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lunedì, 29 Aprile, 2024

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Buco dell’ozono: nel 2020 ha raggiunto la massima estensione

In questo 2020 turbolento anche il buco dell’ozono fa uno sbalzo di espansione raggiungendo la sua massima ampiezza e profondità, questo è quello che emerge dalle analisi condotte dagli scienziati del Copernicus Climate Change Service (C3S), insieme al Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio della Commissione Europea. Il monitoraggio ha evidenziato un’importante espansione verificatasi dalla metà di agosto fino ai primi di ottobre, la quale ha ricoperto gran parte del continente antartico. “Il modo in cui si sviluppano cambiamenti nel buco dell’ozono ogni anno è molto variabile. Il buco dell’ozono del 2020 assomiglia a quello del 2018, il quale era anch’esso abbastanza grande e tra i primi della classifica degli ultimi 15 anni, spiega Vincent-Henry Peuch, direttore di Copernicus Atmosphere Monitoring Service (Cams). “Con i raggi del sole che sono tornati verso il Polo Sud nelle ultime settimane, abbiamo assistito a una continua riduzione dell’ozono nell’area”.

Come affermato dallo scienziato, l’estensione del buco dell’ozono è molto variabile di anno in anno, nel 2019 ebbe una breve durata e un’estensione molto ridotta, ma nel 2020 è stato l’esatto opposto; per questo motivo Peuch ci tiene a mantenere alta la guardia e continuare a seguire le direttive del Protocollo di Montréal che vietano le emissioni di sostanze chimiche che riducono lo strato di ozono. Quest’ultimo funge da barriera protettiva alle radiazioni ultraviolette, ma meno ozono è presente nell’aria più il buco si espande. In Antartide le concentrazioni di ozono a 20-25 chilometri di altezza si sono ridotte prossimamente allo zero ed è stata riscontrata una profondità
dello strato di ozono appena inferiore a 100 unità Dobson, ovvero un terzo del suo valore medio. “Cams monitora continuamente il buco dell’ozono per fornire informazioni sulla sua estensione e grandezza ogni anno quando esso si sviluppa e si rigenera – aggiunge Peuch – Stiamo fornendo previsioni sulle concentrazioni di ozono stratosferico fino a cinque giorni in anticipo. Monitoriamo anche la quantità di radiazioni UV che raggiungono la superficie terrestre e che dipendono anche
dalle nuvole e dagli aerosol nell’atmosfera”.

https://public.wmo.int/en/media/news/2020-antarctic-ozone-hole-large-and-deep

A cura di Simone Riga

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