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venerdì, 17 Maggio, 2024

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DONNE AL VERTICE, DEFAULT DIMEZZATI

Attualmente le imprese che hanno almeno il 30% di donne nel consiglio di amministrazione sono poco al di sotto del 12%, ossia il 90% delle società, che è ben lontano dagli obiettivi che in questi giorni si stanno discutendo in Parlamento. E’ al vaglio delle camere la proposta di legge sull’introduzione delle quote rosa, che prevede una riserva del 30% dei posti all’interno dei cda alle donne. La proposta bipartisan firmata da Lella Golfo (Pdl) e Alessia Mosca (Pd) dovrà essere rivista alla luce delle richieste della Confindustria di Emma Marcegaglia, dell’Abi di Giuseppe Mussari e dell’Ania di Fabio Cerchiai che riguardano l’introduzione “a rallentatore” della legge, limitando le sanzioni originariamente previste da questa in caso di ritardi nell’applicazione.

Per cercare di comprendere in concreto cosa comporti l’introduzione di questa norma nell’ordinamento italiano, l’ufficio studi di Cerved Group ha realizzato un’indagine prendendo come campione 2 mila imprese italiane con un fatturato superiore al 100 milioni di euro nel 2008 e nel 2009. Ciò che è stato registrato è l’invariabilità della percentuale delle donne presenti in azienda negli anni, migliori risultati finanziari e inoltre la presenza del genere femminile nel management riduce il rischio di insolvenza della società. Ciò che appare chiaro, alla luce di questa analisi, è che “la presenza di donne al vertice dell’impresa riduce il rischio di default”.

 

Federica Valeri

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