Nonostante la crisi il mondo del volontariato e della ricerca riceve dall’Italia, grazie al 5 per mille, milioni di euro. Oltre 15,4 milioni di persone hanno deciso di devolvere parte del loro patrimonio al 5 per mille, per un importo complessivo di 420 milioni di euro.
Dopo un’accurata selezione dell’Agenzia delle entrate, l’elenco degli enti che si spartiscono l’ammontare è pari a 46.215. Il tesoretto più cospicuo entra nelle casse dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, a Medici senza frontiere, al San Raffaele e ad Emergency, è quindi evidente che “vince chi è più forte con la comunicazione” ma la lista di enti è decisamente variegata, spazia da associazioni bocciofile agli speleologi, da giocatori di scacchi a quelli del water basket. Questi, oltre a beneficiare di donazioni dirette a loro nome percepiscono una quota parte destinata a voci “generiche” sulla dichiarazione dei redditi, come ad esempio onlus, ricerca scientifica, ricerca sanitaria, società sportive ecc.
Andrebbe certamente fatta una riflessione sui criteri di ammissibilità,prima che sulle motivazioni che portano alle scelte per l’assegnazione.
Federica Valeri