Riassunto delle diapositive di Silvio Garattini Fondatore e Presidente dell’Istituto Mario Negri, 15 ottobre 2022
I dati sugli over 75 in Italia:
In Italia, l’aspettativa di vita delle femmine è circa 85 anni, quindi maggiore rispetto a quella dei maschi di 81 anni. La media generale, invece è un po' più bassa, per le donne 77 anni e per gli uomini 75.
Inoltre, le previsioni demografiche dicono che nel 2050 ci sarà un aumento delle persone centenarie a livello mondiale, saranno circa 3,4 milioni. Il 2050 sarà “l’anno dei centenari” e secondo il Pew Research Center la metà sarà concentrata principalmente in cinque paesi tra cui l’Italia.
L’aspettativa di vita è influenzata anche dalla qualità di vita (QoL), intesa come il benessere di uno o più individui in un determinato contesto, e secondo le statistiche le persone over 65 in stato di povertà hanno una cattiva QoL, di circa 30,2%, la fascia benestante della popolazione, del 14,8% .
Altri dati dell’ISTAT (2018) dichiarano che in Italia una famiglia su tre è formata da una persona, la metà delle donne over 75 vivono da sole, mentre diversa è la situazione dei maschi, i cui più della metà vivono a carico delle mogli. Per quanto riguarda i giovani, il fenomeno della “fuga di cervelli”, dal 2007 al 2017, è aumentato di più del triplo nel giro di dieci anni.
Cure Palliative (CP) in Italia:
Più dei due terzi della popolazione italiana non sa dell’esistenza delle CP. Sul territorio italiano si contano la presenza 300 hospice e 600 centri per cure domiciliari, l’utenza proviene da diverse regioni, quindi considerata eterogenea. .
Secondo i dati la maggioranza di malati terminali ha bisogno di CP più o meno intensamente. L’OMS ha calcolato che i pazienti pediatrici con bisogni di CP in Italia sono circa 300.000 l’anno.
In Lombardia dei 25.514 pazienti in carico che necessitano cure palliative, più di 19 mila sono affetti da Neoplasia. Non si sa precisamente quanti pazienti richiedano la morte medicalmente assistita, è noto però che la maggior parte delle persone ritira l’istanza se adeguatamente assistita e rassicurata. Alcuni di loro, invece, continuano ad avanzarla perché ritengono non dignitoso continuare una vita senza speranza.
La limitazione di trattamenti inappropriati per eccesso in terapia palliativa è opportuna?
Secondo i dati dello studi GiViTi sul fine vita, si, è utile perché diminuisce la mortalità. Durante l’ultimo periodo di vita è stata constatato che vengono prescritti un gran numero di farmaci anti-iperintensivi.
Alla Casa Via Natale si offre amore, accoglienza, affidabilità e altruismo. Da quando è iniziato il nuovo secolo, l’hospice ha ricoverato circa più di duemila pazienti. Con età media di 72 anni.
Per il futuro, al fine di soddisfare le esigenze della popolazione, Silvio Garattini lascia le seguenti raccomandazioni:
– Aumentare il numero di hospice e centri di cura territoriale su tutto il suolo nazionale;
– Divulgare alla popolazione le Cure Palliative, farle conoscere.
– Promuovere la cultura palliativa anche al personale medico
– Favorire la ricerca sui temi della palliazione con particolare focus sulla ricerca psico sociale.
– Promuovere una legge che istituisca un percorso rigoroso e gestito da strutture pubbliche, per consentire la morte medicalmente assistita di pazienti adeguatamente selezionati.
Accompagnare verso la morte
chi è disperato può essere un atto
di amore in armonia con il precetto
evangelico «amerai il prossimo tuo
come te stesso».
Fonti:
https://www.istat.it/it/files/2020/04/statisticatoday_ANZIANI.pdf
https://www.istat.it/it/files/2019/12/REPORT_migrazioni_2018.pdf
https://www.ricp.it/archivio/3133/articoli/31154/
Corli O et Al. Recenti Prog Med 2022; 113: 1-15
C. Bosetti., 2021
