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sabato, 18 Maggio, 2024

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La rivoluzione diplomatica. Una questione di genere?

Giovedì 20 ottobre, alle ore 14.00, presso l'Università UNINT di Roma (via delle Sette Chiese 139), l'Associazione Amici di Luigi Vittorio Ferraris, insieme con la Fondazione Hans Seidel Italia/Vaticano sponsorizzeranno la conferenza "La rivoluzione femminile. Una questione di genere?" all'interno del Festival della Diplomazia. 

Le rappresentanti diplomatiche italiane in giro per il mondo sono ormai molte e occupano posizioni molto importanti, come l'Ambasciatrice Mariangela Zappia presso le Nazioni Unite (la prima donna per l'Italia), a New York, e la futura Ambasciatrice italiana in Francia, Emanuela D'Alessandro, attualmente consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Eppure, non è sempre stato così. Infatti, le donne sono state illegittimante escluse dalla carriera diplomatica fino al 1960, quando una sentenza ne ha appunto dichiarato l'illeggitimità. In realtà, però, le donne ne hanno avuto poi effettivamente accesso solamente nel 1967. Nel 2020, i dati riguardo le donne e la diplomazia italiana erano i seguenti: 4 le donne ambasciatori di grado, 22 le Ministre Plenipotenziarie, 52 le Consigliere di Ambasciata, 40 le Consigliere di Legazione e 114 le Segretarie di Legazione per un totale di 232 donne su 1.018 diplomatici nel complesso. Zappia, Ambasciatrice dal 2018 all'ONU, è già stata protagonista di 'rivoluzioni, come quando è diventata nel 2014 la prima Ambasciatrice italiana presso la Nato e, nel 2021, da Ambasciatrice d'Italia presso gli Stati Uniti, a Washington. Inoltre, sono molte le donne accreditate in Italia presso il Quirinale, come ad esempio l'Ambasciatrice del Kosovo, Lendita Haxhitasim, l'Ambasciatrice d'Albania, Anila Bitri, o l'Ambascitrice di Cuba, Mirta Granda Averhoff. 

 

VALERIO D'ANGELI

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