/2006 relativa alla causa C-13/05, Sentenza della Corte di Appello di Napoli 168/2023). Da qui la necessità di una norma che ampli il periodo di comporto per le persone con disabilità e, in particolare, per i lavoratori fragili, rendendo contemporaneamente stabile la norma che prevede il lavoro agile per i lavoratori fragili (con cambio qualifica per chi ha un profilo professionale che non consente il lavoro agile) in quanto unica tutela effettiva per evitare una discriminazione sul posto di lavoro.

Bisogna sottolineare che con il covid è emersa ancor di più la “fragilità” dei lavoratori fragili, ma che essi sono esistiti da sempre. Quindi, da qui l’importanza di tutelare chi è a rischio (per le patologie di cui soffre o per immunodepressione) nel caso dovesse contrarre infezioni, siano esse dovute o meno dal covid (che comunque ancora purtroppo circolerà per molto tempo). Così come vengono abbattute le barriere architettoniche per i lavoratori che hanno problemi deambulatori, nello stesso modo lo Stato ha il dovere di stabilire delle regole ben precise e durature per abbattere le “barriere architettoniche” per i lavoratori fragili, usando mezzi (quali il lavoro agile in primis, distanziamento, etc) che consentano ad essi di poter lavorate in ambienti protetti senza rischiare la loro vita.

Si fa presente che, fino al 30 giugno 2022, erano tutelati dallo Stato con una doppia tutela:

  • lo smart working, per chi aveva una mansione compatibile,

  • l’assenza equiparata a ricovero ospedaliero che non andava a inficiare nel comporto per ruoli in cui non era possibile applicare il lavoro agile;

e che con la Legge n. 14 del 24/02/2023 appena approvata, purtroppo, è stato prorogato ancora una volta soltanto lo smart working fino al 30 giugno 2023 (per soli tre mesi) con la minaccia di perdere migliaia di posti di lavoro in quanto non tutti i lavoratori fragili possono svolgere il lavoro in modalità agile.

Per questo motivo ogni giorno dobbiamo scegliere tra il tutelare la nostra vita oppure il nostro lavoro.

Chiediamo un immediato intervento legislativo da parte del Governo e del Parlamento che siano finalmente stabilite tutele durature nel tempo che non si limitino ai soli 3 mesi di lavoro agile e che tutelino tutti i lavoratori fragili.

Riteniamo sia doveroso che tutti siano tutelati, senza dover rischiare gravi conseguenze in caso di contagio, non esistono lavoratori di serie A e di serie B.

È innanzi tutto un dovere per lo Stato, per il Governo, per ogni Parlamentare quello di stabilire tutele stabili per i lavoratori fragili.

Ricordiamo ancora una volta che le persone fragili, a causa delle patologie di cui sono affette, una volta contratto il Covid-19, hanno un’incidenza maggiore di andare incontro a una malattia grave con rischio di morte. È da tener conto che per persone affette da patologie come quelle citate, il Covid continua ad essere un grave pericolo e non solo “una banale influenza”, nonostante – per fortuna – il continuo diminuire dei contagi.

Invitiamo, pertanto, all’attuale Governo di prorogare le tutele scadute il 30 giugno 2022 e di stabilire tutele durature nel tempo per tutti i lavoratori fragili prorogando il lavoro agile e rimettendo la malattia esclusa dal comporto per coloro che non possono fare lavoro agile, dando anche la possibilità ai lavoratori fragili di accedere a una pensione anticipata e ad altre tutele sul luogo di lavoro. La sicurezza della persona è un diritto fondamentale, a cui anche le OO.SS. hanno più volte dichiarato una necessità legislativa attualizzata sia alle condizioni sanitarie, sia alla sicurezza sul lavoro.

Lo Stato è consapevole che i lavoratori fragili hanno un rischio più elevato di ospedalizzazione e morte e che il solo vaccino, a causa delle patologie di cui soffrono, non può assicurare protezione contro covid-19.

Le nostre patologie non hanno colore di partito e/o ideologia e devono essere tutelate come previsto anche dalla Costituzione Italiana (La Costituzione italiana è fondata sul lavoro (art. 1 Cost.) e riconosce al lavoro una funzione di fondamentale importanza. Il diritto al lavoro è riconosciuto a tutti i cittadini italiani (art. 4 Cost.) e sono promosse tutte quelle condizioni che rendano effettivo tale diritto.).

Chiediamo solo rispetto e dignità, oltre a poter continuare a lavorare in tutta sicurezza.

Considerato, infatti, che in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, la Costituzione italiana prevede. (art. 1, 2, 4, 32 tra questi) …la tutela della persona umana nella sua integrità psico-fisica come principio assoluto ai fini della predisposizione di condizioni ambientali sicure e salubri e che lo Stato ha l’obbligo di tutelare i più fragili, affinché i lavoratori fragili non debbano scegliere tra la loro vita ed il lavoro.

Tra gli interessi primari dello Stato deve esserci sempre la tutela dei disabili e dei fragili. Per questo motivo, in questa situazione ad alto rischio per la loro salute e della loro stessa vita, lo Stato è tenuto a tutelare milioni di lavoratori che chiedono semplicemente di poter vivere con una qualità della vita decorosa.

Vogliamo essere parte integrante della Società! Grazie per l’attenzione!

“Immunodepressi tutela contro coronavirus”

Il lavoratore fragile

Amministratori e referenti del gruppo

Daniela Bruiglia lavoratorifragili@virgilio.it

Rosanna Favulli lavoratori.fragili2022@gmail.com

Daniela Galloni comitatodocentifragili@gmail.com

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