Marisa Gobbini è oggi una volontaria ultraottantene all’anagrafe, giovanissima nel cuore e nella mente, di grande vitalità e sensibilità. Una di quelle persone che possono essere definite “colonne” della comunità cittadina, tanto all’interno del Movimento dei Focolari, quanto nell’ambiente in cui vive e opera tuttora.
Una storia davvero interessante la sua, dalla militanza politica, all’impegno nel sindacato, ad una notevole carriera lavorativa. Alla sua età potrebbe a buon diritto godersi l’età della pensione: invece è ancora punto di riferimento per la gente del quartiere Africano di Roma dove abita.
Il libro ripercorre passaggi di un’infanzia e giovinezza non facili, il lungo cammino alla ricerca appassionata di Assoluto e l’impegno generoso verso le nuove povertà nella città di Roma dove è approdata dalla natia Orvieto.
Dal dialogo dell’autrice, Caterina Ruggiu, con la protagonista, dalla citazione di interventi della fondatrice dei Focolari, Chiara Lubich, sulla vocazione civile delle e dei volontari dell’Opera di Maria – persone chiamate a dare un’anima al mondo, con sapienza e concretezza -, emergono spaccati interessanti e stimolanti. Ne sono testimonianza i tanti episodi narrati nel libro: un capolavoro di umanità, con quello sguardo e quell’impegno che dà o ridà dignità anche a chi l’ha perduta.
Leggendo queste pagine non si può non sentirsi chiamati a “immergersi nella folla per inzupparla del divino, uomo accanto a uomo”.