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martedì, 14 Maggio, 2024

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“Una strada chiamata Carità”: ecco chi sono i 19 studenti vincitori del concorso internazionale

La Fondazione Thouret ha festeggiato il suo decennale con una serata speciale di premiazione dei vincitori del concorso internazionale di disegno e fotografia “Una strada chiamata carità”. 19 i lavori premiati, provenienti da Argentina, Egitto, Francia, India, Italia, Libano e Pakistan.

È stato un viaggio emozionante tra opere d’arte di bambini e ragazzi, quelle che ti toccano il cuore e ti fanno riflettere. Nella cerimonia di sabato 4 marzo, la Fondazione Thouret ha annunciato i vincitori del concorso internazionale di disegno e fotografia “Una strada chiamata carità”, un evento che ha visto la partecipazione di studenti provenienti da ogni angolo del mondo.

Il tema del concorso era la carità e l’empatia verso gli altri, e gli artisti hanno saputo cogliere l’essenza del messaggio trasmettendolo attraverso le loro opere d’arte. La giuria, presieduta da Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, e composta da Lia Giovanazzi Beltrami (regista e documentarista), Biagio Tamarazzo (fotografo ufficiale dei Servizi Tecnici del Vaticano), Glorianda Cipolla (presidente dell’associazione Art Mont Blanc di Courmayeur) e Mónica Rosana Porto (scultrice e ceramista), ha valutato i lavori con grande attenzione, scegliendo i vincitori in base alla loro capacità di trasmettere un messaggio universale e di toccare il cuore degli osservatori.

«Presiedendo la giuria che ha selezionato i vincitori del concorso – ha dichiarato Paolo Ruffini – mi è ritornata alla mente una straordinaria intervista di Ermanno Olmi, al tramonto della sua vita terrena. Citava Tolstoj e Picasso. Disse che “per Tolstoj c’erano solo due modi solo per arrivare alla verità: o l’arte più alta del pensiero, o l’innocenza dei bambini. Come Picasso, il cui più grande desiderio era quello di disegnare come i bambini”. Ecco, a me sembra che i disegni che abbiamo esaminato avessero tutti questa luce di bellezza, questa scintilla di verità, questa capacità di raffigurare qualcosa che ci trascende come la carità».

«Come ha detto Papa Francesco alcuni anni fa (28 settembre, 2018) – ha aggiunto Ruffini -, “è una bellezza, quella dell’arte, che fa bene alla vita e crea comunione: perché unisce Dio, l’uomo e il creato in un’unica sinfonia…”. I disegni, le foto, i fumetti che abbiamo premiato hanno questa capacità di far cadere il velo dai nostri occhi, ci dicono che una strada di amore non solo è possibile, ma già è. Sta a noi vederla».

Iniziando dalle scuole dell’infanzia, il primo premio è stato assegnato al disegno italiano di Calogero Lumia, dell’Istituto Maria Immacolata di Gorgonzola (Mi), che ha rappresentato la carità come una strada lastricata di cuori. Un messaggio potente nella sua semplicità. Nella categoria delle scuole primarie, a vincere il primo premio è stata Mia Bou Karam, dell’École Saint Vincent de Paul di Beskinta, in Libano, che ha rappresentato la carità come un ombrello che protegge dalle intemperie.

Tra le scuole secondarie di I grado, Jestin Jackin della Nemesia Academy di Bangalore, in India, ed Elison Nadeem della St. Anthony High School di Faisalabad, in Pakistan, sono i vincitori del primo premio ex aequo. Il disegno inviato dallo studente indiano mette in luce l’importanza del dialogo nel cammino verso la carità. La giovane Elison, invece, si sofferma sul potere evocativo delle parole: “Your wings already exist, all you have to do is fly (Le tue ali esistono già, devi solo usarle per volare)”. Come le sue farfalle, che sembrano indicare la strada.

Infine, tra le scuole secondarie di II grado, il primo premio per la sezione disegno è stato assegnato a Kirmina Walid dell’Ecole Sainte Anne al Cairo, in Egitto, che nei suoi disegni ha rappresentato il bisogno di “cura”, che dovrebbe caratterizzare il rapporto con gli altri e con il mondo. Nella sezione fotografia, il primo premio va alla studentessa libanese Ivana Bou Karam, che ha saputo catturare con la sua fotografia la bellezza dei legami umani. La sua foto, intitolata “Aimer”, che fa parte della trilogia amare, ha entusiasmato la giuria per aver saputo esprimere, in maniera potente, come anche un piccolo gesto, una carezza, possa trasfigurare le persone.

Diversi i premi messi a disposizione per gli studenti premiati, grazie anche al supporto tecnico di F.I.L.A. – Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e delle Edizioni PaolineL’elenco di tutti i 19 vincitori è disponibile nella sezione dedicata: www.fondazionethouret.org/it/vincitori-concorso

La Fondazione Thouret si è congratulata con tutti i partecipanti al concorso, che hanno saputo trasmettere con la loro arte un messaggio di speranza e di solidarietà in un momento storico particolarmente complesso. Ma la serata è stata ancora più speciale per un altro motivo: la celebrazione del decennale della Fondazione Thouret. Il concerto del coro femminile “With Us”, le danze dei giovani indiani “Bhangra Brothers” e una grande torta a forma di 10 hanno accompagnato il ricordo del 4 marzo 2013, giorno in cui 10 anni fa veniva istituita la onlus, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo umano e la cultura dell’inclusione, sostenendo progetti e iniziative in tutto il mondo. In questi 10 anni, la Fondazione ha raggiunto importanti traguardi, sostenendo progetti educativi, di cooperazione internazionale e di lotta alle disuguaglianze (www. fondazionethouret.org).

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