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venerdì, 3 Maggio, 2024

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Gerusalemme, mille bambini alla Via Crucis “Chiediamo a Gesù la fine di questa guerra”

Abbiamo calpestato le pietre che Gesù ha calpestato 2000 anni fa mentre portava la croce e saliva verso il Calvario. L’abbiamo fatto per invocare la fine della guerra e il dono della riconciliazione e della pace». Queste le parole con le quali Fra Francesco Patton, il Custode di Terra Santa, la speciale provincia francescana che da oltre ottocento anni cura e gestisce i santuari di Terra Santa, ha salutato gli oltre mille bambini che hanno partecipato alla speciale Via Crucis per la pace organizzata ieri per le strade della Via Dolorosa della Città Vecchia. Partendo dal santuario della Flagellazione, che è la seconda stazione della strada che ricorda la salita al Calvario di Gesù gravato dal peso della croce, la processione, con in testa il Custode, il suo vice fra lbrahim Faltàs e il nunzio apostolico in Israele e delegato apostolico per Gerusalemme e la Palestina Mons. Adolfo Tito Yllana, si è fermata ad ognuna delle nove stazioni presenti all’esterno del santo sepolcro, dove dopo la meditazione, i bambini hanno rilasciato delle colombe bianche, insegno di pace.
Non è usuale una processione del genere. «Siamo qui per invocare la pace— ha detto fr. lbrahim Faltà-: ecco perché abbiamo voluto intitolare la Via Crucis di oggi The Way of Peace”. Questi bambini, questi ragazzi — ha insistito fr. Ibtahim- sono qui per pregare per tutti i loro fratelli che sono a Gaza e che stanno soffrendo e implorare che finisca questa maledetta guerra». La processione si è conclu‘sa nella basilica di San Salvatore, dove il nunzio ha benedetto i ragazzi con una reliquia della Santa Croce. Qui il Custode ai bambini ha detto «nel dare la vita per noi Gesù ha sperimentato la sofferenza più grande, ha sentito tutta la sofferenza dell’umanità, anche la sofferenza che sentiamo noi oggi, anche la sofferenza dei bambini di Gaza, di Palestina e di Israele e di tantissimi altri paesi del mondo».

La Custodia è stata impegnata sin dall’inizio del conflitto per alleviare le sofferenze delle comunità coinvolte. Fra’ Ibrahim ha organizzato il trasferimento e accompagnato in Italia diversi bambini di Gaza feriti per permettere loro di ricevere le cure di cui hanno bisogno.


Fonte: Nello Del Gatto, La Stampa

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