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sabato, 4 Maggio, 2024

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L’arte delle tre P insegnata alle persone in difficoltà nel Castello di Torrenova

Nel Castello di Torrenova, l'edificio sulla via Casilina. periferia sud- est della città di Roma, appartenuto agli Aldobrandini e ai Borghese ha aperto recentemente La Casa del Pane, una scuola di formazione che eroga corsi per le persone svantaggiate. Al costo di un euro si impara a fare pane, pasta e pizza. 

Il settimanale Gente ha intervistato l’ideatore Don Vittorio Bernardi, sacerdote della Diocesi di Roma per raccontare la storia di questa iniziativa. 

“Dietro l'iniziativa c'è la volontà di creare opportunità concrete di lavoro per i giovani e i meno giovani in difficoltà. In questo laboratorio recuperiamo la tradizione romana e insegniamo un mestiere tra i più richiesti sul mercato” spiega il clerico, fondatore della Casa Sant’Anna ONLUS un ente benefico che aiuta le persone in condizione di fragilità dal 2002. 

Il progetto, riferisce il sacerdote, è nato attraverso “un'analisi dei bisogni di chi abita il territorio, ascoltando i racconti degli anziani che vivono da decenni in questa zona di Roma” prosegue menzionando la storia del luogo: il castello di Torrenova nel Cinquecento ospitava una locanda nella quale ci si fermava per fare una pausa dal viaggio e rifocillarsi “ho chiesto un parere a Giuseppe De Rita (sociologo tra 1 fondatori del Censis, nd) che ci segue da tanti anni. Gli ho detto: in che settori sarebbe meglio investire per dare lavoro ai giovani? Lui ha risposto: ‘Gastronomia, turismo e accoglienza’ “ dando inizio a quella che poi sarebbe diventata La Casa del Pane.

Don Bernardo poi, prosegue descrivendo le attività: “Realizziamo corsi brevi, in modo da insegnare le basi di un mestiere e dare la possibilità di trovare subito un lavoro, Le lezioni si tengono ogni lunedì nei locali del castello”. 

Il primo corso è partito il 13 febbraio, hanno insegnato le basi della pasticceria, la pasta frolla, più avanti hanno anche intenzione di arrivare a fare la torta Saint Honorè. 

Per selezionare i partecipanti tra le venti richieste arrivate: “partiamo dall'ordine di prenotazione e chi ha situazioni di difficoltà alle spalle. Ogni corso avrà dieci partecipanti. Gli altri 10 iscritti li teniamo in sospeso per il corso successivo e così via”. 

“Il mio sogno” racconta, “è tenere la scuola aperta dal lunedì al sabato […] per questo motivo cerco pensionati del mestiere, in gamba, che abbiano voglia di tramandare la tradizione. Magari trovassimo anche un cuoco titolato con attitudini didattiche che attiri persone e sappia trasmettere la sua passione”. Un euro “non è nulla ma significa, per esempio, che ti sei pagato l’assicurazione al corso”.

Lo staff de La Casa del Pane è composto da circa quaranta persone e il parroco, dichiara, che hanno bisogno di volontari: “[…] Per i nostri ospiti la condivisione conta più di tutto. […] è importante lo ‘stare’”. Per fare il volontario presso le loro strutture e nelle case rifugio bisogna essere maggiorenni, avere un’alta motivazione, la capacità di autoanalisi, saper lavorare in gruppo e, fondamentale, l’umiltà.


Fonte: Gente 

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